[Intergas] in attesa del verbale..

Üzenet törlése

Válasz az üzenetre
Szerző: anna sara zanolla mancini
Dátum:  
Címzett: intergas
Tárgy: [Intergas] in attesa del verbale..


ciao a tutti,
in attesa del verbale, che finalizzerò al più presto, riporto il testo di un libricino di Bruno Munari intitolato "Pensare confonde le idee" (Corraini Editore, 1 ed. 1993), sperando di fare cosa gradita :)


Bruno Munari
Pensare confonde le idee


i cassetti sono le tasche dei mobili
e le tasche sono i cassetti dei vestiti.
Talvolta cerhi qualcosa in un cassetto
e invece è in un'altra tasca.
Alcuni cassetti sono tenuti molto in ordine
la roba nelle tasche va dove vuole.
La casa è un grande abito nel quale
ci vivi dentro tutto intero
esclusa la vita in terrazza
mentre il vestito è una casa
che ti lascia fuori la testa e le mani
certe volte anche i piedi
al mare sei quasi tutto fuori casa.
Naturalmente le serrature corrispondono
ai bottoni ma non è consigliabile
oggi come oggi
abbottonare le porte
e mettere serrature alle tende
che sono delle porte di tela.
Si tende sempre a chiudere ma
talvolta il discorso rimane aperto
e tu guardi fuori dalla finestra
dove l'automobile ti aspetta.
Sulla pelle hai la maglietta
sulla maglietta hai la camicia
sulla camicia il gilè
sul gilè la giacca
sulla giacca hai il soprabito
sul soprabito indossi l'automobile.


L'automobile è un soprabito metallico
e siccome è molto pesante
non sei tu che lo porti
ma è lei che ha un motore
per cui ti porta in giro come vuole.
Quando ti togli la macchina di dosso
non puoi lasciarla in un posto qualunque
nei ristoranti ci sono gli attaccapanni
per i soprabiti di stoffa
ma non per quelli di metallo
per cui.
Anche il soprabito metallico con motore
ha i cassetti e le tasche
le finestre e le porte come la casa
i bottoni da pulsare e la cintura
di pubblica sicurezza
(restate dove siete!)
E così arriviamo a casa
e il nostro appartamento è come
una piccola città
i corridoi sono le strade di passaggio
le stanze sono spazi abitabili
ognuno ha la sua porta
ogni stanza ha i suoi abitanti.
Venezia invece è una città
come se fosse un grande appartamento
le strade sono i corridoi
le case sono le stanze
i servizi sono all'aperto
piazza San Marco è il grande soggiorno
col suo mobile bar detto Florian
dove tutti gli abitanti si incontrano
ciao, se vedemo.


Sia il vestito che la casa
sono ripari contro le intemperie
regolabili secondo le stagioni
apri la finestra
togli la giacca
metti la maglia di lana
chiudi il rubinetto.
Nei tempi antichi il vestito
non aveva le tasche, le maniche, i bottoni
era un mantello
(derivato come tutti sanno
dalla pelle di animale gettata sulle spalle)
Era bello
stare sotto il mantello
senza dover chiudere lo sportello
e nemmeno il cancello
quando il tempo era brutto
era bello stare all'asciutto
e passeggiare sotto la pioggia masticando prosciutto.
Piove che Dio la manda
diceva mia nonna che era molto religiosa
e aveva una grande e forte credenza in cucina,
piena di ogni ben di Dio.
Nasce così spontaneamente l'idea
della tenda da campo
come un grande mantello
sotto e dentro il quale
ci si può abitare
mangiare dormire muoversi ma non troppo
i servizi sono all'esterno.


E' solo per ragioni pratiche
che questa tenda diventa il tetto della casa
dato che, per potersi muovere facilmente
è stata alzata su dei pali
(che poi col tempo diventeranno pilastri)
lo spazio tra i pali è stato chiuso
in verticale con legno e terra
lasciando un passaggio per entrare
che è lo stesso che serve per uscire.
Per terra ci sarà un tappeto
che col tempo si chiamerà moquette.
Anche oggi si costruiscono
simili case di tela
ma solo per turismo anzi
queste case si possono facilmente
smontare trasportare rimontare
con grande facilità.


Lo zaino è un piccolo armadio
fatto di cassetti di tela a forma di tasche
con dentro tutto il necessario
che poi diventa superfluo
in caso di bisogno urgente.
Intanto, comunque e malgrado
l'dea del tetto, delle pareti, dei muri,
delle porte e delle finestre, del legno
o della tela o tutto assieme
è ancora qui con noi e noi
siamo ormai abituati a viverci dentro.


Col progresso abbiamo inventato la luce artificiale
il calore artificiale per quando fa freddo
il freddo artificiale per quando fa caldo
la temperatura costante per quando…
l'aria condizionata
i ventilatori per spostare l'aria
i camini per aspirare l'aria sporca di fumo
gli aerofoni per emanare suoni
con spostamenti d'aria
l'aria compressa per gonfiare i gonfiabili
i cuscini d'aria
le coperte termiche
i ventagli per darsi delle arie.
In queste case abbiamo anche piccoli laghi
artificiali sui quali cade una pioggia
progettata apposta per la doccia.
Il ruscello ci arriva in casa
attraverso tubi metallici
e l'uscita dell'acqua è regolabile con
appositi rubinetti
le notizie invece arrivano
attraverso il televisore e il telefono.


Stiamo costruendo un mondo
del tutto artificiale perfetto (?)
con tendenza al monotono.
Non si sentono più le stagioni
io ormai vado a mangiare la frutta
direttamente dal fruttivendolo
perché bisogna mangiarla nel momento in cui
da acerba diventa marcia
c'è un attimo in cui è mangiabile
ma se la comperi e la porti a casa
è già da buttare via non però
assieme ai vetri o alla carta.


L'acqua del rubinetto è troppo inquinata
il tè sa di cloro e l'acqua minerale
ha scadenza di qualche giorno.
I cibi sono predigeriti
così lo stomaco può riposare e poi anche
atrofizzarsi che non importa.
Intanto le mamme portano a spasso i bambini
nel passeggino che è proprio alla stessa
altezza del tubo di scappamento delle auto
pare che i gas di scarico ai semafori
siano più saporiti quando c'è il verde.
I ricchi hanno rubinetti d'oro
ma l'acqua è sempre più inquinata.


Faremo come gli insetti
che si sono rinforzati grazie all'insetticida?
I bambini abituati al passeggino non sanno
più camminare, abituati alla televisione
non sanno più pensare
i giovani sono già stanchi
e si siedono sempre sui gradini o per terra
tra i panettoni di cemento e gli archetti
di ferro giallo.
Nel caos della circolazione cittadina
l'enorme quantità di divieti
panettoni di cemento e archetti ovunque
è direttamente proporzionale
all'inciviltà dei cittadini.
Ma come sarà la casa del futuro?
In Liguria ci sono case vere
con alcune finestre finte
dipinse ad arte sulla facciata.
Suonai il campanello
(volevo vedere se dall'interno
della finestra finta
c'era dipinto sul muro
un paesaggio
in esatta corrispondenza
con la finta finestra).
Mi venne ad aprire una gentile signora
in parte vera
in parte dipinta.


Nella Civiltà del Fatturato
questo problema sarà risolto in base
a considerazioni soprattutto economiche.
Nelle nostre case climatizzate
non si devono aprire le finestre
altrimenti gli ambienti si declimatizzano.
Mia nonna (quella della credenza)
guardava sempre dalla finestra
per vedere cosa succedeva nel mondo.
Il Mondo, allora, era quello fuori di casa
giù nella strada la gente che passava
se era andata alla Santa Messa
o solamente alla messa in piega
insomma tutti i pettegolezzi della gente.


Oggi questo è dentro il televisore
e si chiama Beautiful o Quando si Ama
(che poi si rivela in quando si litiga)
e oltre a questo si vede anche cosa
succede in qualunque parte del mondo.
Tutti ormai sono abituati a guardare
nel televisore per sapere che cosa
succede nel mondo e dove e come.
Possiamo quindi fare a meno delle finestre
come osservatorio e come fonte di luce.
Nelle nostre case la luce è sempre accesa
risparmiamo la spesa dei serramenti
dei doppi vetri e della manutenzione
delle facciate delle case.


Avremo in casa tanti televisori
per vedere e sapere cosa succede in tutto
il mondo e non solo sotto la finestra.
L'aria è condizionata
regolabile a piacere come qualità di aria
come temperatura e come movimento.
Si potrà avere il vento in corridoio
e l'aria fredda nel frigorifero
il caldo nel forno per scaldare i cibi
l'olio arriva dall'oleodotto
e l'aceto dall'acetodotto
il sale è nell'armadietto in cucina
il peperoncino nel vasetto a sinistra.
Nel prossimo futuro
tutta la città sarà climatizzata
e non solo alcune case.
Già siamo abituati alla metropolitana
che è più veloce dei mezzi di superficie
perché passa sotto ai semafori
mentre le auto fanno interminabili code.
Ad ogni stazione della metropolitana
ci sono edicole, bar, negozi vari
già a livello delle case interrate
non scenderemo più in metropolitana
la stazione è al nostro livello.


Con tutto il denaro che si risparmia
costruendo case senza facciate
miglioreremo il benessere collettivo
la climatizzazione costerà meno
non essendoci dispersione e in più
potremo avere collegamenti tipo posta
pneumatica con i vari fornitori
la merce la scegliamo nel televisore
potremo ordinare una pizza
premendo un pulsante
(non questo che è quello dei pompieri)
pagare con un altro pulsante
comunicare con chiunque dovunque
premendo altri pulsanti
grande attività piena di pulsazioni
e di fermenti
città fermentate comunicazioni multiple
le distanze sono annullate
salvo che per i contatti fisici.
Eccoci quindi nel futuro
assieme a tanta gente di ogni dove
oggi nel televisore
si vedono immagini del passato
gente vestita con cappotti e pellicce
camminare sotto le intemperie
pioggia neve freddo vento
portando pesanti borse della spesa
borse di plastica inquinamento smog
oppure gente sbracata nella calura estiva
in mezzo a un traffico infernale
benedetto (maledetto) dall'incenso spray
di tutte le auto.


Nella casa interrata invece
clima costante a piacere
niente intemperie
niente pericolo di crolli
nessuno si butta dalla finestra
si entra in casa con l'ascensore
scendendo invece che salendo.
L'ingresso della casa è in mezzo al prato
che la copre con piante e fiori
dove si può andare a passeggiare
quando il tempo è bello
come una terrazza dei vecchi tempi.
Quando si costruivano ancora
altissime e costosissime case
cento duecento trecento piani.


Avevo un amico a New York
che abitava nel più alto grattacielo
al primo piano
era molto triste
quando gli chiedevano
a che piano abitava
una domenica prese l'ascensore
con tutta la famiglia
salirono sul terrazza più alto
c'era la nebbia.


Dopo questo progresso umano
ad altissimo inquinamento
che altera i sensi e il pensiero
siamo arrivati a vivere come gli insetti
che fanno la tana sotto terra.
Secondo il loro progresso
più coerente e naturale del nostro
vivono meglio di noi
senza fax
senza telex
senza codice fiscale
senza denaro
senza inquinamento
ma con le antenne telesensoriali
incorporate.
Pensare confonde le idee.



a presto con il verbale,anna

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
Anna Sara Zanolla Mancini
PhD Candidate - Fashion Design Research
Unit
INDACO Department - Politecnico di Milano

via Durando 38A - 20158 Milan - Italy

M +39 327 56 23 001

Ph +39 02 2399 5929