Re: [Forumlucca] Cercando di capire la violenza di Roma

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Autor: Annamaria Medri
Data:  
A: forumlucca
Assumpte: Re: [Forumlucca] Cercando di capire la violenza di Roma
più che capire le violenze di una minoranza di celoduristi furiosi,
bisogna sopportarla, maledizione.
come si vede anche da alcune scene riprese a Roma sabato 15 ottobre:

http://tv.repubblica.it/dossier/indignados-italiani-indignati/gli-indignati-respingono-i-black-block/78315/76705?video


Il 16/10/2011 16:04, ilaria sabbatini ha scritto:
> Non è che Zucconi io lo ami alla folia ma tant'è
>
> Roma brucia: missione compiuta
> di Vittorio Zucconi
>
> http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2011/10/15/roma-brucia-missione-compiuta/
> <http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2011/10/15/roma-brucia-missione-compiuta/>
>
> Se fossi nei trombettieri del governo, andrei molto cauto
> nell'approfittare di questa catastrofe, come ha fatto puntualmente il
> solito TGUno, seguito poi dallo stesso Berlusconi con un comunicato
> ridicolo e offensivo, nel quale esalta proprio quelle forze
> dell'ordine alle quali il decreto stabilità appena varato dal
> Consiglio dei Ministri ha tagliato 60 milioni di Euro. Un governo che
> non sa garantire l'ordine e la sicurezza di una manifestazione
> autorizzata e pacifica nella propria capitale, che non sa prevedere e
> prevenire quello che tutti noi avevamo temuto, che permette a
> centinaia di professionisti dello sfascio di arrivare tranquillamente
> lungo il percorso annunciato della sfilata addirittura con "uniformi
> nere e maschere antigas" come dice una trafelata inviata del TGUno che
> si crede di essere a Kabul, dovrebbe dimettersi, invece di tentare di
> strumentalizzare le operazioni di questi spaccavetrine. Soprattutto se
> nello stesso giorno in nessun'altra capitale del mondo -- nessuna --
> dove si sono svolte manifestazioni simili è accaduto nulla di
> lontanamente simile. Come ha detto il corrispondente da Londra dello
> stesso TGUno, Antonio Caprarica, correttamente informando e
> involontariamente mettendo in stato d'accusa la città e il governo
> italiani, "Londra non si è fatta trovare impreparata". Roma invece sì.
> Completamente impreparata, nella più benevola delle ipotesi. E Roma
> chi è, se non chi amministra la città e governa la nazione?
>
>
>
>
>
> · · · · · · · @@@@@@@ · · · · · · ·
>
>                    Il terrore della tirannia finisce una volta cha ha 
> paralizzato
>                    completamente la vita pubblica e trasformato tutti 
> i cittadini
>                    in individui privati, spogliandoli di ogni 
> interesse e legame
>                    con gli affari pubblici.

>
>                     Hannah Arendt

>
> Il giorno 16/ott/11, alle ore 04:22, marcantonio lunardi ha scritto:
>
>>>
>>>
>>> Cercando di capire la violenza di Roma
>>> <http://www.gennarocarotenuto.it/16749-cercando-di-capire-la-violenza-di-roma/>
>>>
>>>
>>>
>>> Dopo mesi di dibattito sul perché gli italiani non si indignassero,
>>> un gruppo sparuto, ma comunque di parecchie centinaia di persone, e
>>> non del tutto alieno a spezzoni del movimento, come alla maggioranza
>>> di noi piacerebbe che invece fosse stato, ha cancellato con una
>>> violenza insensata la bellezza e la creatività di centinaia di
>>> migliaia di pacifici partecipanti alla manifestazione di Roma. Il
>>> Viminale ci ha messo del suo per favorire e reprimere solo
>>> apparentemente una violenza che aiuta il governo ad uscire per un
>>> attimo dall'angolo e delegittima le ragioni di chi critica l'ordine
>>> vigente. Ma non tutto è così semplice.
>>>
>>> di Gennaro Carotenuto <http://www.gennarocarotenuto.it/>
>>>
>>>
>>> Che la violenza, con o senza demonizzazione annessa, danneggi
>>> qualunque movimento, dovrebbe essere patrimonio comune. Che i
>>> governi, in particolare un governo alla frutta come quello
>>> presieduto da Silvio Berlusconi, abbia da guadagnare dal fallimento
>>> della grande e bella manifestazione pacifica di oggi a Roma,
>>> trasformatasi nel peggior episodio di guerriglia urbana dal G8 di
>>> Genova ad oggi, è altrettanto solare.
>>>
>>> Allo stesso modo, adesso, castigata la parte pacifica del movimento,
>>> resta una linea di demarcazione tra la violenza dei pochi tra i
>>> tanti esclusi dal modello e la necessità per gli altri di
>>> dissociarsi, difendersi da stucchevoli accuse, rifluire spaventati
>>> oppure farsi carico di un'eventuale radicalizzazione di un movimento
>>> i caratteri spontaneisti del quale offrono spazio a più di una
>>> preoccupazione. Per mettere in prospettiva i fatti di sabato è
>>> possibile provare una serie di osservazioni parziali:
>>>
>>> 1) la rabbia è davvero tanta, tanta come non ce n'era in giro da
>>> decenni e l'idea borghese per la quale il male di vivere debba poi
>>> magicamente trasformarsi in pacifica, festosa espressione di...
>>> disappunto lascia il tempo che trova.
>>>
>>> 2) Oltre la rabbia c'è oramai in Italia un diffuso mondo lumpen in
>>> cerca di sé, attratto dai movimenti ma immerso in un disagio sociale
>>> vero (poca scuola, poco lavoro, spesso border line con crimine e
>>> droghe), che fa mancare l'alfabeto politico delle generazioni
>>> passate, la geometria della lotta di classe di una volta, la
>>> coscienza della storia del venire da lontano e andar lontano.
>>> Eppure, per la sinistra che si considera "società civile" la vera
>>> sfida è avere a che fare con questo mondo.
>>>
>>> 3) Tanti ragazzi sanno solo che per loro... "no future", come
>>> cantavano i Sex Pistols nel '77. Il '77 appunto. Senza speranza,
>>> senza un progetto, senza politica, abbiamo di fronte un nuovo
>>> nichilista '77. Roma come Londra come la banlieu parigina con la
>>> violenza nuda, volgare, stridente dell'aggredito a fronteggiare
>>> quella asettica, scientifica, chirurgica dell'aggressore.
>>>
>>> 4) Roma è la città di Gianni Alemanno e Casa Pound è oramai una
>>> massa di manovra che tenta un continuo entrismo insinuando parole
>>> d'ordine apparentemente affini tanto nei movimenti di sinistra come
>>> nelle periferie urbane.
>>>
>>> 5) Roma ha la storia che ha anche nell'estrema sinistra. Nei
>>> movimenti della capitale c'è spesso una mentalità da ultras
>>> calcistici che considera le manifestazioni come un'occasione d'oro
>>> per menare le mani e dimostrare di esistere. Dai video si percepisce
>>> questa commistione tra gruppi più organizzati di violenti vestiti di
>>> scuro, i black bloc, con armi improprie, mazzette, diretti contro i
>>> beni materiali. Ma ci sono anche dei giovanissimi a contorno, sempre
>>> con i caschi ma improvvisati, cani sciolti violenti più o meno per
>>> caso che sfogano la loro rabbia contro i simboli della polizia.
>>>
>>> 6) Non è un caso che le violenze siano avvenute lontano dalla FIOM,
>>> lontano dalla CGIL, lontano da quella sinistra organizzata che ha
>>> sfilato pacificamente. Senza nostalgie per i servizi d'ordine di una
>>> volta, comunque la sinistra che si riconosce come tale, come parte
>>> di un movimento organizzato rifiutando l'atomizzazione sociale, la
>>> ricerca di una sterile apoliticità, può più facilmente fronteggiare
>>> emergenze come quella di oggi.
>>>
>>> 7) Infatti gli incidenti hanno violato quella Piazza San Giovanni
>>> dove stavano i cosiddetti indignati puri, quelli che hanno come
>>> riferimento la Puerta del Sol madrilena e si considerano (qualunque
>>> cosa voglia dire) "apolitici". Questi sono innanzitutto vittime
>>> degli incidenti di oggi ma se vogliono dare un seguito alla loro
>>> indignazione, devono decidere cosa vogliono fare da grandi. Non
>>> bastano una settimana o un mese in tenda al Circomassimo e un bel
>>> sito in flash per cambiare il mondo.
>>>
>>> 8) La storia del Viminale è una storia disdicevole. Mille volte ha
>>> usato, causato, provocato episodi di violenza per debilitare o
>>> demonizzare l'opposizione al governo di turno. Non c'è bisogno
>>> dell'infiltrazione materiale di provocatori all'interno di un
>>> movimento disorganizzato (chi diavolo convocava oggi?) per ottenere
>>> obbiettivi stabilizzanti per il governo e destabilizzanti per il
>>> movimento.
>>>
>>> 9) Come sempre in questi casi girano in Rete mille denunce. Anche
>>> spurgandole delle leggende metropolitane restano dubbi, da quelli
>>> del SILP per il quale alle 23 di venerdì ancora non c'erano ordini
>>> di servizio, alla dinamica di alcuni episodi di violenza -come il
>>> rogo del furgone- stranamente avvenuti col favore di telecamera, al
>>> fatto che la polizia ancora una volta ha evitato di identificare gli
>>> incappucciati preferendo la via del lacrimogeno che da sempre
>>> colpisce il giusto per il peccatore. E' vero o no che alle 23
>>> c'erano appena una dozzina di arresti o fermi?
>>>
>>> 10) La violenza di oggi non cancella né le ragioni né la forza di
>>> questo movimento ma ne danneggia irrimediabilmente l'accesso al
>>> dibattito pubblico dei prossimi mesi e ne limita le possibilità
>>> d'espansione. È esattamente quello che successe a Genova 10 anni fa.
>>>
>>> In conclusione è evidente che gli scontri abbiano impedito
>>> l'installazione di un presidio permanente al Colosseo o ai Fori
>>> imperiali che si sarebbe trasformato in una spina nel fianco sia per
>>> il governo che per la sinistra parlamentare delegittimata
>>> dall'esistenza di un movimento forte. Ma dopo di ieri è chiaro che
>>> la scorciatoia di un presidio, l'occupazione di una scuola o
>>> un'università, i 140 caratteri di twitter servano a molte cose ma
>>> non sostituiscono il lavoro sociale quotidiano, il dialogo con i
>>> dannati delle periferie, spesso così disperati da farsi male e far
>>> male con la violenza di sabato a Roma. Altrimenti l'indignazione
>>> diventa solitaria, autistica, di classe [media]. Le classi dirigenti
>>> hanno tradito quei giovani ben prima di tradire le classi medie,
>>> come è sicuramente avvenuto ma successivamente. Molti tra quelli che
>>> erano in strada a Roma oggi dicono: "i violenti non mi
>>> rappresentano". Hanno ragione, ma senza prestare ascolto costante
>>> alla voce dei diseredati, per quanto stridente possa sembrare
>>> rispetto alla propria, non potremo controllare né spegnere l'incendio.
>>>
>>> Gennaro Carotenuto su http://www.gennarocarotenuto.it
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>>> Gennaro Carotenuto
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