[NuovoLab] La sinistra europea contro la crisi

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Il Partito della Sinistra europea, nella storica sede del Pcf a Parigi, ha tenuto questo fine settimana il suo esecutivo e il suo consiglio dei presidenti. Un'occasione per affrontare la situazione dell'Europa di fronte alla crisi, con una assemblea nello spazio Oscar Niemeyer, a cui hanno partecipato centinaia di persone e che ha visto protagonisti Paolo Ferrero, segretario del Prc, Klaus Ernst, presidente della Die Linke tedesca, Alexis Tripras, presidente del Synaspismos.
A dare il benvenuto è stato Pierre Laurent, segretario del Pcf e presidente della Sinistra europea, che ha ribadito l'importanza e la necessità di una lotta unitaria contro la dittatura dei mercati finanziari e le politiche di austerity dell'Ue e della Bce. Il presidente del Synaspismos, Alexis Tripras, ha descritto gli effetti devastanti che le misure economiche prese dal governo stanno avendo in Grecia, peggiorando drammaticamente le condizioni economiche del popolo. Il debito greco ha toccato ormai il 120%, i salari sono scesi del 30%, i disoccupati sono circa un milione e sono state chiusi scuole ed ospedali. La Grecia vive ormai da ben quattro anni in una recessione economica che non si vedeva dai tempi dell'occupazione tedesca. Le soluzioni fin qui dettate dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale si stanno rivelando non solo incapaci, ma dannose. La ricetta del Synaspismos è quella di non accettare più le imposizioni dell'Europa e procedere ad una politica di sviluppo accompagnata da una redistribuzione delle ricchezze, insieme ad una ristrutturazione del debito.
Poi è stato il turno del segretario del Prc, Paolo Ferrero, che ha ricordato come il neoliberismo e il potere del mercato siano processi non naturali poiché creati dagli stati membri dell'Unione europea, attraverso la Banca centrale europea e i trattati di Maastricht e Lisbona, che hanno costituzionalizzato il neoliberismo. Ci troviamo di fronte ad una crisi che le classi dirigenti europee non sono in grado di risolvere. La speculazione è in grado di poter colpire e distruggere lo stato sociale e le conquiste ottenute dai lavoratori dopo tante lotte. Le soluzioni proposte dal segretario del Prc riguardano l'acquisto diretto da parte della Bce dei titoli di stato, una Tobin Tax immediata e più forte di quella proposta, la rottura di ogni tipo di rapporto con i paradisi fiscali, l'aumento dei salari, la lotta alla precarietà e la possibilità e il diritto delle popolazioni costrette alla crisi a non pagare il debito se non si rimettono in discussione ruolo e funzioni della Bce e dei trattati europei. Infine ha ricordato come il 15 ottobre in Italia sarà un'importante giornata di mobilitazione, tenendo ben presente che bisogna costruire una convergenza fra le varie lotte che si sviluppano in Europa.
Dalla Spagna è intervenuta Noemi, del movimento degli indignati. In un paese che vede 5 milioni di disoccupati e in cui il 47% dei giovani dai 18 ai 25 anni è senza lavoro era naturale la nascita di un movimento come quello degli indignados, che hanno lanciato il 15 ottobre come giornata globale di lotta. Anche Klaus Ernst, della Die-Linke, si è scagliato contro la politica portata avanti dalla Bce, affermando la necessità di una politica in cui si difendano i popoli e non le piccole oligarchie finanziarie. L'idea di base è quella di cercare di cambiare i rapporti sociali oggi esistenti, non solo attraverso le elezioni ma cercando di dialogare con i movimenti sociali.
Jean-Luc Mélenchon, candidato alle presidenziali francesi per il Front de Gauche, di cui fa parte insieme al Pcf, ha evidenziato come la Sinistra europea sia l'unica forza politica continentale che propone ricette in totale opposizione a quelle prese fin ora dalla Bce, che aiutano la speculazione finanziaria con l' austerità. Mélenchon ha auspicato una nuova Bce e una pianificazione industriale ed ecologica per creare posti di lavoro e ridare dignità ai lavoratori, perché ormai è ora di cacciare la destra dal potere che sta portando l'Europa verso il baratro, oltre che di liberare l'Europa e il mondo dalla dittatura dei mercati finanziari, del dollaro e dell'atlantismo, con una rivoluzione civica che sta crescendo, in Europa come nelle americhe.
Pierre Laurent ha chiuso la serata ribadendo l'importanza del principio della solidarietà e non dell'egoismo diffuso che oggi vediamo crescere in Europa, in cui la crisi senza controllo rende i popoli schiavi della finanza. Le ricette imposte per esempio alla Grecia come le privatizzazioni sfrenate, la deregolamentazione del mercato del lavoro e l'aumento da parte delle imprese di stage e contratti di apprendistato per i giovani, rendono questo capitalismo sempre più brutale e ingiusto. La Sinistra europea però è presente e la resistenza e le lotte devono estendersi in tutta l'Europa per assumere un carattere più universale.
Le proposte più immediate riguardano la messa sotto tutela delle banche, una tassa sulle transazioni finanziarie, la soppressione dei paradisi fiscali, l'aumento dei salari e un nuovo statuto per la Bce. Insomma un'insurrezione democratica contro la dittatura dei mercati finanziari, la cui prima tappa sarà il prossimo 15 ottobre.


09/10/2011 liberazione Valerio Timperi