Autor: Aldo Zanchetta Datum: To: forumlucca Betreff: [Forumlucca] NON TUTTO E' ECONOMIA !!!! GRAZIE CERONETTI
Il credito greco verso l'Europa
di Guido Ceronetti - 09/10/2011
Fonte: Corriere della Sera [scheda fonte]
Fa sorridere sentir parlare di debito greco! Tutto il genere umano è
debitore verso la Grecia. L' Europa per prima, naturalmente, e la Germania
prima dei primi: per il suo sistema nominale, per l' inaudita energia
irradiata attraverso la sua filosofia e la ricostruzione del messaggio
ellenico attraverso i suoi filologi. La Grecia va salvata in quanto madre:
tutti siamo nati ad Atene, anche se quasi tutti lo ignorano, anche se oggi
Atene è un tumore urbano che ospita come qualsiasi altra città disperazioni
e malavita. Vuoi mettere in discussione tua madre, soltanto perché il suo
comportamento non è stato virtuoso? Mi indigna veder dubbiose le nazioni:
che cos' è il debito greco in titoli paragonato al nostro, in spirito,
verità, civiltà? Linguisticamente, Ellade e Grecia coincidono, ma
esclusivamente entro i confini greci. Divergono nel mondo: se alludi alla
Grecia-nazione moderna diciamo Grecia, ma dire Ellade è sigillo materno, più
fatto di natura di quelle che si dicono radici ebraico-cristiane. L'
interiorità ellenica è intangibile; si trascina, dicono malamente (non ho
esperienza diretta: tutto è frode nel regno dell' opinione) l' aggregato
esterno Grecia. Neppure i greci stessi, mi pare, sfuggono; potrei dire che,
nonostante l' identità nominale, la Grecia ha rinnegato l' Ellade. Più che
rinnegata esplicitamente, la Grecia ha dimenticato l' Ellade: può essere, un
simile oblio, pagato carissimo all' esterno. Un po' di Tucidide
tonificherebbe i discorsi di Papandreou. E l' Europa come l' Euroamerica
sono dentro a un' ossessione materialistica che è molto simile a una foresta
stregata. Una conseguenza verificabile è la pandemia di depressioni,
malattie mentali, tumori, alcolismo. Si levano voci isolate, ma tra strepiti
in decibel da discoteca. L' uomo come animale essenzialmente cittadino,
creato dalla Città lontano dai covili ( politikòn zòon ) è scoperta e dogma
aristotelico. La rivolta contro la città, che libera e rinchiude, comincia
presto: da quando il culto dionisiaco ne fa esplodere le mura, e la Baccante
fugge e Antigone disobbedisce alla legge scritta. Tutto esemplare: noi
idolatriamo il vivere cittadino e nello stesso tempo lo fuggiamo e lo
odiamo. Ma dappertutto ritroviamo, inesorabili, le sue mura. Perciò la città
metropolitana, la megalopoli, è spaventosa. Nelle predicazioni per la
crescita - sempre più questa sensazione si diffonde - tutto quel che
contiene di distruttivo una simile degenerazione del pensiero politico, è
sospinto implacabilmente avanti. È significativo che la Grecia per aver
riluttato, tentennato, commesso errori di oblio, di fronte a questa
degenerazione del pensare è punita per prima, minacciata di morte civile, di
esclusione, di rigetto della banca che si era fidata della sua completa
sottomissione, con trapianto arcicondizionato. Ricordarsi in tempo dell'
Ellade sacra, dell' Ellade trascendente, sarebbe un risveglio salutare della
pura e semplice ragione. Resta da vedere, in una situazione così
indefinibile e viziosamente perversa dove si può intravederla, qualcuno, nel
potere mondiale, sia in grado di guardare con diversità d' occhio.