Autore: boyska Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] il fecilibro...
On Wed, 05 Oct 2011 17:30:37 +0200, lilo wrote: > Ma *pretendere* il vero nome e cognome è di fatto un attentato alla
> libertà di espressione, vedi raccomandazione dello Special Rapporteur
> per i Diritti Fondamentali Frank LaRue, che sottolinea come solo
> l'anonimato può garantire libertà di espressione.
a tua macchina, il tuo cellulare,
la tua faccia, persino il tuo cane sono associati alla tua persona.
Mi sembrano vincoli ben più stringenti delle norme imposte da un
circolo privato: anche molti pub ti chiedono nome e cognome perchè
spesso
si dichiarano associazione culturale.
semplicemente, sai cosa aspettarti nei posti dove vai.
>> a me si, ma io provo abbastanza ribrezzo a scrivere i miei veri
>> cazzi
>> miei la sopra e se mi chiudono un account farlocco un po' me ne
>> sbatto.
>> anche solo far vedere a loro chi sono veramente i miei amici mi da
>> fastidio, per dire.
>
> ovvio anche questo. ma considera che sono in un gruppo _closed_ del
> PP-INT, di cazzi miei "personali" li dentro ce ne sono 0.
beh, se non ti pare un dato personale sensibile l'"appartenenza" al
PP...
che poi che ridere, il gruppo del PP su facebook :D
> ma insomma porcoddio la ma liberta' ce la lasciamo fottere senza
> muovere
> 1 dito?
ma guarda che sei TU che ti sei iscritta a fb. Non te l'hanno fottuta,
sei tu che hai firmato; non è la stessa cosa [1]. Poi posso essere
d'accordo
sul fatto che c'è bisogno di avere degli spazi dove la gente sta
_veramente_
che abbiano un minimo di tutela per gli utenti. Da qui a dire che la
soluzione è convincere
una corporation a diventare buona...
[1] È vero, ci sono una serie di situazioni in cui si è "obbligati" a
firmare
sto patto con l'azienda di turno, tipicamente lavorative. Ma non è
questo il caso.