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ottobre a Lamezia:sit-in pensiero laico
In tempi di crisi economica globale, di stati
sull’orlo della bancarotta e di ingenti tagli del
governo Berlusconi alle risorse destinate agli
enti locali, circa due milioni di euro sono stati
deliberati d’urgenza per l’organizzazione della
visita a Lamezia Terme del capo della chiesa
cattolica.
Per l’esattezza 1 milione 340 mila stanziati dal
comune di Lamezia Terme e 600 mila euro deliberati
dalla Provincia di Catanzaro e dalla Regione
Calabria. A ciò va aggiunta l’area, in pieno piano
API, offerta gratuitamente alla curia per la
costruzione della nuova cattedrale e per la
realizzazione di edifici dedicati all’istruzione,
vale a dire, scuole private cattoliche.
Ci sembra inoltre fuori luogo l’affermazione del
sindaco Speranza circa il ribasso di
aggiudicazione della gara per la sistemazione
dall’area Ex SIR: affermare con entusiasmo che è
stata aggiudicata una gara con un ribasso di circa
il 40% (in realtà è del 49.32%) significa non aver
chiaro cosa potrebbe rilevare un ribasso cosi
elevato soprattutto in Calabria e nel resto del
Mezzogiorno d’Italia.
La chiesa certamente non ha bisogno di tutti
questi fondi pubblici perché al proprio patrimonio
“sovrano” vanno aggiunti i circa 900 milioni di
euro che ogni anno incassa tramite l’8 per mille,
e le donazioni che arrivano da ogni parte del
mondo. Inoltre il governo italiano l’ha esentata
pure dal pagamento dell’ICI, nonostante una
sentenza contraria della Corte Costituzionale e la
minaccia della UE di aprire un processo all’Italia
per “aiuti dello Stato a Enti ecclesiastici”.
Se tutto ciò non bastasse, la curia lametina ha
già avviato la macchina del merchandising: sul
sito internet creato appositamente per lo storico
evento,
ilpapaalamezia.it,
si vende veramente di tutto: t-shirts, cappellini,
foulard, bandierine, ovviamente tutto a prezzi
ultrapopolari, perché la chiesa cattolica non può
in nessun modo venir meno ai voti di obbedienza,
castità e povertà!
Un evento quindi a costo zero per la chiesa
lametina. Anzi, l’evento stesso diventa occasione
per incassare qualche migliaio di euro. Allora una
considerazione ci viene spontanea: dei voti di
obbedienza, castità e povertà l’unico rimasto in
piedi è solo quello dell’obbedienza… al potere ed
al denaro!
Se ancora dovesse esistere il concetto di “laicità
dello Stato” (e quindi degli enti pubblici locali)
chiediamo ai nostri amministratori perché tutto
questo denaro pubblico – prelevato dalle tasche
dei contribuenti lametini e calabresi (anche non
cattolici) – non sia stato utilizzato per
migliorare le pessime condizioni sociali in cui
versano molti cittadini calabresi?
Eppure le emergenze in città e nel resto della
Calabria sono tante: adeguamento e risanamento
delle scuole, realizzazioni di asili nido,
creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno al
reddito con il salario sociale ai disoccupati e ai
giovani inoccupati, sostegno ai disabili, sostegno
alle pensioni minime, miglioramento del servizio
di assistenza domiciliare, abitazioni per le fasce
meno abbienti ecc…
Ancora una volta i nostri governanti hanno scelto
la scorciatoia del consenso facile giocando sul
sentimento religioso dei cittadini, bruciando così
due milioni di euro per un evento di poche ore
che, nella migliore delle ipotesi, lascerà invece
che giustizia e dignità sociale soltanto un vago
ricordo nella mente dei cittadini calabresi.
Invitiamo pertanto i cittadini, le
associazioni, il movimento, le organizzazioni
politiche e sindacali a partecipare al sit-in
“PENSIERO LAICO” che si terra giovedì 6 OTTOBRE
alle ore 18,30 c/o l’area pedonale di C.so G.
Nicotera.
per info
http://9ottobre.noblogs.org