[RSF] Clamori dalla Colombia

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         15/09 - CONDANNATO A 24 ANNI DI CARCERE L'EX DIRETTORE DELLA
POLIZIA POLITICA COLOMBIANA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/1841-1509-condannato-a-24-anni-di-carcere-lex-direttore-della-polizia-politica-colombiana.html>


Jorge Noguera Cotes, ex direttore della polizia politica colombiana
del DAS, istituzione alle dirette dipendenze della Presidenza della
Repubblica, ed ex console del regime a Milano, è stato condannato
dalla Sala Penale della Corte Suprema di Giustizia a 24 anni di
carcere per omicidio, associazione a delinquere aggravata, abuso di
potere ed uso illegale di informazioni privilegiate, delitti commessi
in complicità o al servizio di gruppi paramilitari.

La magistratura ha dimostrato che l’ex funzionario di Uribe ha
consegnato informazioni al Blocco Nord dei paramilitari in merito
agli spostamenti del professor Alfredo Correa de Andreis, di Fernando
Pisciotti Vanstrahlen, ex sindaco della città di El Banco
(dipartimento del Magdalena) e della sindacalista Zully Codina, poi
barbaramente trucidati da sicari.

Noguera è stato riconosciuto colpevole anche di complicità
nell’assassinio di diversi sindacalisti nel paese, per la consegna
di informazioni agli autori materiali degli omicidi.

Jorge Noguera è stato fortemente voluto dal narco ex presidente
Álvaro Uribe Vélez come direttore del DAS, carica che ha ricoperto
dal 2002 al 2005, e nel 2006, come premio per i suoi loschi servigi a
Uribe e ai suoi amici paramilitari, inviato a Milano come console,
dove ha giocato un ruolo fondamentale nell’articolare reti
spionistiche e delatrici ai danni di rifugiati colombiani ed
associazioni, come Nuova Colombia, da sempre critiche verso il
terrorismo di Stato in Colombia e solidali con la lotta del suo
popolo.

Oggi Uribe versa lacrime di coccodrillo e chiede perdono per aver
scelto il suo pupillo Noguera come direttore della propria polizia
politica; ma tali scuse, tardive e ciniche, non lo scagionano e non
gli permetteranno di farla franca.

         19/09 - IL GOVERNO COLOMBIANO VUOLE AMNISTIARE I MILITARI
COLPEVOLI DI CRIMINI DI LESA UMANITA’
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/1865-1909-il-governo-colombiano-vuole-amnistiare-i-militari-colpevoli-di-crimini-di-lesa-umanita.html>


Diverse organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti
umani, come il Centro per la Giustizia ed il Diritto Internazionale,
l'Ufficio per le Questioni Latinoamericane ed il Gruppo di Lavoro
Latinoamericano, hanno espresso profonda preoccupazione per le
dichiarazioni rilasciate dal ministro della Difesa colombiano, Juan
Carlos Pinzón, dal comandante delle Forze Armate, il generale
Alejandro Navas e dall'ex presidente Uribe, relative all'ipotesi di
amnistiare

ed esimere dalle proprie responsabilità i militari coinvolti in
crimini di lesa umanità.

Il narco ex-presidente Uribe ha inoltre proposto “la creazione di
una giurisdizione speciale e transitoria affinché si rivedano tutte
le sentenze di condanna contro integranti delle Forze Armate”,
ossia di garantire l'impunità totale a questi criminali in divisa.

E' opportuno ricordare che la Corte Interamericana dei Diritti Umani
ha emesso varie sentenze sulla Colombia, nelle quali ha decretato
l'inammissibilità di qualunque misura che impedisca le indagini e le
sanzioni nei confronti dei responsabili di gravi violazioni ai diritti
umani.

L'oligarchia intende ricompensare i propri cani da guardia, le Forze
Armate colombiane, responsabili del permanente terrorismo di Stato,
dell’articolazione del paramilitarismo e della politica di terra
bruciata contro il popolo. E lo vuole fare in spregio dei milioni di
vittime di questi delitti, che continuano ad essere perseguitati e
che non hanno avuto né da Santos né dai governi precedenti una vera
giustizia ed un sostanziale risarcimento morale e materiale.

         22/09 - AL III CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE STUDENTESCA COLOMBIANA
SI COSTRUISCE L'UNIVERSITA' PER LA NUOVA COLOMBIA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/1879-2209-al-iii-congresso-della-federazione-studentesca-colombiana-si-costruisce-luniversita-per-la-nuova-colombia.html>


I giorni 16, 17 e 18 settembre scorsi si è tenuto a Bogotá il III
Congresso della FEU, la Federazione Studentesca Universitaria
colombiana, che ha riunito nella capitale, provenienti da ogni angolo
del paese, migliaia di studenti medi e universitari di istituti
pubblici e privati.

Dopo giorni di cortei, manifestazioni e spesso duri scontri con la
polizia del regime, il poderoso e motivato movimento studentesco
colombiano

ha lanciato l'appello per lo sciopero nazionale universitario e per
un sciopero civico nazionale, contro la politica di regime volta a
proseguire il cammino verso la privatizzazione dell'istruzione
pubblica, aperto nel 1992 con la Legge 30.

Sorta nell'alveo del più complessivo progetto neoliberista che tanti
danni ha fatto in America Latina (e non solo), tale sciagurata legge
ha istituito un vero e proprio mercato dell'istruzione superiore,
aggravando i problemi di copertura finanziaria, qualità, abbandono
scolastico, esclusione che caratterizzano la pubblica istruzione in
Colombia.

Il movimento studentesco, di cui la FEU rappresenta l'organizzazione
più combattiva e politicamente solida, si è saldato con i
lavoratori dell'educazione, professori e maestri e non, e con altri
settori popolari che, se da una parte resistono agli attacchi del
governo Santos, dall'altra contruiscono giorno dopo giorno la Nuova
Colombia.

Gli studenti, consapevoli del proprio ruolo di lotta e ribellione nel
presente, e di costruzione nel domani, hanno ben chiari gli obiettivi
per la trasformazione della società in senso democratico-popolare:
ambiscono senza indugi alla seconda e definitiva indipendenza, che
vedono come la completa realizzazione per tutti i colombiani delle
aspirazioni di sovranità, autodeterminazione, dignità, pace con
giustizia sociale ed economica: in questo modo pongono le basi stesse
per la costruzione dell'Università della Nuova Colombia.

         25/09 - LAVORATORI PETROLIFERI COLOMBIANI CONTINUANO A LOTTARE
NONOSTANTE LA FEROCE REPRESSIONE DEL REGIME
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/1893-2509-lavoratori-petroliferi-colombiani-continuano-a-lottare-nonostante-la-feroce-repressione-del-regime.html>


Il regime colombiano, per affrontare le legittime proteste della
comunità di Puerto Gaitán (dipartimento del Meta), da anni in lotta
per esigere alle istituzioni delle risposte ai problemi sociali,
ambientali, lavorativi ed economici che affliggono la zona, ha
reagito inviando i famigerati squadroni antisomossa dell'Esmad che
hanno attaccato indiscriminatamente la popolazione civile, compresi
donne e bambini, utilizzando lacrimogeni e proiettili di gomma,

e decretando il coprifuoco.

Le proteste hanno preso forza e vigore a causa dell'arbitrario e
illegittimo licenziamento di 1100 lavoratori -da parte della
multinazionale petrolifera della Cepcolsa- che si erano affiliati
all’Unione Sindacale Operaia (settore petrolchimico).

L'altra multinazionale che sfrutta i giacimenti della zona, la
Pacific, ha convertito i pozzi e le istallazioni petroliferi, in cui
lavorano 13.000 operai, in un vero e proprio campo di concentramento
dove non vengono rispettati i più elementari diritti umani e
sindacali.

I lavoratori -e le comunità in cui vivono- del Meta, del Caquetá e
di altri dipartimenti continuano a resistere con scioperi, picchetti,
blocchi dell’estrazione di greggio, assemblee permanenti, ecc. E il
movimento guerrigliero, in particolar modo le FARC (molto presenti e
radicate nei suddetti dipartimenti), attacca permanentemente i camion
cisterna delle multinazionali e le infrastrutture petrolifere in
generale, dimostrando non solo la solidarietà insorgente nei
confronti dei lavoratori in lotta, ma anche la decisione di sabotare
con qualunque mezzo lo storico e crescente saccheggio di materie
prime, servite su un piatto d’argento dal governo Santos al gran
capitale transnazionale.



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