Il 15 ottobre, in contemporanea con decine di paesi in tutto il mondo,
scenderemo per le strade di Roma per protestare contro le misure di
austerity, contro un sistema politico ed economico ormai disgregato,
corrotto. Per il diritto all'insolvenza porteremo in piazza la rabbia
precaria.
Come TimeOut stiamo organizzando dei pullman da Bologna per
partecipare alla manifestazione: il 15 ottobre tutt* a Roma!
Info: Giulia 3406307478 - Ludovica 3896874064
Oppure: banchetto informativo durante le serate di Bartleby e Vag61
Su Facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=264865316886715
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> Il comunicato degli Stati generali della precarietà:
15 ottobre giornata globale contro l’austerity: dal diritto
all’insolvenza allo sciopero precario
Siamo giunti al 15 ottobre con un importante lancio, a carattere
europeo, della mobilitazione contro l’austerity e le politiche
neoliberiste, assunte come strategiche dalla Commissione europea e
dalla BCE peraltro responsabili dell’ultimo pesante ciclo della crisi
globale e finanziaria che le banche e le grandi lobby hanno scatenato
contro la cittadinanza tutta.
Dal 15 al 18 Settembre abbiamo attraversato l’hub meeting di
Barcellona con le reti e le soggettività che hanno scelto in questa
fase storica di riconoscersi in uno spazio politico comune che un po’
ovunque è andato costituendosi tra le rivolte che hanno segnato gran
parte dell’ area mediterrane e europea, fino ad arrivare a scalfire la
nostra Italietta. Dalla fiammata vista nello scorso autunno
studentesco culminato nel tumulto del 14 Dicembre fino alla più solida
resistenza Notav, radicata e sedimentata sul territorio dentro uno
scontro politico condotto con grande intelligenza e radicalità.
Nel procedere sul nuovo terreno di un vero protagonismo sociale contro
le politiche di austerity vorremmo per il prossimo 15 Ottobre indicare
un percorso, uno spazio di relazione e di movimento, un area di corteo
larga e ampia che determini una rottura del quadro di compatibilità e
di pacificazione sociale imposto dalla governance, anche oltre il
governo Berlusconi: per la conquista di un piano costituente che
rivendichi con orgoglio l’autonomia e l’indipendenza delle forme di
vita comuni, nel lavoro e con il reddito oltre il lavoro, nelle scelte
sociali e sessuali, che praticano liberazione da un intero sistema di
potere in crisi.
Dovremo costruire questo percorso verso e oltre il 15 per affermare in
quella giornata, e nelle giornate precedenti, nelle pratiche e nella
comunicazione il punto di vista precario.
Il lavoro non è un bene comune perché ce lo hanno reso maledetto
azzerandone i diritti e negandoci ogni libertà di scelta. Per questo è
necessario conquistare un reddito di base incondizionato, non pagare
il debito, riappropriarsi dei beni comuni e dei saperi, affermare la
dimensione transnazionale di questa lotta anche a partire dalle lotte
dei migranti per la rottura del legame tra contratto di lavoro e
permesso di soggiorno.
Siamo sempre più consapevoli che la reale alternativa alla crisi vive
nei processi di indipendenza e cooperazione che sapremo creare nelle
lotte.
“Non ci rappresenta nessuno” è il motiv centrale della nuova sinfonia
corale che si alza dalla sintesi dei ragionamenti, delle strategie e
delle pratiche condivise tra tanta umanità riunitasi a Barcellona,
come oggi a Bologna.
Lo spazio costituente che si vuole definire oggi è quello che guarda,
in una prospettiva di medio lungo periodo, alla costruzione,
l’affinamento e la diffusione delle lotte contro la precarietà imposta
dall’attuale modello di governo del capitale contro le nostre vite.
Una tappa fondamentale di questo percorso è la costruzione della
giornata del 15 ottobre.
Ecco perché proponiamo di caratterizzare quella giornata e la nostra
presenza alle mobilitazioni costruendo uno spazio sociale e di
movimento che reclami il diritto all’insolvenza, al reddito e alla
libertà di movimento per tutti i soggetti che stanno pagando la crisi.
Partendo da questi contenuti, il 15 ottobre faremo valere il
protagonismo dei precari e delle precarie e rilanceremo oltre il 15,
guardando alla scommessa dello sciopero precario.
Per questo a dicembre sperimenteremo esperienze di sciopero dentro e
contro la precarietà, un processo che sappia mettere in campo una
comunicazione e una cooperazione tra i precarie e le precarie a
partire dalla crisi della rappresentanza politica e sindacale, uno
sciopero che arrivi a colpire laddove fa più male, dove si fanno i
profitti, dove si produce e riproduce il capitale.
Verso lo sciopero precario, il 15 ottobre vogliamo costruire uno
spazio di attraversamento per tutte le generazioni precarie che
trasformi l’indignazione in conflitto.
Una rete che realizzi iniziative comuni di avvicinamento dal 7 al 14
ottobre come promosso dall’Hub-meeting di Barcellona, all’interno
della settimana di mobilitazione europea contro l’austerity.
Questa messa in rete è la modalità che scegliamo per
l’interconnessione delle nostre esperienze: capace di includere i
singoli come i collettivi, di intrecciarsi con altre reti e percorsi,
di ridurre le distanze e la frammentazione, di far viaggiare i
contenuti e le pratiche riproducibili dentro e fuori i confini dello
stato –nazione, dentro e oltre quella giornata.
Stati generali della precarietà
www.scioperoprecario.org
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