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ARTICOLO di Alessandro Robecchi
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La Padania esiste e ho le prove
Titolo su La Padania: «Io esisto e sono padano». Ecco, se uno comincia a ripetersi, «Io esisto, io esisto, io esisto...», è il momento di chiamare lo psichiatra. Ma dire che il popolo padano non esiste è un'esagerazione. Esiste Maga Magò? Certo che sì. E lo yeti? Forse. Ecco qui di seguito alcune prove inconfutabili di esistenza in vita della Padania, del suo popolo e dei suoi illuminati dirigenti.
Le ronde. Le famose ronde non esistono. Pigrizia padana. Eppure in Italia (che esiste) si è parlato di ronde tutti i giorni su tutte le prime pagine, per mesi e mesi, anche con densi e dotti interventi di pensatori (?) della sinistra (?) che dicevano «perché no...».
Malpensa. L'aeroporto di Malpensa esiste. È un lungo campo di bocce vicino a Varese che paga alcuni milioni di euro ai suoi incapaci dirigenti padani. Per essere una cosa che non esiste, la Padania ci costa parecchio.
Il pacchetto sicurezza. Affossato dalla Corte Costituzionale, il grottesco insieme di leggine e regolamenti e ordinanze per sindaci mitomani non esiste più. Eppure, con gran strepito del padano Maroni, l'Italia intera ne parlò per mesi e mesi come se fosse una cosa reale.
Il porcellum. Pur avendo le ore contate, la legge elettorale più schifosa del mondo l'ha scritta Calderoli. Per essere una cosa che non esiste, la Padania produce cazzate notevoli.
Il reato di clandestinità. Esiste, riempie le galere di innocenti ed è il più clamoroso esempio di esistenza della barbarie padana.
Sono solo alcuni casi, ma forse bastano per dire che il popolo padano, i suoi politici, i suoi ministri, esistono. Purtroppo. Per fortuna, invece, si stanno estinguendo da soli e speriamo facciano in fretta. Solo, una volta estinti i padani, dovremmo affrettarci a cancellare anche i segni che hanno lasciato tra noi. Andiamo, chi vivrebbe in un posto dove i dinosauri sono spariti ma restano a terra enormi, gigantesche, cacche di dinosauro?
da il manifesto 02/10/011