[cm-Roma] ACCADEMIA POPOLARE DI COSTRUZIONE E MODIFICA DI TE…

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Autore: dax79
Data:  
To: Cm roma
Oggetto: [cm-Roma] ACCADEMIA POPOLARE DI COSTRUZIONE E MODIFICA DI TELAI
buonasera,
stasera, al corso di saldatura, cominciamo a mettere insieme i pezzi
per costruire la cargo-bike dell'allegato.
una volta terminata sara data in dono agli dei.

venite ad imparare o ad insegnare, a curiosare, a fare foto filmati
racconti o interviste, venite a pulire o bighellonare, venite a fare
domande o a darci risposte.
insomma, non siete invitati solo se siete indifferenti, noi odiamo gli
indifferenti!


danilo

http://www.exlavanderia.it/
http://www.exlavanderia.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=89&Itemid=96


di M. A. Bakunin

I preti di tutte le chiese, lungi dal sacrificarsi al gregge confidato
alle loro cure, lo hanno sempre sacrificato, sfruttato e mantenuto al
livello di mandria, in parte per soddisfare le loro passioni personali,
ed in parte per servire l’onnipotenza della Chiesa.

Le stesse condizioni, le stesse cause producono sempre gli stessi
effetti. Lo stesso accadrà dunque per i professori della Scuola moderna,
divinamente ispirati e patentati dallo Stato. Diverranno
necessariamente, alcuni senza saperlo, altri con piena conoscenza di
causa, gli insegnanti della dottrina del sacrificio popolare alla
potenza dello Stato e a profitto delle classi privilegiate.
Occorrerà dunque eliminare dalla società ogni insegnamento ed abolire
tutte le scuole? Tutt’altro. E’ necessario anzi diffondere a piene mani
l’istruzione nelle masse, e trasformare tutte le chiese, tutti questi
templi dedicati alla gloria di Dio e all’asservimento degli uomini, in
altrettante scuole d’emancipazione umana. Ma, anzitutto, intendiamoci:
le scuole propriamente dette, in una società normale, fondata sulla
uguaglianza e sul rispetto della libertà umana, dovranno esistere solo
per i fanciulli e non già per gli adulti, e, perché esse diventino
scuole di emancipazione non di servitù, bisognerà eliminare, prima di
tutto, questa finzione di Dio, l’oppressore eterno e assoluto; e
bisognerà fondare tutta l’educazione dei fanciulli e la loro istruzione
sullo sviluppo scientifico della ragione, non su quello della fede;
sullo sviluppo della dignità e dell’indipendenza personale, non su
quello della pietà e dell’obbedienza; sul culto della verità e della
giustizia, e prima di tutto sul rispetto umano, che deve sostituire in
tutto e ovunque il culto divino. Il principio dell’autorità,
nell’educazione dei fanciulli, costituisce il punto di partenza
naturale; esso è legittimo, necessario, allorché è applicato ai
fanciulli in tenera età, allorché la loro intelligenza non è ancora in
alcun modo sviluppata; ma appena lo sviluppo di ogni cosa, e per
conseguenza anche dell’educazione, comporta la negazione successiva dei
punti di partenza, questo principio deve ridursi gradualmente a misura
che avanzano l’educazione el’istruzione, per far posto alla libertà che
ascende. Qualsiasi educazione razionale non è in fondo che la
eliminazione progressiva dell’autorità a profitto della libertà giacché
lo scopo finale dell’educazione dev’essere quello di formare degli
uomini liberi e pieni di rispetto e d’amore per la libertà altrui. Così
il primo giorno della vita di scuola, se la scuola prende i fanciulli di
tenera età, quando essi cominciano appena a balbettare qualche parola,
deve essere il giorno dell’autorità più severa e dell’assenza quasi
completa della libertà; ma il suo ultimo giorno deve essere quello della
più grande libertà e dell’abolizione assoluta di ogni traccia del
principio animale o divino dell’autorità.
Il principio d’autorità, applicato agli uomini che hanno sorpassato o
raggiunto la maggiore età, diventa una mostruosità, una negazione
intellettuale e morale. Sventuratamente, i governi paternalistici hanno
lasciato marcire le masse popolari in una così profonda ignoranza, che
sarà necessario fondare delle scuole non solamente per i figli del
popolo, ma per il popolo stesso. Da queste scuole dovranno essere
assolutamente bandite le più piccole applicazioni o manifestazioni del
principio di autorità. Non saranno più scuole, saranno accademie
popolari in cui non ci sarà più questione né di scolari, né di maestri,
dove il popolo verrà liberamente a prendere, se lo trova necessario, un
insegnamento libero, e nelle quali, ricco della sua esperienza, potrà
insegnare, a sua volta, molte cose ai professori che gli apportano
cognizioni che egli non ha. Questo sarà dunque un insegnamento
scambievole, un atto di fraternità intellettuale tra la gioventù
istruita e il popolo.

Michele Bakunin