Autor: Antonio Bruno Data: A: forumsege, ambiente liguria, amici-di-barcellona, amici-a-ponente, Mailing list del Forum sociale di Genova, forumsociale-ponge Assumpte: [NuovoLab] Comune Genova: intervento su rifiuti e contro
gassificatore del capogruppo Bruno
Sono passati tre anni e mezzo, ma sembra che sia passato un secolo.
Era Martedi 29 gennaio 2008 quando la maggioranza del Consiglio Comunale di Genova approvo' una gestione dei rifiuti diversa da quella scelta nel ciclo amministrativo precedente.
Il progetto di un mega inceneritore a griglia, approvato dalla maggioranza del consiglio comunale solo 18 mesi prima, venne accantonato e si decise di concentrare le energie verso la riduzione, il riuso e il riciclaggio dei materiali post consumo.
Sarebbero partite alcune sperimentazioni di "porta a porta", incrementata la raccolta dell'umido nei mercati e negli alimentari, una grande area per il compostaggio, si sarebbe dovuto puntare al rispetto della legge (65 % di differenziata) e si sarebbero confrontate diverse tecnologie per smaltire il residuo (tratamento a freddo e trattamento a caldo).
Conservo ancora un sms che mi arrivo' in serata "Ancora mi domando come avrei fatto a ribaltare il 36 a 4 del 29 luglio 2006. Bel lavoro. Bravi"
Sono passati tre anni mezzo, e' passato un secolo, meglio stiamo tornando indietro di un secolo.
La disastrosa sconfitta elettorale della sinistra del 2008 ha innescato un processo distruttivo, di frammentazione e le istanze di giustizia sociale, riconversione ecologica dell'enomia sono diventate extraparlamentai, residuali, marginali.
Si e' scelto di concentrarsi sul trattamento termico finale, la raccolta differenziata aumenta, ma non decolla e non potra' mai decollare, perche' non siamo passati alla Tariffa di Igiene Ambiental proporzionale alla quantita' di rifiuti indifferenziati, non si fa il porta a porta, non spariscono i grandi c assonetti e le grandi utenze possono scaricare quello che vogliono.
Avevamo proposto una mediazione: concentriamoci sulla riduzione, ul riciclo sul riuso in modo da arrivare al famoso 65% di differnziata e ragioniamo sugli scenari che si fossero aperti.
Perche' vedete l'esperienza delle provincie dove si e' raggiunto un elevato grado di differnziata, dimostra una drastica riduzione della produzione dei rifiuti (40 - 50 per cento).
Questo sia per i comportamenti virtuosi dei cittadini - specialmente se la tariffa è legaa alla quantita' di rifuti indifferenziati prodotti, sia - soprattutto - senza i grandi cassonetti e con il porta a porta si evita lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali nel circuito degli urbani.
Pe rquanto riguarda il gassificatore, ho ben chiaro che questa specie di altoforno che e' il gassificatore, ha alcuni vantaggi rispetto all'inceneritore a griglia.
Mentre dall'inceneritore escono in peso il 30 per cento di cneri che devono essre messe in discarica, nei gassificatori (data l'alta temperatura) escno solo il 2 per cento delle ceneri.
Inoltre, se effettivamente il gassificatore e' alimentato con la sola frazione secca, la milgiore miscelazione dei componenti nella camera di gassificazione evita, anche per l'alta temperatura, la formazione di diossina.
Pur tuttavia, anche l'impianto proposto prevede una serie di filtri necessari per intercettare maggior parte dei fumi, come un inceneritore.
La nostra speranza e' che si possa implementare un sistema di gestine dei rifiuti senza la combustione finale.
E' proprio necessario costruire un gassificatore cosi' grande?
Da oltre 200 milioni di euro?
Si afferma che un grosso impianto seve ad avere bassi costi di smaltimento.
Questo e' vero per il costo al chilogrammo.
Ma non e' vero per il costo per abitante.
Il gassificatore servira' circa un milione di persone (talia 150 t/a, costo oltre 200 milioni). Costo al kg. 1,33euro/ Kg; ogni abitante paghera' 200 euro.
Un gassificatore con meta' dimensione (75 tonn/anno) costerebbe circa 150 milioni di euro (25 % in meno).
Il costo per chilo salirebbe a 2 euro/kg, am il costo per abitante scenderebbe a 150 euro/ abitante.
Ma forse non ci sarebbe la convenienza a farlo e non ci sarebbe la patrimonializzazione necessaria all'eventuale quotazione in borsa.
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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779
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antonio bruno.
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