Palermo - Ritirata strategica del 
Ministero dell’Interno che sposta a Porto Empedocle la nave prigione 
Moby Vincent con 120 deportati 
              Dopo l’esposto alla Procura di Palermo
              di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
              
               
              
              Si apprende dal GR Radio regionale che la nave prigione Moby 
Vincent sarebbe stata fatta salpare dal porto di Palermo e starebbe 
attraccando in queste ore a Porto Empedocle, vicino Agrigento, dove i 
migranti “dovrebbero” essere trasferiti in una tensostruttura.
Così, forse, sarà più facile per la Questura di Agrigento adottare 
provvedimenti di respingimento differito e di trattenimento, oppure sarà
 solo l’ennesima tappa per un ulteriore trasferimento verso il Centro di
 Prima Accoglienza e Soccorso di Pozzallo.
Se la nave prigione Moby Vincent resterà attraccata al molo di Porto 
Empedocle costituirà un “centro di raccolta” per eventuali nuovi sbarchi
 che si dovessero verificare nelle prossime settimane, dopo la 
dichiarazione di Lampedusa, da parte del ministero dell’interno, come 
“porto non sicuro”
In realtà la scelta del ministero dell’interno, chetrasferisce la 
Moby Vincent con 120 persone ancora a bordo a Porto Empedocle, 
costituisce un ulteriore aggravamento delle gravi violazioni procedurali
 perpetrate ai danni dei migranti detenuti a bordo delle navi prigione. 
Si tenta forse di dare una legittimazione a questa scandalosa 
operazione, coinvolgendo le organizzazioni umanitarie presenti ad 
Agrigento, quando la maggior parte dei migranti è stata illegittimamente
 respinta verso la Tunisia.
Ci auguriamo che nessuno fornisca alibi alle scelte del ministro 
Maroni che sta esibendo davanti a tutta l’Europa la vera portata 
discriminatoria della politica italiana in materia di immigrazione.
Con la dislocazione della Moby Vincent a Porto Empedocle la mappa 
delle navi prigione è ormai chiara, stanno a Cagliari, a Porto Empedocle
 e a Palermo, dove probabilmente la nave Audacia sarà svuotata entro 
pochi giorni con gli ultimi rimpatri verso la Tunisia.
Si è creato così un nuovo sistema di CIE galleggianti, mentre i 
Centri di identificazione ed espulsione scoppiano a causa delle proteste
 che ne hanno compromesso le strutture , e per effetto della scelta del 
governo di portare a 18 mesi la detenzione amministrativa degli 
immigrati irregolari da espellere. Una vera pena e non una misura 
rivolta all’esecuzione delle espulsioni, come richiedeva l’Unione 
Europea.
Tutti i cittadini e le associazioni che si sono battuti contro la 
detenzione irregolare dei migranti a bordo delle navi prigione 
moltiplicheranno i loro sforzi per essere presenti nei porti nei quali 
queste navi saranno ormeggiate e per denunciare pubblicamente l’assenza 
di provvedimenti formali e delle più elementari garanzie di difesa.
 L’esposto presentato alla Procura di Palermo
 Centinaia le persone detenute illegalmente sulle navi ancorate al porto di Palermo
 Il video di Enrico Montalbano