Autore: Errata Data: To: lista interna del Laurentinokkupato CC: bg list Oggetto: [Badgirlz-list] [fwd]LA NATO, I CIVILI LIBICI,I CIVILI NON LIBICI, I TARGET, GLI ASSEDI…
LA NATO, I CIVILI LIBICI, I CIVILI NON LIBICI, I TARGET,
GLI ASSEDI…
Marinella
Correggia
Abbiamo
provato a rivolgere al comando Nato di Napoli alcune domande scomode. Le risposte di
“fonte Nato” (chiedono di essere citati così) ricevute davvero tempestivamente
per email, sono riportate alla lettera, tagliando le ripetizioni. In corsivo. Giudicate da
soli.
1. La Nato
ripete: “la nostra missione è quella di assicurare la no-fly zone, l’embargo
navale e la protezione dei civili dagli attacchi o dalle minacce di attacco e
senza forze sul suolo libico, in totale rispetto delle risoluzioni
dell’Onu ». Adesso che
la totalità del territorio libico è
nelle mani del Cnt come mai la missione continua e anzi per avvantaggiare
l’assedio da parte del Cnt bombarda città assediate dove si trovano civili?La Nato risponde : « Questa minaccia è ancora
presente. Colpiamo dove la minaccia sia presente. Non più tardi di 2 settimane
fa le forze di Qadhafi hanno lanciato missili Scud dalla città di Sirte verso
Misurata e Brega (che distano da Sirte rispettivamente 250 e 340 km, ndr).Questo tipo di armamento non è
in grado di colpire specifici target e, pertanto, costituisce una seria minaccia
verso i civili. La Nato qualche giorno fa, sulla base delle sue informazioni
intelligence, ha identificato e neutralizzato altri due missili dello stesso
tipo nella città di Bani Walid verso la periferia». (dove si trovano gli
assedianti armati…).
2. Sul punto
circa la mancanza di beni essenziali e il pericolo di vita (o meglio la perdita
della stessa)dei residenti civili delle città assediate e bombardate, la Nato
non ha risposto malgrado la ripetizione della domanda. E perché colpire la
lontanissima Sebha? Cosa minaccerà mai? Fonte Nato: “Ogni
target in ogni luogo in Libia che abbiamo colpito, era un target militare
collegato agli attacchi ai civili. Il mandato dell’Onu non pone restrizioni geografiche all’interno dei
confini della Libia « .
3. E
laNato,
quali misure ha preso per proteggere in Libia i civili quali migranti
subsahariani e neri libici ma anche presunti lealisti, che non sono solo
‘minacciati’ ma effettivamente perseguitati o uccisi? Risposta: “Finora la
minaccia ai civili è venuta solo dalla parte delle forze di Qadafi. Il Consiglio Nazionale di Transizione ha dato più volte sul suo impegno
a rispettare le leggi internazionali e non abbiamo motivo di credere che ciò non
avverrà ; ha più volte mostrato l’intento di non usare la violenza laddove
non necessaria ». Alla ripetizione della domanda sulla caccia al nero, la
« fonte Nato » risponde : «Non abbiamo nessun modo di
verificare se ci sono atti di violenza da parte del Cnt, non abbiamo forze sul
terreno ». Ma allora…come
facevano a verificare gli atti di violenza dei governativi ? Oltre al fatto
che delle violenze dopo la presa di
Tripoli ci sono prove su prove….
4. La Nato
appoggia da mesi il Cnt: opera per il cambio di regime, vietato dalla Carta
dell'Onu e oltretutto con una taglia ‘vivo o morto’?“Lei continua a
parlare del Cnt. Unified Protector non ha il compito di schierarsi con nessuna
delle parti coinvolte nella lotta sul terreno. Con il Cnt noi non abbiamo
contatti né coordiniamo le nostre azioni con loro (eppure sembravano in
perfetta sincronia, ndt). Loscopo delle nostre azioni non è di avvantaggiare l’una o l’altra parte, ma
quello di eliminare la minaccia verso i civili. La cattura di Qadhafi non è, di
per sé, elemento decisivo per il termine della missione militare ». Ma allora come mai la Reuters riporta che per Buhagiar, ‘coordinatore
della caccia all’uomo’ (sic) Gheddafi dovrebbe essere a Birak visto che là la Nato ha bombardato molto
giovedì notte?
5. La Nato ha
indagato se nel corso dei pesanti bombardamenti avvenuti a Tripoli per spianare
la strada al Cnt, sono morti dei civili come da più parti si afferma? Risposta: “Tutti i target che abbiamo colpito dall’inizio delle operazioni sono
obiettivi strettamente militari, nei quali e dai quali le forze di Qadhafi
pianificavano, coordinavano e conducevano attacchi verso la popolazione
libica ».
6. E’ ufficialmente noto : ci sono da tempo truppe speciali straniere
sul terreno che fanno strada al Cnt, in
violazione della 1973. Risposta: “Siamo a conoscenza del fatto che alcune Nazioni hanno dichiarato di
avere personale in Libia, ma queste non ricadono sotto il comando Nato e non si
configurano come personale Nato ».
7. Malgrado
l’embargo sulle armi alla Libia, La Nato ha fatto passare un natante carico di armi una volta verificato
che era per il Cnt. «Non ci
sono specifiche restrizioni al movimento per mare di armi da un porto libico ad
un altro porto Libico. La Nato limita il passaggio di questo materiale tra porti
libici nel momento in cui ci dovessero essere informazioni sul loro utilizzo in
supporto di attacchi, diretti o indiretti, alla popolazione civile ».
Che come sappiamo è attaccata solo da Gheddafi.
8. In diversi episodi ci sono state vittime civili negli attacchi (fra l’8
e il 9 agosto si parla di 85 morti nel villaggio Majer, vicino a Zliten) ;
del resto la Nato da luglio ha dichiarato che anche obiettivi civili sono
legittimi se possono nascondere militari… E la protezione dei civili ?
« Colpiamo solo obiettivi militari
(5.000 a oggi) come centri di comando e controllo, infrastrutture militari,
armamento di diverso tipo e altri. Prima di colpire questi obiettivi abbiamo
monitorato le attività che vi si conducevano molto attentamente grazie ai nostri
assetti di sorveglianza ». Di bambini e donne morti e feriti nelle loro
case (e non certo colpiti dal morbillo) ci sono foto, video, nomi. Ma alla Nato
non risulta mai.
9. La 1973 chiede di proteggere i civili, dunque dovrebbe essere vietato a
rigore bombardare target anche militari là dove, come è successo in molti casi,
non minacciavano i civili ; l’esercito libico non doveva essere un
obiettivo. Ma la fonte Nato ripete : « Abbiamo colpito quando si minacciavano i
civili ».