[NuovoLab] I: Fw: Flotta atomica a Trieste

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Autor: ugo
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To: aderentiretecontrog8, forumgenova
Betreff: [NuovoLab] I: Fw: Flotta atomica a Trieste

From: <glry@???>
To: <CSINISTRI>
Sent: Wednesday, September 28, 2011 12:02 AM
Subject: Flotta atomica a Trieste


Vendere agli operai guerra per ripagarli con altra guera è l'apoteosi del
Mercato nel farsi Re.
Solo il Capitalismo è capace di produrre questi mostri, dopo Belzebu'. Come
sappiamo
storicamente, solo gli operai possono fermare la guerra: non facendola.
Oppure,
disinformati, da operai divengono soldati.

Da ieri Trieste ospita nel suo golfo una intera flotta nucleare militare
USA, in appoggio ad
una sua componente accolta per manutenzione nel bacino 4 dell'ex Arsenale
San Marco,
oggi proprietà Fincantieri, pertanto statale.

Il giornale locale, a cura di un noto giornalista storico della testata
erede della Guerra
Fredda, Claudio Erne', non rasenta ma supera il limite del ridicolo, allo
scopo di non fornire
alcuna informazione (trovate il link in fondo). Così cerco qui io,
umilmente, di integrare.

La scorta normale per una nave militare USA in acque straniere consiste in
unità di
superficie e di unità somergibili.

La norma è di fornire come scorta almeno due unità sommergibili, in caso di
problemi.

Le due unità sommergibili non possoo esser altro che sommergibili a
propulsione nucleare
dotati di armamento atomico. Ciascuna nave è alimentata da un propulsore ad
energia
nucleare di potenza confrontabile con quella di Krsko in Slovenia. La
dotazione minima di
armamento nucleare è di una dozzina di vettori dotati ciascuno di varie
dozzine di testate
nucleari ciascuna della potenza di una decina di Little Boy, la benedizione
USA su
Hiroshima. Se avete una calcolatrice fatevi il conto totale in Kilotoni.
Potete anche
sbaglliare di un ordine di grandezza: un minimo problema ai reattori navali
e verremmo
comunque fritti da Rijeka in Quarnaro a Caorle nel Delta del Po. Il tutto è
contenuto in un
siluro metallico di 200 metri di lunghezza per 10 di larghezza, il
sommergibile appunto,
nessuna protezione. Fuori c'è solo il mare. Ho qui fatto una stima a spanna,
ma non credo
di esser molto distante dai valori reali.

Proposta di lavoro:
Questi vanno fermati fuori Gibilterra (in attesa di fermarli per sempre:
intanto vadano a farsi
le guerre da un altra parte).
Per fermarli e mandarli via può essere d'aiuto un rifiuto al lavoro da parte
degli operai
coinvolti, appoggiati dala cittadinanza cosciente. Uno sciopero specifico e
motivato, con
informazione che raggiunga la pubblica opinione, deve essere valutato come
giusto
strumento di azione per chiedere lavoro pulito e sicuro all'Arsenale S.
Marco, e non
manovalanza militare per un alleato straniero. Trieste deve tornare a
costruire navi
mercantili e civili, e rifiutare il mercato militare e l'uso delle sue coste
per minacciare e
colpire altre Nazioni e Popoli. Questi contenuti devono esser fatti propri
da chi lavora per la
difesa del bene comune, in questo caso l'acqua di mare.

Non a caso invio questa mia alla lista NO TAV Trieste e indirizzi collegati.

Giorgio Ellero

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Per spiegare ai cittadini la situazione, il giornale locale "Il Piccolo"
scrive:

"L´arrivo della "Robert Edwin Peary" a Trieste costituisce una novità e un
momento di svolta
nei rapporti tra la Marina militare Usa e la Fincantieri. Erano infatti più
di trent´anni che una
nave da guerra con la bandiera a stelle e strisce mancava dai nostri
cantieri di riparazione."

"... il bacino di carenaggio e la nave sono protetti da reti e ostruzioni
simili a quelle che nel
Secondo conflitto mondiale, gli uomini dalla Decima Mas hanno dovuto
affrontare a
Gibilterra, a Malta, ad Alessandria e nella baia di Suda, usando "barchini",
maiali" o
l´ardimento dei nuotatori "gamma"."

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/09/26/news/arsenale-bacino-blindato-per-la-nave-
militare-usa-1.837094

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