Concordo pienamente, Jeanne
>----Messaggio originale----
>Da: brunoa01@???
>Data: 19/09/2011 8.55
>A: <forumsege@???>, "forumsociale-ponge"<forumsociale-
ponge@???>, <forumgenova@???>, "amici-di-barcellona"
<amici-di-barcellona@???>, "amici-a-ponente"<amici-a-
ponente@???>
>Ogg: [NuovoLab] Il PUC di Genova,    l'altermondialismo e l'alternativa 
(im)possibile
>
>Non sono passati  neanche due mesi dall’esaltante decennale del G8, quando 
decine di associazioni e migliaia di persone hanno manifestato, discusso, 
elaborato, preparato il Nuovo Mondo Possibile.
>Alternativa alla globalizzazione neoliberista, ripudio della violenza del 
capitalismo, stili di vita differenti, nuovi modelli economici basati sull’
autoproduzione e la sobrieta’, senza sfruttamento di persone, territorio e 
ambiente. 
>Critica al modello economico mondiale basato sulla crescita indefinita. 
Concetto di limite da non superare pena l’ineguaglianza e il degrado 
ambientale.
>Ma anche lavoro in rete, poco settarismo, collaborazione tra soggetti diversi 
senza annullare le differenze. Si inaugura l’emporio del commercio equo, decine 
sono i Gruppi di Acquisto Solidale, molti i gruppi che organizzano la giornata 
di mobilitazione degli “Indignati” del 15 ottobre.
>Tornati dalle “ferie” siamo di fronte alla proposta di Piano Urbanistico 
Comunale (PUC), proposto dalla Giunta Vincenzi.
>Il PUC ci azzecca qualcosa con i movimenti altermondialisti? Ci dobbiamo 
limitare a coltivare il nostro orticello (biologico) o possiamo proporre 
qualcosa?
>Negli obiettivi fondamentali, il PUC sostiene di fare “una scelta di 
sostenibilita’, che la dichiari accessibile e attrattiva di nuova cittadinanza 
attiva.”
>“L’esigenza di conciliare crescita economica e equa distribuzione delle 
risorse in un nuovo modello di sviluppo ha iniziato a farsi strada dagli anni ’
70… La crescita economica di per se’ non basta, lo sviluppo e’ reale solo se 
migliora la qualita’ della vita in modo duraturo. Nella sua accezione piu 
‘ampia il concetto di sostenibilita’ implica la capacita’ di un processo di 
sviluppo di sostenere nel  corso del tempo la riproduzione del capitale 
mondiale composto dal capitale economico, umano/sociale e naturale.”
>“si tratta di garantire uno sviluppo economico compatibile con l’equita’ 
sociale e con gli ecosistemi, operante in regime di equilibrio ambientale 
(ecologia, equita’, economia).”  (pagina 3)
>“Il concetto di citta’ intelligente (smart city) va affermandosi con forza, 
partendo dalla consapevolezza che solo attraverso una gestione integrata, 
coordinata, condivisa con il mondo della ricerca e dell’imprenditoria e della 
produzione si puo’ raggiungere uno sviluppo economico duraturo e rispettoso 
dell’ambiente.” (pag. 9)
>Come si intuisce in queste parole sono contenute le premesse del nuovo piano, 
che si sforza di rendere sostenibile (ma e’ possibile?) la citta’ – porto, le 
grandi infrastrutture (Gronda, Terzo Valico).
>Questo piano cerca di compatibilizzare il ruolo di Genova dentro la 
globalizzazione neoliberale, dove le produzioni sono spostate nel sud del mondo 
(dove e’ maggiormente possibile sfruttare persone e ambiente). A Genova rimane 
il ruolo di piattaforma logistica, terminale di uno o piu’ corridoi dove far 
correre le merci. Come altermondialisti abbiamo qualcosa da dire? Pur 
consapevoli della nostra marginalita’ possiamo accettare uno sviluppo 
indefinito con la costruzione di ulteriori riempimenti che aumentino la 
capacita’ di stoccaggi odi TEU oltre i 4 milioni (obiettivo che sara’ raggiunto 
con i lavori attuali di ampliamento del porto a sampierdarena)?
>E’ auspicabile, in ogni caso, che dal sud del mondo arrivino 4 milioni di 
TEU, occupando aree che potrebbero essere usati in parte per attivita’ 
produttive a miglior coefficiente occupazionale? La nostra attivita’ 
internazionalista, in favore delle popolazioni del sud del mondo portera’ a un 
riequilibrio economico e a un cambiamento delle loro economie basate 
(criminalmente) solo sull’esportazione in mano alle multinazionali?
>Come prepararci a un pianeta dove il consumo di combustibili fossili dovrebbe 
diminuire? Difenderemo con le unghie porto petroli e petrolchimico o, gia’ da 
ora, lavoriamo per proporre alternative industriali?
>Accetteremo le finanziarie che riducono l’intervento pubblico, condannando le 
amministrazioni che intendano favorire nuovi insediamenti o ristrutturazioni a 
concedere indici di fabbricabilita’ inusitati?
>Qualcuno sta preparando la rivoluzione, qualcun altro sta costruendo modelli 
di consumo individuali sobri, qualcun altro ancora lavora per la giustizia 
mondiale. Per non accontentare la nostra coscienza forse dovremmo impegnarci 
anche a costruire una citta’ e un’economia anche prendendo posizione sul PUC e  
cercando di modificarlo radicalmente.
>
>
>-- 
>antonio bruno.
>capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
>00393666756779
>Moderiamoci: no html, risposte private in privato: il reply e' alla lista,
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