Szerző: Antonio Bruno Dátum: Címzett: forumsege, forumgenova, ambiente liguria, forumsociale-ponge Tárgy: [NuovoLab] contro La Manovra si cancellino Gronda, Terzo valico e Gassificatore per fare le reali opere che servonoalla città
Questa nota, consapevolmente schematica e semplificata, nasce come provocazione per chiamare tutti i pezzi resistenti della Sinistra genovese ad uno scatto di orgoglio, che riporti all'ordine del giorno la politica, lasciando da parte le litanie su nomi e schieramenti, inevitabilmente condannate alla sconfitta.
Ciò, senza dimenticare - e rimuovere meno ancora - la ricchezza di dibattito e mobilitazione maturata con Pomigliano e Mirafiori, quindi con la vicenda referendaria e le elezioni amministrative a Milano e Napoli ed infine, nel mese di luglio, con il decennale di Genova 2001, anzi assumendo il tutto come punto di partenza da valorizzare e sviluppare.
L'obiettivo è quello di un incontro in tempi brevissimi per confrontarci su questi spunti, mobilitando tutte le forze disponibili a mettere pesantemente i piedi nel piatto delle vicende locali e di quelle nazionali.
L'avvicinarsi delle elezioni amministrative ha già dato il via al solito chiacchiericcio distorto e fuorviante su candidature, primarie, etc.. Da parte nostra, invece, riteniamo che, senza trascurare il “piccolo” particolare che - prima o contestualmente - potrebbero esserci pure le elezioni politiche, non sia lecito rimuovere il banco di prova delicatissimo che ci attende al varco con la costruzione ed approvazione del Bilancio comunale per il 2012.
E’ evidente infatti che, su questo tema, la assoluta esiguità delle risorse disponibili (a causa dei tagli del Governo) e la drammatica esigenza di mantenere livelli non derogabili sugli interventi nel sociale, imporranno scelte difficili e politicamente dirimenti.
La gravità estrema della crisi economica, oltretutto, non lascia spazio al piccolo cabotaggio e obbliga a rispondere a mali estremi con estremi rimedi.
Sul piano internazionale è ormai in atto una nuova e devastante ondata recessiva e la manovra (iniqua) del governo ne aggrava l'impatto sul Paese, scaricandone tutti i costi sulle classi deboli e sugli Enti Locali.
Un primo ambito di forte iniziativa politica e di caparbia mobilitazione deve quindi essere quello di ottenere per i Comuni una nuova autonomia di imposizione fiscale, che consenta di recuperare risorse da impiegare sul fronte sociale. Con l'impegno, ovviamente, di cercare le risorse (ossia, di farne pagare il “prezzo”) laddove ci sono in abbondanza, senza gravare ulteriormente su chi già paga, e pure troppo. Detto impegno dovrà essere oggetto di un ordine del giorno da sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale – e magari dell'ANCI – per chiamare ad un pronunciamento senza se e senza ma tutto l'arco delle forze che a tali scelte sono disponibili.
Un secondo terreno di iniziativa è legato alla battaglia per usare risorse disponibili ma mal impegnate, evitando così che vengano sprecate in iniziative inutili e dannose.
In primis, il Terzo Valico.
E' chiaro a tutti che non si farà mai in quanto, su 5-6 miliardi di costo complessivo dell’opera,sono ad oggi disponibili si e no 500 mila euro: giusto i fondi che servono per essere sprecati in studi preliminari e piani di fattibilità destinati a restare lettera morta, ma “utili” ai “soliti noti”.
E' il momento di dire basta a questo balletto indecente (dura ormai da vent’anni), di spiegare ancora una volta che si tratta di un'opera inutile e dannosa e di mobilitarsi per dirottare quei pochi fondi alla realizzazione della Bretella ferroviaria di Borzoli ed alle opere sui binari dentro il Porto e alla loro interconnessione alla rete FS, in modo da aumentare rapidamente e significativamente la capacità di movimentazione su ferro dei containers in arrivo e partenza nel Porto di Genova. Va poi ribadito una volta per tutte che parlare di 10 milioni di TEUs è pura menzogna e che dimensionare il Porto su questi obiettivi (nuova Diga Foranea, Terzo Valico, etc) è ipocrita follia al servizio del cemento, che servirà solo a devastare ulteriormente il Ponente cittadino, ritrovandosi, un domani, un Porto immenso, desolatamente vuoto di nuovi traffici.
In secondo luogo, la Gronda.
Qui i soldi ci sono davvero e li ha in tasca la Società per le Autostrade che, ovviamente, li considera propri, dimenticando chi davvero li ha pagati.
Sulla inutilità della Gronda è già stato detto tutto ed è, quindi, un progetto assolutamente da fermare.
Del resto, a conclusione del dibattito pubblico, lo stesso Bobbio, molto onestamente, aveva proposto una pausa di riflessione, limitando, in una prima fase, i lavori alla realizzazione del Nodo di San Benigno ed all'avviamento a regime di tutti gli interventi viari nel Ponente: facciamo così.
A patto ovviamente che il Nodo di San Benigno venga realizzato come da progetto e non nella versione farsesca che Autostrade ha avuto la faccia di presentare.
I fondi ulteriori vengano immediatamente trasferiti (o prestati) alla realizzazione (fuori città) di parcheggi di interscambio per alleggerire la pressione veicolare sul centro, al riassetto idrogeologico del territorio per evitare nuovi disastri ambientali come l'ultima alluvione a Sestri, alla busvia in Val Bisagno.
Col Gassificatore, invece, siamo direttamente a casa nostra: è una spesa da fermare e dirottare drasticamente.
Facciamo esattamente come a Napoli e coinvolgiamo tutta la Città in un grande impegno civile, col duplice obiettivo di organizzare un servizio di qualità senza rischi per la salute e di risparmiare risorse da destinare (sempre in tema ambientale) alla manutenzione del patrimonio immobiliare del Comune e delle scuole, che versano in gravi condizioni di sicurezza e richiedono una riqualificazione energetica (per esempio, attraverso la coibentazione) in grado di ridurre gli sprechi e contenere le spese di esercizio.
Da ultimo, le Società Partecipate dal Comune: senza populismo né demagogia (ma va detto che rivedere stipendi e consulenze non è peccato…) è davvero certo che non ci siano sprechi o allocazioni di denaro pubblico incompatibili con la gravità del momento? Un'analisi attenta e puntigliosa dei bilanci e dei progetti potrebbe riservare sorprese interessanti e liberare risorse preziose.
E' chiarissimo che queste considerazioni corrono sul filo dell’“impossibile”: spostare risorse da una Società a un Comune o da un progetto CIPE ad uno locale è certamente complesso e difficile.
Ma con un Governo che non si è fatto scrupolo di violentare la Costituzione, di stravolgere pensioni e Statuto del Lavoratori e di approvare leggi ad personam non c'è alibi che tenga. Provveda, quindi, il Governo a spostare i fondi su progetti di immediata utilità e rinvii quelli inutili.
Per restituire le risorse dirottate si potrà, poi, facilmente usare il gettito della lotta all'evasione fiscale che Tremonti ha garantito superiore alle previsioni più ottimistiche.
Per quanto ci riguarda, se si intende dare continuità a quanto di positivo Lavoratori e Movimenti hanno saputo avviare nell'ultimo anno, questi spunti di discussione possono costituire una proficua base di partenza.
D’altronde. non è accettabile farsi stritolare come la Grecia e mettere a rischio la stessa democrazia con pazzie che potrebbero diventare ingovernabili.