Nina e Marianna libere subito!
[h 18.00 piazza Castello (Torino) presidio di solidarietà con Nina e
Marianna]
Le donne sono l’anello forte e dolce del Movimento NO TAV; quando entrano
nelle lotte, lo fanno perché sentono in pericolo le radici stesse della vita, il
diritto al futuro.
Nina e Marianna sono donne del movimento NO TAV.
Nina è un’operaia, madre di tre figli, impegnata nel sociale, volontaria del
118. Marianna è una ragazza ventenne, una dei tanti giovani che si sono
avvicinati alla lotta NO TAV per generosità, senso di responsabilità e
speranza.
Venerdì sera erano con noi, alla Maddalena di Chiomonte, lungo le recinzioni
del fortino dove stanno asserragliate le “forze del disordine” a difendere un
cantiere che non c’è e grandi sporchi interessi che invece sono ben presenti e
mettono a repentaglio il futuro sociale, ambientale, economico non solo del
territorio Valsusino, ma dell’intera collettività.
Andammo alle reti in tanti, almeno un migliaio di uomini e donne di tutte le
età; fummo immediatamente accolti dal lancio fitto di lacrimogeni, sparati ad
altezza d’uomo per intossicare e ferire meglio. L’aria si fece presto
irrespirabile, una nebbia fitta e velenosa contro cui poco potevano i fazzoletti
inzuppati di Malox e le maschere antigas. In questi casi il respiro si inceppa,
le gambe diventano pesanti, occhi e polmoni in fiamme.
Quando gli uomini in armi uscirono dai cancelli per caricare la folla che
resisteva ai lacrimogeni, non tutti riuscirono a mettersi in salvo; questa volta
le prede furono due donne: Marianna e Nina, intervenuta con lo zaino del pronto
soccorso a prestare la prima assistenza ad un ferito.
Nina e Marianna ora sono in carcere, alle Vallette: il loro arresto è stato
convalidato ieri, nonostante fossero incensurate.
Come Nina e Marianna, altri giovani sono stati in precedenza arrestati,
incarcerati, cacciati col foglio di via o accompagnati agli arresti
domiciliari.
In un Paese nel quale sono ormai saltate tutte le garanzie democratiche e
costituzionali, dove la militarizzazione dei territori e lo stato di polizia
costituiscono lo strumento repressivo di quel partito trasversale degli affari
che siede in Parlamento e nelle istituzioni, la generosità, la solidarietà, la
difesa dei più deboli , la sete di giustizia e umanità diventano un crimine da
punire col carcere. Di questo crimine sono colpevoli, come tutti noi, Nina e
Marianna.
Ma il popolo NO TAV non arretra, la lotta non si arresta, la resistenza
continua e si allarga ovunque ci sono ingiustizia e repressione.
A Nina e Marianna giunga il nostro abbraccio affettuoso, forte e solidale: le
vogliamo libere subito!
Libertà e giustizia per tutti i compagni arrestati ed inquisiti.
Il Movimento NO TAV