Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 14 settembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo
ducale di Genova, 485° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre informazioni si
www.orainsilenzioperlapace.org
IL beneficio del dubbio
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Dopo l’attacco
alle torri gemelle
del 2011, per difenderci dal terrorismo internazionale abbiamo
fatto la guerra
all’Afghanistan, poi all’Iraq, poi............
Dopo 10
anni Osama bin Laden è stato ucciso in Pakistan da un
commandostatunitense
e tutto il mondo si aspettava di vederne il cadavere .....
Ma così
non è stato; ci hanno detto che il corpo è stato gettato in mare
secondo il rito
islamico (!?)
Riportiamo qui
l’articolo di
Manlio Dinucci (tratto da
“il manifesto”
del
06/09/2011) in cui viene fatta una
seria riflessione circa l’attentato alle torri di 10 anni fa
Nessuno al mondo
ha la certezza su
queste vicende....Neanche noi! Però abbiamo qualche perplessità
nell’accettare
in toto ciò che ci viene propinato dalle fonti ufficiali
Demolizione
controllata
Che cosa pensereste se la
polizia, dopo una sospetta
esplosione che ha fatto crollare una casa uccidendo chi vi
abitava, per prima
cosa rimovesse e distruggesse tutto ciò che resta? È quanto
hanno fatto, dieci
anni fa, le autorità statunitensi: ordinarono di rimuovere
subito le strutture
in acciaio delle torri crollate l'11 settembre a New York.
Nessun dubbio, nella
versione ufficiale, che la causa fosse l'incendio provocato
dall'impatto degli
aerei dirottati dai terroristi. Le 300mila tonnellate di
acciaio delle torri
furono riciclate in gran parte in fonderie asiatiche, salvo 24
tonnellate date
alla Northrop Grumman (uno dei maggiori contrattisti militari
del Pentagono)
per costruire una nave-simbolo, la New York: la prima di una
nuova generazione
di unità da assalto anfibio per la guerra globale al
terrorismo, giustificata
dall'attacco alle Torri gemelle fatto vedere in diretta
mondovisione. Neppure
un grammo di acciaio, invece, fu dato agli ingegneri
strutturali che avevano
chiesto di esaminare le colonne e travature, riassemblandone
alcune sezioni,
per determinare con certezza la causa del crollo. «Tale
decisione - dichiarò
Frederick Mowrer dell'Università del Maryland, professore di
ingegneria per la
protezione contro gli incendi - compromette qualsiasi
inchiesta sui crolli.
Giudico inquietante la rapidità con cui sono state rimosse e
riciclate prove
potenzialmente importanti» (The New York Times, 25-12-2001).
Nessuna torre di
quel tipo, infatti, è mai crollata a causa di un incendio. Il
carburante degli
aerei non avrebbe potuto sviluppare un calore tale da fondere
le massicce
colonne di acciaio e, per di più, è bruciato per la maggior
parte all'esterno
delle torri tanto che, all'interno del punto d'impatto, si
vedono persone
incolumi. La dinamica del crollo delle Torri gemelle e della
torre 7 (neppure
colpita dagli aerei) - sostengono diversi esperti - ricorda
una demolizione
controllata provocata da esplosivi collocati all'interno. Per
aver sostenuto
questo, il prof. Steven Jones, docente di fisica, è stato
espulso dalla Brigham
Young University (Utah). Non ha però desistito. Insieme a una
équipe di cui
fanno parte anche scienziati di altri paesi, ha pubblicato nel
2009, sulla
rivista The Open Chemical Physics Journal (che sottopone a
revisione
scientifica gli articoli da pubblicare), uno studio basato
sull'analisi di
campioni di polvere prelevati a Ground Zero. Essi rivelano la
presenza di
termite, sostanza non esplosiva che produce una reazione
chimica con una
temperatura di 2.500 gradi Celsius, in grado di fondere
l'acciaio, tagliandolo
come un coltello caldo taglia il burro. In una foto si vede
una colonna di
acciaio recisa di netto, in diagonale, con colature simili a
quelle di una
candela. E, poiché la termite non ha bisogno di aria per
bruciare, la reazione
continuò per giorni a sviluppare calore sotto le macerie,
nonostante che i
pompieri le raffreddassero con continui getti d'acqua. Su
queste e altre prove scientifiche
si basa lo studio del prof. Steven Jones, che ha sfidato gli
scienziati
sostenitori della versione ufficiale a confutarlo. Essi si
sono però rifiutati
di leggerlo, dicendo di non avere tempo. Ma la versione
ufficiale sta crollando
nel modo in cui sono crollate le torri: come un castello di
carte
.
Manlio Dinucci, Il manifesto, 6/ 9/ 2011