*/'sto governo e i suoi ministri odiano proprio le donne:/*
      /vedere il video del "ministro" Sacconi. ciao annamaria
      /
http://tv.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/sacconi-le-suore-violentate-per-spiegare-la-manovra/75589?video=&ref=HREA-1 
      Sacconi: barzelletta blasfema sulle suore (il video)
        Il ministro usa lo stupro per un attacco alla Cgil, ma rivela la
        sua concezione della donna.
Il ministro del Welfare, Sacconi, che si vanta di avere ottimi rapporti 
con le gerarchie ecclesiastiche, per difendersi dalle accuse di aver 
favorito con l'articolo 8 della Manovra i licenziamenti delle aziende, 
ha raccontato alla festa dei giovani organizzata del Pdl una barzelletta 
da lui stesso definita "un po' blasfema" sulle suore, che fa accapponare 
la pelle.
Sacconi racconta, infatti, che un gruppo di suore viene stuprato e che 
una sola viene risparmiata.
"Quale? - si chiede l'ineffabile ministro - "quella che ha detto No", si 
risponde.
Parole che si commentano da sole.
Al suo fianco il segretario della Cisl, Bonanni, anche lui cattolico 
dichiarato e amico del ministro e che ha assistito senza battere ciglio 
alla "performance".
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http://www.youtube.com/watch?v=AvF0-x8qktw>
Ecco il video che documenta "l'impresa" di Sacconi 
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http://tv.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/sacconi-le-suore-violentate-per-spiegare-la-manovra/75589?video=&ref=HREA-1>
   Maschilismo da caserma e donne "preda"
Colpisce, a parte la blasfemia del linguaggio, che il ministro Sacconi 
non solo faccia ricorso a una barzelletta da caserma, ma abbia 
introiettato un antico stereotipo sullo stupro che è stato sempre usato 
contro le vittime "che ci stanno", un argomento caro - negli anni bui, 
prima che crescesse il movimento delle donne - agli avvocati degli 
stupratori, tutti tesi a dimostrare che il "no" delle stuprate era solo 
"pro forma" e che la violenza fosse stata, in qualche modo, favorita dal 
tacito (o non tacito) consenso delle vittima o "provocata" dai suoi 
atteggiamenti (vestiti, minigonne e così via).
Nel suo racconto, che vorrebbe essere ironico, ma che è in realtà 
rivelatore di una concezione della donna come pura e semplice preda o 
oggetto del piacere maschile, l'unica suora che evita lo stupro è quella 
che "davvero" si oppone. Le altre suore sono, invece, "consenzienti".
Si attendono, in giornata, le scuse del ministro.