[Storiaorale] R: nuovo numero de "l'impegno"

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Autore: Patron Stefano
Data:  
To: 'Sulle fonti orali e il loro utilizzo in storiografia e scienze sociali'
Oggetto: [Storiaorale] R: nuovo numero de "l'impegno"




Stefano Patron

Biblioteca di Studi Eurasiatici

Università di Venezia

S. Polo, 2035

30125 Venezia



tel. 0412348851

fax. 0412348858

e-mail ptrnstfn@???



Da: storiaorale-bounces@???
[mailto:storiaorale-bounces@inventati.org] Per conto di Istituto storia
Resistenza e società contemporanea province Biella-Vercelli
Inviato: lunedì 5 settembre 2011 15:43
A: "Undisclosed-Recipient:;"@???
Oggetto: [Storiaorale] nuovo numero de "l'impegno"



Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea

nelle province di Biella e Vercelli "Cino Moscatelli"

Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione
in Italia "Ferruccio Parri"

13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
istituto@???

http://www.storia900bivc.it




È uscito l’ottantaseiesimo numero de “l’impegno”, rivista dell’Istituto per
la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di
Biella e Vercelli, da quest’anno affidata alla nuova direzione di Enrico
Pagano.
La rivista apre alla narrativa, ospitando il racconto “Buoni maestri” in cui
Giacomo Verri, finalista del Premio Calvino con il romanzo “Partigiano
Inverno”, rielaborando un evento realmente accaduto, dà respiro letterario
al tema della memoria e dell’importanza dell’ascolto del passato.
Gioachino Lanotte ricostruisce, analizzando documenti prodotti durante il
regime fascista da organismi istituzionali quali il Minculpop, il Ministero
dell’Interno e l’Eiar, l’azione repressiva che la censura esercitò su musica
e canzoni dell’epoca, ritenute spesso in contrasto con l’ideologia dominante
e gravemente lesive dell’immagine nazionale, evidenziando in particolare
come gli esiti ultimi di tali pretese di controllo non fossero quelli
sperati, tanto per incapacità organizzativa delle autorità preposte alla
vigilanza, quanto per il connaturato spontaneismo di espressioni della
cultura popolare difficilmente comprimibili tramite regole e leggi.
Piero Ambrosio, utilizzando la documentazione conservata nei fascicoli
personali del Casellario politico centrale, redige le biografie di
vercellesi, biellesi e valsesiani che negli anni del fascismo subirono il
provvedimento dell’ammonizione, uno degli strumenti, accanto a carcere,
confino e internamento, con cui il regime attuava la repressione nei
confronti degli oppositori politici e dal quale conseguiva la limitazione
delle libertà individuali per un periodo di tempo di due anni.
Segue la pubblicazione, a cura di Piero Ambrosio, di alcune immagini tratte
dal prezioso corpus documentario dell’Archivio fotografico Luciano Giachetti
- Fotocronisti Baita di Vercelli, testimonianti la resa di tedeschi e
fascisti nel Vercellese, avvenuta il 2 maggio 1945, dopo le sanguinose
stragi di partigiani e civili di Santhià e Cavaglià dei giorni precedenti.
Pietro Ramella rievoca gli eventi che precedettero l’esplodere della guerra
in Spagna nel 1936, dalla proclamazione della seconda Repubblica spagnola,
il 14 aprile 1931, alla difficile situazione politica e sociale che si trovò
ad affrontare e che ne determinò la sconfitta, dal conseguente ritorno della
destra reazionaria nel cosiddetto bienio negro (1934-1935), alla vittoria
delle sinistre riunite nel Frente popular nel febbraio dell’anno successivo,
fino al colpo di Stato di alti ufficiali dell’esercito che diede inizio alla
guerra civile.
Sara Zanoni dà una lettura insolita della figura di Giuseppe Garibaldi
soffermandosi sull’analisi dei quattro romanzi storici di cui fu autore nei
suoi periodi di inattività e negli ultimi anni di vita, facendo emergere dai
racconti, al di là delle non eccelse qualità letterarie dell’autore e al di
là dell’amarezza e della delusione che ne dominarono la vecchiaia, la
perseveranza di uno spirito combattivo, spesso venato di feroce
anticlericalismo, che lo spinse a rievocare le azioni valorose di quanti
lottarono per la patria animati da spirito di sacrificio, allo scopo di
farne esempio e stimolo per le nuove generazioni chiamate alla realizzazione
del progetto di costruzione nazionale.
Enrico Pagano, analizzando i dati ricavati da un questionario proposto
dall’Istituto agli studenti che hanno partecipato a viaggi di studio ai
luoghi della memoria, o in seguito alla partecipazione all’ormai trentennale
concorso regionale di storia contemporanea o su iniziativa delle singole
scuole, traccia il bilancio di un’esperienza didattica consolidata,
valutandone gli aspetti formativi e culturali ed evidenziando l’importanza
di un approccio allo studio della storia che tenga ugualmente in conto il
coinvolgimento emotivo degli studenti e il loro contatto con persone e
luoghi testimoni diretti degli eventi.
Sabrina Contini descrive i documenti del fondo Ezio Grassi conservati
nell’archivio dell’Istituto e recentemente riordinati, che restituiscono
l’immagine di una figura centrale per la vita politica, sociale e culturale
di Varallo e della Valsesia: antifascista e partigiano, membro del Cln, tra
i fondatori della Cooperativa di autotrasporti Valsesia per il reinserimento
degli ex partigiani nel mondo del lavoro, presidente della sezione locale
del Partito liberale, nonché fondatore dell’Unione sportiva varallese e
presidente del Comitato carnevale cittadino.
Segue il ricordo degli scomparsi Antonino Filiberti, Antonio Monticelli,
Guido Petter e Antonino Villa e infine la consueta rubrica di recensioni e
segnalazioni.



La rivista è in vendita nella sede dell’Istituto (via D’Adda, 6, Varallo):
una copia costa 10,00 euro. La quota di abbonamento annuale per il 2011 è di
16,00 euro, da versare sul ccp n. 10261139, intestato all’Istituto.