Auteur: Massimiliano Piagentini Date: À: forumlucca Sujet: [Forumlucca] Giannecchini: Appello + lettera di due insegnanti
APPELLO PER LILIO GIANNECCHINI
Nell'avvicinarsi dell'anniversario della Liberazione della città di
Lucca dal nazifascismo, noi sottoscritti vogliamo portare la nostra
solidarietà a Lilio Giannecchini, comandante partigiano detto
“Toscano”, che per anni ha mantenuto viva sul nostro territorio la
memoria della lotta antifascista. Senza di lui ricordi e testimonianze
sarebbero andati perduti o privati di significato nella corsa alla
cosiddetta “riappacificazione” che Lilio ci ha insegnato non può
essere perdita di memoria.
Nonostante egli sia stato punto di riferimento per molti di noi e per
tanti altri, soprattutto giovani,
è stato recentemente emarginato e impedito a partecipare a pubbliche
commemorazioni per aver commesso uno sbaglio di comportamento, ancora
giuridicamente da dimostrare.
Non si possono inficiare i meriti di un' intera esistenza, non si può
cancellare il valore di una vita
spesa per mantenere alti gli ideali della Resistenza e per tenere viva
la memoria della verità.
Condividiamo totalmente e sottoscriviamo quanto dichiarato sulla
vicenda dall'Istituto Storico della Resistenza di Pistoia: "Ci preme
sottolineare il fatto che in questo momento, in cui l’attentato alla
memoria della Resistenza sta sfociando persino nell’esclusione del
Primo maggio e del 25 Aprile, si debba mantenere vivo il ricordo e,
conseguentemente, la riconoscenza a chi, alla Resistenza, ha dato
parte della vita sacrificando gli anni della sua gioventù. Se è stato
fatto con la lettera incriminata un atto da perseguire penalmente,
riteniamo giusto non esprimere giudizi affrettati o avventati.
Riteniamo invece importante che tutti coloro che, quotidianamente,
faticosamente e volontariamente sono impegnati, in ruoli e funzioni
diverse, a mantenere vivo il ricordo di eventi barbari avvenuti nel
loro territorio non siano spediti con il francobollo della burocrazia
fuori da quel mondo radicato nel passato ma anche meritevolmente
proiettato nel futuro che merita di essere mantenuto vivo, comunque e
dovunque."
Pertanto chiediamo a tutte le Istituzioni di adoperarsi affinché cessi
immediatamente l’ingiusta emarginazione di Lilio Giannecchini e
affinché egli sia chiamato ancora a portare pubblicamente la sua
importante testimonianza.
Lucca, 22 agosto 2011
Anna Rita Villa
Annalisa Riccucci
Claudio Frediani
Donatella Rigali
Donatella Zanotti
Fabio Lucchesi
Giovanna Niccoli
Giuseppina Abate
Graziana Lanini
Graziano Bianchi
Graziano Lanini
Leonardo Mazzei
Maria Grazia Simi
Massimiliano Piagentini
Massimo Duranti
Maura Bertolozzi
Mosè Cervetti
Paola Francesconi
Ramona Monti
Rete Viola di Lucca
Rita Lazzeri
Virginio Monti
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SOLIDARIETA’ A LILIO GIANNECCHINI
Riflessioni di due insegnanti che hanno avuto l'onore e la fortuna di
conoscere e apprezzare Lilio Giannecchini
'SOLIDARIETA’ A LILIO GIANNECCHINI
Noi abbiamo avuto l'onore e la fortuna di conoscere Lilio
Giannecchini, Direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e
dell’Età Contemporanea di Lucca, in occasione della ricerca condotta
nel 1999 - 2000 dalle nostre classi sulla Seconda Guerra Mondiale. Da
questa ricerca, durata un intero anno scolastico, è scaturito un
libro, pubblicato dal Comune di Borgo a Mozzano e dalla Provincia di
Lucca. Tutto quel lavoro è stato possibile soprattutto grazie a Lilio
Giannecchini, che guidò i ragazzi alla scoperta dei documenti e dei
luoghi che raccontano la tragica vicenda di quella guerra nel nostro
territorio. Egli è stato per noi, alunni e insegnanti, fonte di
conoscenza e guida generosa e instancabile. In quel periodo abbiamo
avuto modo di apprezzare gli ideali, la cultura e l'energia di
Giannecchini.
Troviamo che la sua sospensione dalla funzione di Direttore
dell'Istituto Storico sia ancora più sorprendente se si pensa che a
Lucca questo Istituto deve la sua eccezionale documentazione e la sua
stessa esistenza soprattutto all'impegno costante ed encomiabile di
Lilio Giannecchini.
Parimenti sorprendente e inaccettabile è la sua estromissione dalle
celebrazioni che fino all’altro ieri era chiamato ad onorare con la
sua presenza: chi lo dovrebbe sostituire? C’è qualcuno, ancora vivo,
che più di lui può rappresentare i valori che queste celebrazioni
esaltano ancora oggi?
Ma ciò che soprattutto colpisce in tutta questa vicenda è l'improvviso
accanimento da parte di noti personaggi e poteri. E' inqualificabile
questa coalizione di troppi contro uno. E’ intollerabile il linciaggio
morale e l'emarginazione perpetrati ai danni di Giannecchini, al quale
invece dovrebbe andare l'unanime riconoscenza e apprezzamento per
tutto quello che ha fatto per il Paese e per la città di Lucca. A meno
che non si rimproveri a Giannecchini di aver combattuto il
nazifascismo, ma fino ad ora nessuno ha osato tanto, e non riusciamo
neppure a immaginare che ci sia un solo uomo giusto che lo possa
pensare.
Noi, come la maggior parte di quelli che sono intervenuti sulla
questione, facciamo parte della fortunata generazione che non ha
sperimentato la guerra sulla propria pelle. Dell’ ultima guerra in
Italia abbiamo sentito raccontare dai nostri genitori, da altri che
non ci sono più, dal Giannecchini stesso. E di tutte le guerre che ci
sono attualmente nel mondo possiamo sapere documentandoci con un
minimo impegno. Ci pare che le guerre purtroppo siano tutte uguali e
non vediamo differenza tra chi muore sotto le bombe, stupide o
intelligenti che siano, e chi muore sul campo di battaglia o davanti a
un plotone di esecuzione. La stessa cosa vale per chi, cercando di
fuggire dalla guerra delle armi o da quella della povertà, affoga nel
mare oppure viene acciuffato da tiranni appositamente delegati e
pagati dal civile occidente e finisce i suoi giorni in campi di
concentramento, lontano dagli occhi delle anime candide che oggi si
riempiono di ipocrita raccapriccio per una rappresaglia di 70 anni fa.
Nelle guerre, chi uccide non è mai in guanti di velluto. Oggi chi fa
la guerra per “esportare” la libertà e la democrazia viene chiamato
eroe e i mandanti sono ben pasciuti sugli scranni parlamentari e anche
più su. A maggior ragione dovrebbe essere rispettato e onorato chi la
guerra l’ha fatta per “conquistare” la libertà e la democrazia.
Noi non conosciamo il contenuto della lettera incriminata, e riteniamo
che nessuno debba azzardare giudizi prima che eventuali responsabilità
siano state appurate. Siamo però convinte che questa lettera,
piuttosto che il motivo, sia stata un pretesto per scatenare un
attacco inqualificabile con ben altri scopi. La propria dignità si
difende nella chiarezza e nella trasparenza, affrontando verità comode
e scomode, non demolendo strumentalmente la dignità degli altri. Ora
poi, all'improvviso, c’è anche chi, come un prestigiatore, sale sul
palcoscenico e trionfante tira fuori un video di anni fa, proprio come
un coniglietto dal cilindro: da quanto tempo quel coniglio stava lì
dentro? E perché tirarlo fuori proprio adesso?
Non vorremmo che lo scopo di tutta questa aggressione fosse quello di
'far fuori' un uomo “difficile” e che rappresenta ideali evidentemente
non condivisi da certuni. Non vorremmo che certi personaggi stessero
usando Lilio Giannecchini anche per le loro grette manovre politiche
e, non vorremmo che, con pari responsabilità, altri personaggi
permettessero che egli venga usato.