Szerző: l.marinelli Dátum: Címzett: redditoxtutti Tárgy: [Redditoxtutti] SCIOPERO GENERALE 6 settembre 2011: USB Slaicobas
ORSA Cib-Unicobas Snater SICobas USI
USB - Slaicobas - ORSA - Cib-Unicobas - Snater SI Cobas - USI
Dichiarazione congiunta: SCIOPERO GENERALE 6 settembre 2011
Le confederazioni e le organizzazioni sindacali USB, Slaicobas, ORSA,
Cib-Unicobas, Snater, SI Cobas e USI riunitesi il giorno 24 agosto 2011,
hanno condiviso e concordato quanto segue.
Si considera indispensabile una forte risposta dei lavoratori alle manovre
di luglio e di agosto del governo. In questo senso si indice lo sciopero
generale di 8 ore per il giorno 6 settembre 2011, quale primo momento di una
mobilitazione che non si esaurisce chiaramente con questa azione di lotta, a
sostegno della seguente piattaforma:
contro le politiche dell'Unione europea e le manovre del governo che
applicano le misure imposte dall'Europa, dalle banche e dai poteri forti
finanziari che hanno determinato e speculato sull'attuale crisi mondiale;
per la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari e una
politica nazionale ed europea basata sui diritti e le legittime aspettative
dei popoli e non della finanza e degli speculatori;
contro levasione/elusione fiscale e contributiva e per una politica fiscale
a sostegno del lavoro dipendente e dei redditi; per il diritto all'abitare;
per una forte patrimoniale e la tassazione delle rendite e delle transazioni
finanziarie;
contro la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e del libero
mercato; per la nazionalizzazione delle banche e delle grandi imprese
strategiche per il paese e per un impegno dello stato capace di rilanciare e
finanziare la produzione e i servizi;
a difesa dello Statuto dei lavoratori, contro l'attacco ai diritti dei
lavoratori e il patto sociale che il governo vuole trasformare in legge;
riduzione dellorario di lavoro a parità di salario, lo sblocco dei
contratti di lavoro, la difesa del Contratto nazionale, l'istituzione del
reddito sociale, la fine della precarietà ed il diritto al lavoro stabile;
per la regolarizzazione generalizzata dei migranti e per il mantenimento del
permesso di soggiorno di coloro i quali hanno perso il lavoro;
contro le privatizzazioni mascherate da liberalizzazioni per la difesa dei
beni comuni in coerenza con gli esiti referendari;
contro la privatizzazione della scuola, della ricerca e dell'università e
per il diritto al sapere;
contro l'abolizione delle festività a partire dal 1° maggio e dal 25 aprile;
per una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza e la democrazia
nei luoghi di lavoro.
La concomitanza dello sciopero con quello indetto anche dalla Cgil non deve
essere interpretato come una condivisione delle motivazioni proposte da
questa confederazione dalla quale ci divide nettamente anche la firma
dell'accordo del 28 giugno scorso.
Il 6 settembre le scriventi confederazioni e organizzazioni sindacali
manifesteranno quindi in molte città italiane su piazze diverse da quelle
della Cgil.
Oltre allo sciopero generale si condivide sin da ora la necessità di
individuare e praticare una serie di iniziative a livello nazionale e
territoriale ed una mobilitazione incisiva e di lunga durata, a cominciare
dal 6 settembre e dall'Assemblea nazionale del 10 settembre indetta a Roma.