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Famiglia Cristiana: «Manovra degna di un serial killer»
Copertina famiglia cristiana acqua bene di tutti
Contro la famiglia «colpi micidiali», degni di «un serial killer». Un vero «accanimento» contro il ceto medio, che «scivola nella povertà», mentre «sonni tranquilli» dormono «i più ricchi, gli evasori e i grandi speculatori». Intanto chi può «si sfila» dalla solidarietà nazionale, come i calciatori, definiti «ignobili», o peggio «la casta politica», che «danza allegramente sulle macerie del Paese». Un quadro che dipinge una «politica miope» da «statisti improvvisati», in un'Italia che è sempre più «una nave senza timoniere».
Ci va giù durissima la rivista commentando, nel numero in edicola domani, la manovra economica di luglio e quella bis di Ferragosto, che «hanno assestato alla famiglia una serie di colpi micidiali»: «un serial killer non avrebbe potuto fare meglio», scandisce nel Primo Piano. «Anziché tassare i patrimoni dei ricchi, coloro ai quali anche un forte prelievo fiscale non cambierebbe la vita, s'è preferito colpire quell'ammortizzatore sociale italiano per eccellenza che è la famiglia», lamenta il settimanale dei Paolini.
Per Famiglia Cristiana l'unica preoccupazione di chi governa è «soddisfare il proprio elettorato», «unico orizzonte le prossime elezioni». «Nel frattempo - osserva -, il Paese va alla deriva e perde credibilità. Una nave senza timoniere». Secondo la diffusa testata cattolica, «ci si accanisce, ancora una volta, sui lavoratori dipendenti e sugli statali», in «una situazione già insostenibile, che fa scivolare il ceto medio nella povertà». «A pagare un prezzo altissimo è chi ha già dato - insiste -. Sonni tranquilli, invece, per i più ricchi, gli evasori e i grandi speculatori», i quali peraltro «sono tra i principali responsabili della crisi finanziaria che sta devastando i mercati».
Famiglia Cristiana recrimina sui «tesoretti intoccabili», «a cominciare dai 120 miliardi annui di evasione fiscale», ricordando i recenti appelli del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, e del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Per non parlare, poi, «dei 60 miliardi spesi in corruzione e dei 90 miliardi 'fatturatì dalla criminalità organizzata». Intanto, nell'esame della manovra, «è partito l'assalto alla diligenza», e «i sacrifici si scaricano su chi non ha »santi in paradiso», «senza equità nei sacrifici».
Condanna senza appello, da parte di Famiglia Cristiana, anche verso chi cerca il modo «di sfilarsi dalla solidarietà nazionale»: come i calciatori (che bolla come «ignobili»), o «la casta politica, che danza allegramente sulle macerie del Paese» e «vanta sacrifici e riduzioni, ma non dà un taglio risoluto a costi e privilegi, ingiustificati e immorali». Un'ultima stoccata il settimanale dei Paolini la riserva infine ai politici cattolici, che ancora una volta «stanno alla finestra», «insignificanti e a corto di idee», e «si confondono nel mucchio, per non disturbare i “manovratori”»: uno spettacolo, conclude, «avvilente».
23 agosto 2011
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