Szerző: aunchb - Dátum: Címzett: postmaster, beppecorso, claravanni, lucasabatino1, roviani, cobaslu, manuel.musetti, fatarella, aldo.zanchetta, vencg, francescaposta, cittadelsole.lu, armandosestani, forumlucca, davininadia, francochiocca, medicinademocraticalinobalza, l.maluvi, g.locopaez, effefrank, circoloarabafenice, guelfobuchetti, iamdany, gianpaolo.marcucci, info, irenelazzarini, gicavalli, ozezoe, primomarzo2010lucca, elisa.delchierico Tárgy: [Forumlucca] FW: [FacciamoBreccia] Madrid: la città che si è svegliata senza Papa
> Date: Fri, 19 Aug 2011 21:39:40 +0200
> From: lilix@???
> To: facciamobreccia@???
> Subject: [FacciamoBreccia] Madrid: la città che si è svegliata senza Papa
>
> Ciao tutt*
> da Infoaut un contributo sulle mobilitazioni di questi giorni a Madrid,
> in occasione della visita papale per la Giornata Mondiale della Gioventù
> (18/21 agosto), con relativi tafferugli che si sono verificati fra
> papa-ultras e manifestanti in protesta contro i finanziamenti pubblici
> al viaggio e contro l'ingerenza vaticana nella vita pubblica e privata.
>
> http://www.infoaut.org/blog/femminismoagenders/item/2385-madrid-la-città-che-si-è-svegliata-senza-papa
>
> Buona lettura & serata!
> Laura
>
>
> Madrid: la città che si è svegliata senza Papa
>
> Le parti sociali chiedono una “Madrid senza Papa” per un’uscita dalla
> crisi.
>
> La Spagna laica ha degnamente accolto papa Benedetto XVI in occasione
> della terza visita dall’inizio del suo pontificato, per la celebrazione
> della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù (#JMJ). Un programma
> fittissimo di 4 giornate a partire dal 18 agosto che prevede, oltre alla
> partecipazione di circa un milione di giovani, un ingente spiegamento di
> forze di sicurezza a controllare tutta la città di Madrid (18000 elmetti
> tra agenti di polizia e Fuerzas de Seguridad), ma soprattutto una spesa
> che, secondo il sindacato Cgt, toccherà i 100 milioni di euro.
>
> Proprio contro gli esorbitanti costi dell’iniziativa, organizzata e
> promossa con i toni del più sfarzoso show mediatico, si è scagliata la
> protesta lanciata dalle oltre 140 organizzazioni che per la giornata del
> 17 agosto (#17A) hanno convocato una manifestazione (#marchalaica),
> partita dalla piazza Tirso de Molinas e partecipata da oltre 20000
> persone. Organizzazioni laiche, repubblicane, cristiani di base,
> indignad@s, gruppi lgbtq hanno percorso il centro della città
> riempiendolo dei propri contenuti: contro gli spropositati finanziamenti
> pubblici destinati all’evento, ma anche contro le ingerenze della chiesa
> nella vita pubblica e privata. Nel contesto di profonda crisi economica
> mondiale, in uno stato in cui la morsa della disoccupazione – al 45 %
> quella giovanile – serve a giustificare le imponenti misure di austerity
> (come il taglio di 40 milioni all’Istruzione recentemente annunciato),
> in migliaia si oppongono al fatto che la metà della spesa per la visita
> papale provenga dalle tasche dei contribuenti.
>
> “Dalle mie tasse non un soldo al Papa”, si legge nello striscione di
> apertura del corteo, in riferimento ai 100 milioni destinati alle
> organizzazioni promotrici dell’evento. Che in realtà dichiarano una
> spesa di 50 milioni raccolti – a loro dire – fra le iscrizioni dei
> pellegrini e gli sponsor; gli stessi sponsor tra cui alcuni preti
> progressisti hanno indicato anche grandi multinazionali. Striscioni e
> cartelli, musica, una finta papa-mobil e marionette con le sembianze di
> Ratzinger; numerosi messaggi contro gli investimenti di denaro pubblico
> nelle attività di proselitismo cattolico piuttosto che, ad esempio,
> nello sviluppo delle zone più povere del mondo - “Con la papa-mobil si
> arriva al Corno d’Africa” o “Cristo sarebbe andato in Somalia”, si legge
> su alcuni cartelli. “Il turismo cristiano lo paghi il Vaticano!” è un
> altro degli slogan più frequenti – in effetti ai papa-boys e alle
> papa-girls è stato destinato un “kit del pellegrino” che, a fronte di
> un’iscrizione simbolica, offre alloggio gratuito, pasti, trasporto
> pubblico scontato dell’80%.
>
> Anche associazioni e gruppi lgbtq spagnoli hanno partecipato alla
> protesta, dando voce alle istanze che accomunano i no-vat di tutto il
> mondo. Contro l’istituzione ecclesiastica come produttrice di ideologie
> e dottrine omofobe, transfobiche, fasciste e patriarcali; per
> l’autodeterminazione dell’individuo in ciascuna sfera della vita – che
> include l’ambito sessuale, riproduttivo, di religione, il diritto ad
> un’educazione libera; contro i privilegi da sempre destinati alla chiesa
> cattolica (finanziamenti speciali, ingerenza nell’ambito pubblico e
> privato, immunità). Non si è mancato di ricordare le imprese del “prode”
> Ratzinger: principale sostenitore dell’occultamento dei reati di
> pedofilia compiuti dalla chiesa; colui che – insieme a Giovanni Paolo II
> ed al braccio di Legionari di Cristo ed Opus Dei – si è dedicato anima e
> corpo a cancellare i postulati della teologia della liberazione. Lo
> stesso Benedetto XVI in quest’occasione ha raccomandato ai pellegrini di
> visitare il Valle de los Caídos, monumento ideato da Franco per la
> sepoltura del fondatore della Falange spagnola (il che dev’essere
> piaciuto ai “discepoli”, visto che bandiere franchiste sono state
> avvistate tra le fila della Katolische Jugend) . Proprio la componente
> lgbtq della protesta è stata oggetto delle “attenzioni” di un giovane
> fedele in particolare, un messicano studente di chimica che martedì
> scorso è stato arrestato dopo aver reso nota sul web la propria
> intenzione di attaccare con gas sarin i “maricones” (froci) della
> “marcia laica” – per la cronaca, il giovane appartiene al gruppo di
> volontari nell’organizzazione della JMJ.
>
> La stessa benevolenza si è percepita sulla piazza quando il corteo ha
> raggiunto Puerta del Sol, la stessa delle acampadas di questi mesi, dove
> si è scontrato con i giovani pellegrini che li hanno accolti gridando
> “Esta plaza es del Papa!”, oltre che con le forze dell’ordine a
> proteggere questi ultimi. Il fatto che la gioventù cattolica si sia, in
> quest’occasione, distinta per i messaggi d’amore diretti ai manifestanti
> – esortando la polizia con “Basta fare i froci: usate i manganelli e
> quello che serve!” – la dice lunga sull’atteggiamento dei papa-ultras.
> Per sgomberare la piazza dalla componente scomoda (gli “anti-Ratzi”,
> naturalmente) gli agenti hanno caricato ripetutamente scagliandosi
> contro manifestanti e giornalisti, provocando almeno 11 feriti e
> arrestando 8 persone, le quali si trovano tuttora in stato di arresto,
> con l’accusa di aggressione a pubblico ufficiale e disturbo dell’ordine
> pubblico. Il corteo era stato autorizzato, nonostante la presidente
> della Comunità Esperanza Aguirre avesse tentato nelle settimane
> precedenti di vietare la manifestazione anti-papa per pericolo che si
> verificassero “comportamenti organizzati volti all’offesa e alla
> vessazione del sentimento religioso”. Secondo uno degli organizzatori
> della marcia, Luis Vega (presidente dell’Asciación de Ateos y
> Librepensadores), “visto che [le autorità amministrative] non hanno
> potuto proibire la marcia, hanno fatto in modo che finisse nel
> conflitto”.
>
> Non poteva mancare la condanna delle parti istituzionali: dal sindaco
> Gallardón (PP) che denuncia l’aggressione reiterata a danno dei
> pellegrini da parte dei manifestanti, al PP tutto, sempre pronto a fare
> cordata contro i soggetti sociali non conformi alla propria linea (come
> quando lo scorso 4 agosto aveva promesso di manifestare contro il
> movimento #15M che, costringendo a blindare Puerta del Sol, stava
> pregiudicando i guadagni dei commercianti della piazza); dai media
> generalisti con le loro narrazioni menzognere alla chiesa tutta, che per
> lo meno con un po’ più di fantasia definisce “parassiti” gli anti-Ratzi
> per bocca del segretario della Conferenza episcopale.
>
> La manifestazione religiosa continuerà fino a domenica 21, e così le
> proteste per una #madridsinpapa (Madrid senza Papa). Nella giornata di
> ieri manifestanti avevano convocato un nuovo concentramento al kilometro
> 0 (Puerta del Sol), costantemente presidiato dalla polizia; in
> quest’occasione si sono ripetute varie cariche (la cui brutalità è
> documentata sul web in moltissimi siti). Anche l’azione di protesta di
> ieri organizzata dai gruppi queer durante il passaggio del pontefice è
> stata costantemente marcata dagli agenti, che hanno ripetutamente
> tentato di sabotarla, senza successo. Per questa e per le prossime
> giornate sono previste nuove iniziative, fra cui azioni di disturbo ai
> momenti religiosi ufficiali e un concentramento alle 20 di questa sera a
> Puerta del Sol per denunciare la violenza poliziesca ed esigere le
> dimissioni della Delegada de Gobierno a Madrid.
>
> Così come era stato per il nascere del movimento della Democracia real
> ya, nel continuo fluire di informazioni, idee e proposte il web gioca un
> ruolo di rilievo. I “media partecipati” o nuovi media sono come sempre
> strumenti di organizzazione e coordinazione fra i manifestanti; veicoli
> di contenuti e ambiti in cui esprimere opinioni, utilizzati dall’una e
> dell’altra parte; nuovo terreno su cui articolare e sperimentare la
> battaglia. Per il collettivo Anonymous la rete è anche spazio in cui far
> emergere contraddizioni in seno al sistema, come ci fa intendere il
> video-messaggio destinato alla classe politica e alla gerarchia
> cattolica, in quella che è stata battezzata #OpFariseo e che ieri ha
> visto temporaneamente inaccessibili per alcune ore due dei siti dedicati
> alla visita papale spagnola. Ricordando la spassosa #OpPolicia di due
> mesi fa, in cui la polizia madrilena paventò (per appena 24 ore) di aver
> smembrato la “cupola” nazionale.
>
> Rispetto alla partecipazione politica di questo frangente il dato
> interessante da sottolineare è, ancora una volta, la capacità dei
> movimenti di collimare nelle proprie diversità e praticare un obiettivo
> comune. Nella piazza del 17 agosto abbiamo visto diversi pezzi di
> società, che portando istanze differenti – i cattolici di base per una
> “chiesa popolare”, le associazioni laiche per una laicità dello stato,
> gli indignad@s per una diversa gestione del (denaro) pubblico, i gruppi
> glbtq contro l’ingerenza vaticana nella società – sono stati comunque
> capaci di declinarle in maniera concordante e unisona. Ciò che ha
> animato la piazza del 17A, e che la vivrà fino alla fine dei
> “festeggiamenti” clericali, è anche la lungimiranza e l’intelligenza
> politica dei movimenti più recenti: ad esempio il #15m che, pur non
> essendo fra gli organizzatori della marcia, ha capito l’importanza di
> appoggiarla e parteciparvi in maniera consistente, abituato alla
> trasversalità che ha da sempre caratterizzato la sua stessa essenza.
> Contro la “militanza antilaica” del Vaticano il 15M risponde continuando
> a reclamare una “democrazia reale”, incompatibile con la politica fatta
> di integralismo religioso ed ultraliberismo economico del regno
> nazional-cattolico spagnolo. C’è da augurarsi che “la città che si è
> svegliata” propaghi il proprio messaggio a tutto il paese e che lo
> stesso movimento, così ricomposto e allargato, si ritrovi sulle piazze
> autunnali pronto per affrontare con la stessa determinazione la stagione
> di austerity alle porte.
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