[Retenowar] Dai Cpt ai Cie: l'Italia delle continue violenze…

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Szerző: Alessio Di Florio
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Címzett: retenowar, Redditolavoro, fuser, avantipopolo, rekombinant, pescarafree, fori-sociali, riscossarossa, fortecomunismo
Tárgy: [Retenowar] Dai Cpt ai Cie: l'Italia delle continue violenze sui migranti
http://www.stefanomencherini.org/ita/index.php?option=com_content&task=view&id=112&Itemid=1

Sono passati quasi nove anni (nove anni!) dalla prima denuncia
pubblica verso l’allora ministro degli Interni Beppe Pisanu reo, ai
tempi, di aver coniato la prima censura preventiva di Stato dalla fine
del fascismo con conseguente calpestio dell’articolo 21 della
Costituzione sulla liberta’ di stampa. L’allora ministro berlusconiano
blindo’ le grate e i fili spinati delle Guantanamo nostrane (i “Centri
di permanenza temporanea”) impedendo ai giornalisti di entrarci. Era
scoppiato da poco il “caso Regina pacis”. E dopo l’apertura
dell’inchiesta su torture e sevizie compiute nel Cpt leccese da un
nutrito gruppo di carabinieri dell’undicesimo battaglione Puglia
“capitanati” da un capobastone in clergiman, era meglio stoppare nuove
sorprese in qualche altro Cpt. Cercammo a lungo la circolare di Pisanu
ma non riuscimmo ad averla. Di cartaceo avevamo solo dinieghi da
prefetti e questori alle richieste di entrare in questo o quel Cpt,
dinieghi che accampavano piu’ o meno le giustificazioni dell’ odierna
circolare del leghista Maroni: avremmo disturbato gli immigrati che
gia’ avevano sulle spalle pesanti traversie. Ipocrisia istituzionale.
Menzogne filogovernative. Aggiornai “Mare nostrum” con la notizia
della censura preventiva del ministro che nessuno aveva pubblicato.
Partirono alcune interrogazioni parlamentari tra Camera e Senato che
rimasero per anni senza risposta, facemmo uno sciopero della fame a
staffetta per un paio di mesi. Cercammo di informare i colleghi di
tigi’ e grandi giornali che manco sapevano di cosa stessimo parlando e
non se ne interessarono. L’allora segretario della Federazione della
stampa Serventi Longhi fu tirato per la giacchetta e riusci’ a
scrivere un articolo sul Manifesto. L’ordine dei giornalisti continuo’
colpevolmente a tacere, censurando la notizia della censura. Un paio
d’anni dopo Fabrizio Gatti da poco arrivato all’Espresso si camuffo’
da clandestino e rinverdi’ le coscienze assopite con una cruda
denuncia di cio’ che avveniva nel Cpt di Lampedusa. Un po’ di
bailamme, ma in concreto nulla cambio’.

Poi sono cambiati: i tempi. In peggio, ovviamente. E le denominazioni:
da Cpt a “Centri di Identificazione e Espulsione”. Altre menzogne,
altri diritti umani e civili calpestati. L’ipotetica espulsione veniva
rimandata con l’internamento che si allungava da due mesi a un anno e
mezzo. Sempre sulla pelle dei migranti e a spese dei contribuenti .
Nel frattempo veniva varata la legge che equipara un immigrato
irregolare a un criminale; le carceri si sono riempite fino a
scoppiare di uomini e donne colpevoli soltanto di fuggire da guerre e
carestie; il ministro Maroni e il clan di governo si sono resi
protagonisti anche dei respingimenti in mare in braccio ad altri
torturatori piu’ esperti e impuniti dei nostri (la polizia di
Gheddafi); e dentro agli italici Cie si sono susseguiti suicidi,
rivolte sedate nel sangue, violenze di ogni genere ai danni degli
internati, atti di autolesionismo. Per tutta risposta ne sono stati
costruiti altri nuovi, di Cie, ovviamente sempre off limit per
l’informazione, spesso anche per deputati, associazioni, Ong eccetera
eccetera. E come ultimo abuso di potere (ultimo davvero?) il ministro
Maroni ha vergato la nuova circolare sulla censura preventiva
inventata dal suo precedessore. Questa volta pubblica, perche’ la lega
di lotta e di governo non ha paura di chi con la paura marchiata sulla
pelle è costretto a convivere.

E’ la volta di “LasciateCIEntrare”, sit in di fronte ai nuovi campi di
concentramento del sindacato dei giornalisti, di un resuscitato (?)
ordine professionale, di qualche vecchio e nuovo parlamentare. Tra
loro c’è anche Livia Turco che con l’istituzione dei vecchi Cpt
anticipò persino la razzista Bossi-Fini e tutte le sue più recenti
degenerazioni.

Il giorno dopo la gran parte di giornali e tivù hanno continuato a
tacere, anche sulla reiterata censura preventiva. Come nove anni fa.

Per le ultime notizie dai Cie cliccate cliccate qua:

http://fortresseurope. blogspot.com/2011/07/
finanzieri-che-picchiano-le- donne-nei.html

Stefano Mencherini
giornalista indipendente e regista RAI