[RSF] FW: Viterbo in piazza il 28 luglio per non chiudere al…

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Autore: pilar anita quarzell castel
Data:  
To: forumroma, bp, Mosaico di pace, PBC - Uniti e Diversi, adraiana di gianna
Oggetto: [RSF] FW: Viterbo in piazza il 28 luglio per non chiudere alle Donne e al Centro Antiviolenza Erinna

non si può tornare sempre indietro    ! Bastaaaaaa
 From: dorianagoracci@???
Subject: Viterbo in piazza il 28 luglio per non chiudere alle Donne e al Centro Antiviolenza Erinna
Date: Wed, 27 Jul 2011 13:59:36 +0200


















http://www.reset-italia.net/2011/07/27/viterbo-28-luglio-donne-antiviolenza-erinna/



“Se chiude Erinna io torno ad avere paura”. Sono le Parole 
di una donna aiutata in passato dal Centro Antiviolenza Erinna ed è lo 
slogan condiviso e  lanciato  da quante persone hanno sostenuto in 
questi anni e dato vita all’Associazioneviterbese e  sopratutto ora, 
sono vicine all’unico centro della provincia, a Viterbo,  che si sia 
occupato di antiviolenza, che purtroppo esiste, come le meschine 
chiacchiere di chi alle istituzioni  enuncia che non c’è più danaro da 
investire…e si chiude.

Non vorrei entrare nel merito delle vergognose e ridicole
 cifre erogate,  che hanno accompagnato in questi anni l’attività 
incessante del Centro ma il dovere e il diritto della cronaca mi hanno 
fatto sentire la necessità ripetutamente nel passato di scriverne e 
pubblicamente, come oggi. Questa è stata l’ultima volta in cui ho citato
 Erinna per un   articolo che intitolavo Violenze Minori in Italia, ne copio un brano specificamente dedicato al Centro : “…Vogliamo vedere cosa ha ottenuto l’Associazione Erinna dalla Provincia di Viterbo e chi è?  Violenza sulle donne, sì della Provincia al contributo di 30mila euro per “Erinna” ”
 Questa mattina il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello 
Meroi, ha visitato la sede del centro antiviolenza “Erinna”. Un ambiente
 rassicurante, che non dà affatto l’idea di un ufficio, dove le donne 
vittime di violenza possono trovare chi, con competenza ed esperienza, 
le può accogliere e aiutare nel difficile e doloroso percorso di 
recupero di sé. A riceverlo c’erano la presidente Anna Maghi e una 
volontaria del centro antiviolenza, a cui Meroi ha comunicato 
ufficialmente l’immediato stanziamento da parte dell’amministrazione 
provinciale di Viterbo del contributo di 30mila euro che servirà al 
prosieguo dell’attività di “Erinna”. “Abbiamo dovuto effettuare una 
verifica procedurale – spiega il presidente della Provincia -, ma, una 
volta chiarito il dubbio in merito alle risorse previste per il 
finanziamento, ci siamo premurati di far avere ad ‘Erinna’ quanto 
previsto dall’accordo. Il lavoro delle volontarie dell’associazione in 
supporto alle donne vittime di violenza è sicuramente molto importante e
 svolto con competenza, esperienza, professionalità e grande umanità, e 
mi preme chiarire che non è mai stata intenzione della Provincia 
interrompere la collaborazione con ‘Erinna’. Mi auguro, quindi, che con 
oggi si chiuda anche il periodo delle polemiche”. Il fenomeno della 
violenza sulle donne è sempre più, purtroppo, una realtà che interessa 
l’intero Paese, senza eccezione per il territorio della Tuscia. La 
difficoltà principale delle vittime è quella di far emergere quanto 
subito, di denunciare e di portare all’esterno il proprio dramma. In 
questo percorso la vicinanza di persone disposte ad ascoltare e ad 
aiutare è cruciale. L’associazione “Erinna” nasce nel 1997, e dal 2006 
gestisce il centro antiviolenza di Viterbo. Sono circa 220 le donne che 
da meno di cinque anni a questa parte (più o meno 50 nuovi casi ogni 
anno) hanno bussato alle porte della struttura, che, tenuta in piedi da 
un piccolissimo gruppo di volontarie tutte della Tuscia, offre un aiuto –
 a titolo completamente gratuito – psicologico e legale durante l’intero
 percorso di recupero delle vittime. Non sempre la ripresa di queste 
persone è stata accompagnata da un parallelo percorso giudiziario, per 
scelta stessa delle vittime. La violenza, secondo l’esperienza delle 
volontarie dell’associazione, è soprattutto legata a fattori di tipo 
culturale, ma i campioni di utenza sono ampi, non riguardano 
esclusivamente fasce svantaggiate dal punto di vista economico o 
sociale. A volte i casi di cui si è occupata “Erinna” hanno fatto 
registrare, direttamente o indirettamente, purtroppo anche il 
coinvolgimento di minori.” L’Associazione Erinna è l’unica presente in 
tutta la provincia di Viterbo…”

  Sono innumerevoli gli attestati di partecipazione e sostegno sul territorio come quello dell’Anpi provinciale, dove si legge:“…La
 vicenda ha inizio con un inspiegabile, mancato rinnovo della 
convenzione da parte dell’Amministrazione provinciale di centrodestra 
con il Centro contro la violenza sulle donne gestito dall’associazione 
Erinna. Il risultato? Che ora rischia di chiudere. L’associazione di 
“donne contro la violenza sulle donne“ era nata nel 2000 per aiutare, 
appunto, le donne vittime di maltrattamenti, violenze e stupri. Nel 2005
 aveva intrapreso la gestione del Centro antiviolenza. Un luogo 
fondamentale per la difesa della donna, dove hanno trovato conforto e 
consulenza decine e decine di cittadine che, per timore o timidezza, non
 si sarebbero mai rivolte ad altri enti o istituzioni. Un lavoro 
encomiabile, ben documentato dalla pubblicazione Erinna, Al Centro le donne
 (Vetralla, Ghaleb, 2010), che non può essere interrotto – scrive in un 
comunicato Silvio Antonini, segretario dell’Anpi di Viterbo – per 
questioni burocratiche o pretesti di vario genere. “E’ per questo motivo
 – aggiunge - che il Comitato provinciale Anpi, Associazione per cui la 
difesa e l’emancipazione della donna rappresentano questioni di assoluta
 centralità, chiama tutti gli gli iscritti e tutti gli antifascisti a 
partecipare alla manifestazione di protesta promossa dai comitati 
“Tredici febbraio” e “Erinna non deve chiudere”.

Su Femminismo a sud, è stata scritta una pagina completa, documentata e dolorosissima nel merito, con questo titolo:  Viterbo, Erinna: sfrattate le donne che subiscono violenza! Ne raccomando la lettura.

E siccome “l’unica uscita possibile 
dalla violenza è avere la consapevolezza che la violenza non è un 
destino per le donne, che si può combattere e, soprattutto, sapere che 
per ogni donna che esce dalla violenza ce n’è un’altra che da lei impara
 a rifiutarla”, vi aspettiamo numerosissime in piazza, dal web alla realtà  e  in tantissimi, per una Manifesta Azione: La violenza alle donne non ha colore politico.

Su Facebook  MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DEL CENTRO ANTIVIOLENZA ERINNA

Vi prego pertanto di diffondere 
l’appuntamento fissato a Viterbo, Piazza della Repubblica, giovedì 28 
luglio dalle ore 17,30 alle 20,30. Questa è la
 mia adesione personale e dell’Associazione Culturale Portodorida, che 
presto  aprirà le sedi di  Capranica in provincia di Viterbo  e 
Longarone a Belluno. 

Anche se non trovi le parole… NON AVERE PAURA DI NON FARE SILENZIO.

Doriana Goracci

Capranica (Vt)


MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DI ERINNA

giovedì 28 luglio · 17.30 – 20.30
 Piazza della Repubblica – Viterbo

“Se chiude Erinna, io torno ad avere paura”

Il 28 luglio prossimo alle ore 17 il comitato 13 febbraio e tutti i 
cittadini che si sono mobilitati scenderanno in piazza (piazza della 
Repubblica) a sostegno del Centro Anti-violenza Erinna che rischia di 
chiudere per il mancato rinnovo della convenzione da parte dell’ente 
provinciale. Dopo settimane di proteste e di indignazione che hanno 
visto l’adesione solidale di moltissimi cittadini, associazioni e 
persone appartenenti a forze politiche differenti, si è infatti deciso 
di continuare la protesta con una manifestazione pubblica durante la 
quale verranno letti brani del libro realizzato da Erinna Al centro le 
donne, in cui sono raccolte delle testimonianze di donne che hanno 
subito violenze. Saranno presenti inoltre anche rappresentanti di altri 
centri antiviolenza della regione che rischiano la stessa triste sorte. 
Lo slogan della manifestazione è la testimonianza di una donna aiutata 
in passato da Erinna: “Se chiude Erinna, io torno ad
 avere paura”.

Comitato 13 febbraio e Comitato Erinna non deve chiudere.