[NuovoLab] I ladri e i Penati

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Auteur: Edoardo Magnone
Date:  
À: forumgenova
Sujet: [NuovoLab] I ladri e i Penati
I ladri e i Penati
di Marco Travaglio

Gentile on. Pierluigi Bersani, giorni fa abbiamo posto alcune domande
all’on. D’Alema sui politici a lui vicini finiti nei guai giudiziari e
abbiamo avuto la fortuna di ricevere una risposta (salvo poi essere
definiti “giornale tecnicamente fascista”). Ci riproviamo con Lei,
nella speranza di ottenere una risposta (preferibilmente senza
insulti). Una premessa: noi non pensiamo che Lei si sia macchiato di
reati, né che i reati eventualmente commessi da qualcuno del Suo staff
ricadano su di Lei. La responsabilità penale è personale. Ma quella
politica no.

Parliamo di “culpa in eligendo”, la stessa che ha portato il premier
britannico Cameron a scusarsi prima col suo popolo e poi col
Parlamento per aver nominato un portavoce troppo vicino a Murdoch.
Portavoce dimissionato su due piedi, anche se né lui né tantomeno
Cameron avevano fatto nulla di penalmente rilevante. Cameron si è
scusato “solo” per aver scelto il braccio destro sbagliato. Ora, on.
Bersani, il caso vuole che Lei, quand’era ministro delle Attività
produttive, avesse come suo consigliere Franco Pronzato, ora arrestato
per aver preso una tangente da un’azienda che aveva appoggiato
all’Enac in una gara d’appalto (accusa ammessa dallo stesso Pronzato,
che ha chiesto di patteggiare): Pronzato infatti era
contemporaneamente Suo consigliere, responsabile Pd per i Trasporti e
membro del Cda dell’Enac.

Cosa Le è saltato in mente di nominare un personaggio in così palese
conflitto d’interessi fra politica e affari? Lei può dire che non
sapeva che Pronzato prendesse tangenti, ma non che ignorava il suo
conflitto d’interessi, visto che all’Enac l’aveva indicato proprio il
Suo partito. Ancor più grave è il caso di Filippo Penati, ex sindaco
di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano, ora
vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, l’uomo che
Lei, divenuto segretario del Pd, nominò capo della Sua segreteria:
insomma il Suo braccio destro.

Adesso Penati è indagato per corruzione, concussione e finanziamento
illecito con l’accusa di aver ricevuto, per sé e per il partito,
tangenti da imprenditori interessati a speculazioni edilizie sull’area
ex Falck di Sesto. Il costruttore Pasini racconta che Penati gli
chiese 20 miliardi di lire nel 2000-2001 e ne ottenne oltre 5 tramite
due intermediari, con pagamenti in Lussemburgo e in Svizzera, poi
dovette pagare 1,25 miliardi per affari nell’area ex Marelli e altri 2
miliardi in finte consulenze a due emissari delle coop rosse. Alcuni
versamenti sono documentati da carte bancarie ricevute per rogatoria
dalla Procura di Monza.

E le accuse di Pasini sono già state confermate dal presunto
intermediario penatiano, l’imprenditore Di Caterina, che a sua volta
racconta di essere stato “spremuto come un limone” – cioè costretto a
pagare per anni fino a 100 milioni di lire al mese per poter lavorare
– da Penati e dal Suo partito. Che Penati avesse un concetto piuttosto
elastico, diciamo pure allegro, dei rapporti politica-affari, lo
dimostravano già ampiamente le intercettazioni uscite anni fa tra lui
e il costruttore Gavio nella sporca faccenda della Milano-Serravalle,
costata un patrimonio alla Provincia di Milano: Penati chiamò Gavio
dicendo che Lei gli aveva dato il numero privato.

Lei ha liquidato l’inchiesta su Penati come “roba vecchia”: ma, se
anche fosse, questa per Lei sarebbe un’aggravante, visto che in tutti
questi anni non s’è accorto di quel che faceva chi Le sta accanto.
Immaginiamo cosa sarebbe accaduto senza le indagini. Tra un paio
d’anni Lei avrebbe potuto vincere le elezioni, diventare premier e
portarsi al governo i suoi due più stretti collaboratori: Penati
sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Pronzato ministro dei
Trasporti. Salvo magari scoprire che erano due corrotti. Visto il Suo
fiuto da rabdomante nella scelta dei fedelissimi, è proprio sicuro di
essere il miglior candidato del centrosinistra alle prossime elezioni?
In attesa di un Suo cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/24/i-ladri-e-i-penati/147516/