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Author: Antonio Bruno
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Subject: [NuovoLab] Fwd: [versoGenovaluglio2011] Genova 2011 per l'altra Europa - Genoa 2011 for another Europe
vi invio il testo in italiano e in inglese, condiviso durante l'assemblea di ieri mattina, frutto del percorso Genova 2011 e scritto collettivamente da organizzazioni e movimenti riuniti a Genova
nell'ambito dei seminari e dell'assemblea per l'altra Europa.

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Genova 2011 per l'altra Europa

Il testo seguente è stato scritto collettivamente da organizzazioni e
movimenti riuniti a Genova nel contesto del forum per il decennale del
G8 del 2001

“People of Europe rise up - popolo d'Europa sollevati”: questo il
grido delle proteste da Madrid ad Atene.

“Loro la crisi, noi la speranza” è la consapevolezza emersa a Genova
2011; la speranza di un'altra Europa – pacifista, ecologista,
democratica, federalista, aperta al resto del mondo, fondata sulla
dignità di ogni persona nativa e non nativa; un'Europa che rifiuta
ogni discriminazione e che prende a suo fondamento la differenza come
valore; un'Europa che orienti sui valori pacifisti e di cooperazione
con il Sud del mondo il suo impegno internazionale.

Contro la mercificazione delle persone e dei beni comuni, immateriali
e naturali, sono sorti reti, coalizioni, movimenti che convergono
tutti nel progetto di un'Europa dei diritti fondamentali degli esseri
umani e animali e della salvaguardia della natura. Occorre promuovere
la gestione democratica dei beni comuni e un'economia fondata sulla
eguaglianza e la giustizia sociale.

Alla crisi si può rispondere solo scegliendo l'orizzonte delle lotte a
livello europeo. Occorre disarmare i mercati e la finanza. Attraverso
l'assalto speculativo all'Euro passa l'assalto al welfare state e alle
condizioni di vita e di lavoro dei cittadini e delle cittadine. Le
misure assunte nei vertici europei, lungi dal combattere la
speculazione, la alimentano e ne soddisfano le aspettative.

E' necessario indirizzare le lotte contro le politiche neoliberiste
dell'Unione europea e i suoi centri decisionali che vedono come attori
protagonisti i governi, la tecnocrazia e i poteri forti sovranazionali
escludendo i cittadini e le stesse rappresentanze politiche. E'
necessaria un'Europa democratica per porre fine ai poteri delle élites
europee.

Da Genova 2011 esce rafforzato l'impegno a una nuova dimensione dei
conflitti, da portare avanti attraverso campagne europee utilizzando
anche l'iniziativa dei cittadini europei, che permette di proporre un
atto legislativo alla Commissione europea tramite la raccolta di un
milione di firme in almeno sette paesi dell'Unione europea.

Le campagne europee in cantiere sono su:

•    il reddito minimo garantito;
•    la cittadinanza europea di residenza e la mobilitazione per
l'adesione alla Convenzione Onu del 1990 sui diritti dei lavoratori e
delle lavoratrici migranti;
•    l'acqua come diritti umano, primo nucleo di uno Statuto europeo dei
beni comuni e per una direttiva europea che lo sancisca;
•    l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità;
•    un piano di riconversione ecologica e sociale delle produzioni e dei
consumi da sostenere con una tassa sulle transazioni finanziarie e
sulla carbon tax;
•    il diritto all'informazione, il pluralismo e la libertà di stampa.


Queste campagne europee, promosse da differenti reti e coalizioni, pur
non affrontando tutto l'arco dei problemi posti dalla crisi, sono però
componenti concrete e significative dell'altra Europa e vogliono
essere di sprone per altre campagne in grado di offrire in ogni campo
alternative all'Europa dei mercati e della finanza.

Con queste campagne continua l'impegno per la costruzione democratica
dell'altra Europa, per trovare modi e tempi per andare al di là del
Trattato di Lisbona mediante reali percorsi di democrazia
partecipativa.

Genova, 22 luglio 2011

-- English version --

Genoa 2001 for another Europe

The following statement was jointly written by organisations and
movements meeting in Genoa in the context of the 10th anniversary of
the 2001 G8 meeting

“People of Europe rise up”: this has been the refrain of protests from
Madrid to Athens.

“They are the crisis, we are the hope”, is the awareness emerged in
Genoa in 2011. The hope for another Europe - pacifist, ecological,
democratic, federalist, open to the rest of the world and based on the
dignity of every person, native or not. A Europe refusing all
discrimination and founded on the recognition of difference. A Europe
willing to ground its international role on the values of pacifism and
cooperation with the global South.

Networks, coalitions, and movements have emerged against the
commodification of people and natural or immaterial common goods,
defining a project of a Europe based on the fundamental rights of
people and animals and on the preservation of nature. We must promote
the democratic management of common goods and an economy of equality
and social justice.

Only a European-level struggle will enable us to seriously address the
crisis and respond to the blackmail of financial markets. The
speculative attack on the euro is first and foremost an attack on the
welfare state and on the living and working conditions of European
citienzs. Far from effectively combating speculation, the measures
taken by the European elites incentivate it and satifisty its
expectations.

Our struggles must be addressed against the neoliberal policies of the
European Union and of its main actors - governments, technocracy, and
supranational elites, all of which actively exclude citizens and
political representatives from decision-making. Only a democratic
Europe will redress the excessive power of European elites.
Genoa 2011 strenghtens the commitment for a new dimension of
conflicts, conducted through European campaigns able to make full use
of the European Citizens’ Initiative, a new tool of participative
democracy allowing to bring a legislative proposal directly to the
European commission by collecting one million signatures in at least
seven member states.

The European campaigns currently being programmed are:
•    Guaranteed basic income
•    European citizenship based on residency, and a mobilisation for the
EU to sign up to the 1990 UN Convention on the rights of migrant
workers
•    Water as a fundamental right, as a first step towards a European
statute of common goods backed up by a European directive
•    The social use of goods seized from organised crime
•    A plan of social and ecological reconversion, to be supported by the
transaction tax and a carbon tax.
•    The right to information, and the freedom and pluralism of the media


These campaigns, promoted by different networks and coalitions,
naturally do not encompass all the problems raised by the economic
crisis. But they are concrete and significant components of another
possible Europe, and serve to incentivate new campaigns able to
propose in every field of action real alternatives to the Europe of
financial markets.

With these campaigns continues the commitment to build a democratic
Europe and to find the way to surpass the Treaty of Lisbon through a
rebirth of participatory democracy.

Genoa, 22 July 2011


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antonio bruno.
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