Torture al G8, l’appello dei giudici di MD "Via la prescrizione per Diaz e Bolzaneto"
La sezione ligure di Magistratura Democratica scrive: "Ancora una volta la politica è venuta meno ai propri compiti". Nel documento, stilato in occasione del decennale dei fatti del G8, l'accusa: "A Genova si è verificata una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa"
Torture al G8, l’appello dei giudici di MD "Via la prescrizione per Diaz e Bolzaneto"
"Ancora una volta la politica è venuta meno ai propri compiti". Lo si legge in un documento elaborato dalla sezione ligure di Magistratura Democratica presentato oggi dalla segretaria della sezione ligure, Lucia Vignale, e dal giudice Roberto Braccialini.
Il documento è stato stilato in occasione del decennale dei fatti del G8 del luglio 2001 quando a Genova "si è verificata una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa e la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente".
Il comunicato di Md affronta senza ipocrisie un paragone spinoso, quello tra la sorte dei dieci manifestanti condannati in appello per devastazione e saccheggio a pene pesantissime (15, 13, 12 anni di carcere) solo per danni materiali, e quella dei vertici della polizia italiana condannati in appello per lesioni, falsi e abusi per l'irruzione alla Diaz e le sopraffazioni di Bolzaneto.
"Va rammentato - dice Md - che la possibilità di valersi della prescrizione non è neppure ipotizzabile nei procedimenti a carico dei manifestanti", mentre se l'Italia avesse introdotto il reato di tortura "una tale possibilità sarebbe stata preclusa anche a coloro che sono accusati di aver abusato della propria autorità" per infliggere "trattamenti inumani e degradanti". Invece, la prescrizione è dietro l'angolo per gli imputati per la Diaz e Bolzaneto.
Secondo Md, in quei giorni "non c'è stata alcuna presa di distanza tra i rappresentanti delle istituzioni e i pubblici ufficiali coinvolti nei processi; sono mancate le doverose assunzioni di responsabilità da parte di chi rivestiva ruoli di rilievo nella gestione dell'ordine pubblico ed è mancata una leale collaborazione da parte della polizia nei confronti della magistratura".
Il documento conclude auspicando che "da Genova, dove nel 2001 i valori fondanti della nostra democrazia furono così gravemente offesi, ogni lesione del diritto da chiunque commessa possa avere una risposta giurisdizionale rapida, efficace, rigorosa e credibile perchè ciò che è avvenuto non possa più ripetersi".
(15 luglio 2011)
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