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VERITÀ PER LA MORTE DI EMANUELE SCIERI
                  
    Un
 articolo apparso ieri sull'Unità ... dopo 10 anni ancora non c'è la 
verità sulla morte del parà Emanuele Scieri, trovato morto dentro la 
caserma della FOLGORE metre prestava il servizio militare.Un'altra storia di "ordinaria schifezza italiana".EMANUELE SCIERI
 voleva volare, si era arruolato nei paracadutisti con il sogno di 
guardare il mondo dall’alto. Ma perse la vita la stessa sera in cui 
entrò per la prima volta nella caserma che gli avrebbe dovuto insegnare a
 lanciarsi dal portellone di un aereo, precipitato dalla torre di 
asciugamento dei paracadute. Era il 13 agosto 1999 e sono trascorsi dieci anni da quello che la magistratura ordinaria e la procura militare hanno definito un delitto impunito.
 Il corpo dell'allievo parà fu trovato tre giorni dopo, da alcuni 
commilitoni che ritornavano dalla mensa, in buona parte occultato dal 
sedile di alcuni tavoli rovesciati. Doveva bastare questo particolare 
per indirizzare subito le indagini sulla pista dell'omicidio. Invece, 
per settimane e per mesi, gli inquirenti batterono la pista della 
disgrazia e del suicidio. I genitori di Scieri, che vivono a Siracusa, 
hanno denunciato in un libro (Folgore di morte e di omertà, editore Kaos)
 le incongruenze dell’inchiesta e anche i ritardi nelle ricerche. C’era 
la certezza, fin dai primi istanti, che Emanuele era rientrato in 
caserma dopo aver trascorso la sua prima e unica serata pisana in città 
in compagnia di altri militari. Alle 21 aveva telefonato a casa, aveva 
parlato con la madre, Isabella Guarino: «Mio figlio era sereno, anzi 
felice. Mi fece un indovinello: sai dove sono? Sotto la torre pendente».
 E il parà Stefano Viberti, che si sarebbe congedato poco dopo, 
aggiunge: «Rientrammo insieme, intorno alle 22,30. Una volta in caserma,
 vicino alla torre di asciugamento dei paracadute, Emanuele mi disse di 
voler restare ancora per qualche minuto fuori della camerata per fumare 
una sigaretta». Invece le ricerche si indirizzarono all’esterno della 
caserma, come se Emanuele fosse uscito per non presentarsi al 
contrappello. I giudici scriveranno che Viberti è «testimone di verità 
non rivelate». Il sospetto della famiglia è che abbia consegnato Scieri a
 un gruppo di commilitoni più anziani che volevano dargli una lezione. Un
 atto di nonnismo feroce e omicida, una prova di ardimento che in 
passato sarebbe già stata imposta ad altre reclute: la scalata alla cima
 della torre di asciugamento. Ma con un’appendice assassina: alla fine 
dell’arrampicata ad attenderlo c’era qualcuno, che dall’alto l’avrebbe 
colpito con un pestone a una mano, facendolo precipitare e schiantare a 
terra da oltre dieci metri.
 Il particolare fu riscontrato nell’esame necroscopico, che evidenziò 
una frattura a un dito, incompatibile con la caduta, perché causata da 
un colpo sul dorso della mano. I “nonni” avrebbero voluto dare una 
lezione a Emanuele Scieri, appena giunto a Pisa dopo il CAR svolto a 
Scandicci. Durante il periodo di addestramento il giovane siciliano, da 
quasi un anno laureato in giurisprudenza all’università di Catania, si 
era battuto più volte contro le angherie degli anziani nei confronti 
delle reclute. Anche il giorno del trasferimento alla Gamerra furono 
compiuti atti di nonnismo, allievi parà costretti a fare flessioni, a 
“pompare” come dicono in gergo, sul pulllman, con l’aria calda accesa 
nonostante la calura agostana. E l’avvocato, come lo chiamavano loro, 
aveva minacciato di denunciarli ai superiori una volta giunti alla 
Gamerra. Da qui la decisione di fargli capire la legge dei “nonni”, con una prova di ardimento finita in tragedia.
 Un contesto sempre negato dai vertici della Folgore, anche se durante 
le indagini saltò fuori un libello, scritto dal comandante, il generale 
Celentano, che era un campionario di razzismo becero e maschilista. 
Invece si scavò nella direzione opposta, cercando di accreditare perfino
 la tesi del suicidio, chiedendo ai genitori se il ragazzo era dedito a 
farmaci antidepressivi. Le indagini non hanno fatto luce neppure su 
altri particolari. Ad esempio sulle telefonate di quella terribile notte
 del 13 agosto. Qualcuno, verso la mezzanotte, dalla caserma di Pisa 
chiamò l’utenza privata, a Livorno, del generale Celentano. Chi fu? Per 
dirgli cosa? Qualcuno tentò di spezzare il muro di omertà che impediva 
all’inchiesta di procedere? L’ex
 capitano Mario Ciancarella riferì alla magistratura di una telefonata 
anonima in cui si parlava di un atto di nonnismo. Ma il procuratore 
Iannelli lo fece arrestare per calunnia e trascorrere 42 (in realtà Ciancarella fu incarcerato dal 8 luglio 2000 al 20 luglio 2000 e dal 21 luglio 2000 al 24 luglio 2000 fu ai domiciliari- nota di laura picchi)giorni in 
carcere. «L'unico
 a finire in galera fu anche il solo che avrebbe potuto portare un 
briciolo di verità - è il commento di Corrado Scieri - mentre la 
supercaserma della Folgore si trasformava in un covo omertoso da far 
impallidire Cosa Nostra».
From: impossibilepentirsi@???
To: m.ciancarella@???; info@???; marisa.pareto@???; ziobaffo59@???; forumlucca@???; lista123lm@???; salahchfouka@???
Date: Fri, 15 Jul 2011 09:32:34 +0200
Subject: [Forumlucca] dalle news del sito dell'ass. rita atria un vecchio post per ricordare corrado scieri e per non dimenticare
"Rita Atria" - News
    
        
    
    
    
    
        08/08/2007 - Folgore di Morte e di Omertà
"Nostro figlio Emanuele Scieri, partito da Siracusa il 21 
luglio 1999 per fare il servizio militare nei parà della caserma 
"Gamerra" di Pisa, è tornato a casa un mese dopo chiuso in una bara. Non
 è morto per una fatalità o per una disgrazia: è stato ammazzato....."
Isabella Guarino e Corrado Scieri 
E' uscito il libro sulla morte di 
Emanuele Scieri nella caserma della Folgore di Pisa nel 1999. 
Desideriamo ricordare che l'unica persona a pagare per quella morte è 
stata Mario Ciancarella che avendo riferito alla procura di Pisa circa 
alcune dichiarazioni telefoniche di commilitoni mai identificati  è 
stato rinchiuso 20 giorni nel carcere Don Bosco per calunnia.
E' 
successo proprio questo. Un cittadino riceve una telefonata i cui 
contenuti ritiene di importanza estrema, poi si reca in procura per dire
 di aver ricevuto queste telefonate e viene messo in carcere.
Ovviamente
 il cittadino Ciancarella è stato prosciolto e non ha mai ricevuto le 
scuse dello Stato per quel grave abuso. Se a tutto questo aggiungiamo 
che ogni iniziativa pensata a Pisa che contempli Folgore, Marcucci,.... 
naufraga nel silenzio totale... ognuno tiri le conclusioni che crede....
Alleghiamo il testo di una interrogazione parlamentare fatta nel 2000.
al presidente del consiglio, 
al ministro di Grazia e Giustizia  
e al ministro della Difesa 
  
   "Premesso che 
    - nell'ambito 
dell'indagine sulla morte all'interno della caserma Gamerra di Pisa 
dell'allievo parà Emanuele Scieri, è stato arrestato per calunnie, l'8 
luglio scorso, l'ex ufficiale dell'Aeronautica militare Mario 
Ciancarella; 
   - l'arresto è 
stato motivato dalla pericolosità dell'imputato, "pericolosità" che gli 
inquirenti definiscono "attuale, per avere il Ciancarella, dopo la 
deposizione resa al pubblico ministero (il 28 febbraio 2000), rilasciato
 interviste su giornali e televisioni, trasmesso memoriali a organi di 
stampa. Vi è la seria probabilità, se non la certa previsione che 
l'indagato continuerà a farsi odiosa e ingannevole pubblicità presso i 
mass media, approfittando delle attese e delle legittime curiosità della
 gente in merito ad un fatto di omicidio che, per le sue stesse 
circostante topografiche, modali e temporali, ha interessato e continua 
vivamente a interessare l'opinione pubblica"; 
   - i giudici che 
hanno emesso l'ordinanza di custodia cautelare aggiungono inoltre che 
"non possiamo non considerare gli effetti devastanti della propalazione 
di notizie calunniose, e su un caso di così grandissima rilevanza 
nazionale, nelle reazioni emotive di preoccupazione e di sconcerto 
nell'opinione pubblica, tanto da riflettere su iniziative partitiche e 
parlamentari di grande momento nel particolare contesto militare"; 
   considerato che 
   - esponenti del 
Governo e delle Forze Armate hanno più volte manifestato l'impegno per 
far luce sulle modalità della morte del parà Emanuele Sceri; 
   -  l'imputato è incensurato; 
   - questo è il 
primo caso nella storia della giustizia italiana in cui qualcuno viene 
arrestato per calunnie per interrompere una presunta diffamazione in 
corso; 
   - in riferimento all'inchiesta in oggetto, nessun altro risulta essere stato tratto in arresto; 
   si chiede di sapere 
   - quale sia 
l'opinione dei Ministri in indirizzo sulla situazione della Folgore 
anche in considerazione del clima di omertà che sembra permanere nella 
caserma Gamerra e che risulta essere di forte intralcio all'accertamento
 della verità; 
   - se i Ministri 
in indirizzo non ritengano molto più devastanti e causa di 
preoccupazione e di sconcerto nell'opinione pubblica prima di tutto il 
fatto che un giovane coscritto venga trovato morto da tre giorni 
all'interno di una caserma e che dopo quasi un anno dall'accaduto non si
 sia riusciti a fare luce sulle cause del decesso o come ammette la 
stessa magistratura, dell'omicidio; 
   - se i Ministri 
in indirizzo non ritengano che l'arresto di una persona informata dei 
fatti non sia suscettibile di inibire altre persone dal riferire alla 
magistratura informazioni sulla morte di Emanuele Scieri, ostacolando 
così ulteriormente le indagini; 
   - quali 
provvedimenti intendano adottare i Ministri in indirizzo, compresa 
l'eventualità di scioglimento della Folgore, e per fare in modo che le 
circostanze della morte di Emanuele Scieri vengano chiarite quanto prima
 e le responsabilità accertate". 
Sen. Stefano Semenzato
 (..)
Vi ricordate il convegno della carovana di Pisa....??? Bene!!! di seguito riportiamo un accadimento simile ma in occasione ben più grave: 
Alla Cortese Attenzione di
FONTANELLI Paolo
Sindaco della Citta’ di Pisa
SEDE ISTITUZIONALE
Oggetto: Richiesta di disponibilita’ per iniziativa pubblica sulla vicenda di Emanuele Scieri.
Il
 sottoscritto Ciancarella Mario, socio fondatore del Comitato Sandro 
Marcucci, in nome e per conto del Presidente della Associazione stessa, 
Sig. Lino Totano, chiede alla S.V. di poter usufruire, a titolo 
gratuito, del patrocinio del Comune per la disponibilita’ delle sale 
dell’ex Stazione Leopolda, per la iniziativa pubblica che il nostro 
Comitato intende organizzare, per il giorno 29 Settembre 2005 (giorno 
memoriale del genetliaco di Sandro Marcucci), sulla vicenda omicida del 
giovane paracadutista siracusano Emanuele Scieri, trovato morto nella 
struttura della Caserma Gamerra di Pisa il 16 Agosto 1999.
Ci 
auguriamo che, al di la’ degli esiti della presente richiesta, la S.V. 
voglia e possa partecipare all’iniziativa, non solo come presenza (cosa 
gia’ di per se stessa di grande rilievo) ma intervenendo direttamente 
nei momenti che il programma riservera’ agli Amministratori Pubblici.
Contestualmente
 chiede al Comune da Lei governato, ove la S.V. lo ritenga opportuno, di
 farsi carico delle spese di viaggio e di accoglienza dei familiari di 
Emanuele Scieri, nelle forme che riterra’ piu’ idonee e compatibili con 
gli assetti istituzionali. Nel caso che il Comune non possa o non 
ritenga opportuno farsi carico direttamente della accoglienza della 
Famiglia Scieri, chiediamo di valutare la possibilita’ di riconoscere al
 Comitato Sandro Marcucci il finanziamento, come rimborso a spese 
documentate, delle spese relative a tale accoglienza.
L’iniziativa
 e’ stata gia’ presentata, in via informale, al Suo portavoce, Dott. 
Giorgio Piccioni, nell’incontro da lui concesso il giorno 1 Agosto 2005,
 ma qualora fosse ritenuto necessario potra’ esserci fissato un 
ulteriore appuntamento per una presentazione diretta alla S.V. della 
iniziativa e delle prospettive che essa si augura di poter e saper 
determinare.
In allegato si invia copia della prima bozza di 
programma dell’iniziativa che potrebbe anche essere “allargata”, come 
alcuni ci stanno suggerendo, nell’arco dell’intera giornata e non del 
solo pomeriggio, concentrando al mattino gli interventi di presentazione
 ed al pomeriggio quelli di valutazione e di eventuale impegno delle 
varie espressioni politico sociali previste.
In attesa di formale comunicazione di esito per la presente richiesta Le porgo i piu’ sentiti ringraziamenti.
Mario Ciancarella
 
Oggetto: lettera mario a genitori scieri dopo rinvio convegno 2005
Gentili Signori Scieri,
E' con grande avvilimento e rammarico che devo informarVi del rinvio della iniziativa al prossimo 2 Febbraio.
E'
 intervenuta in questi ultimi giorni una serie impressionante di 
difficolta' su tutto quanto sembrava gia' tranquillamente fissato: la 
sala (fino alla prospettiva di stamane di essere relegati in un cinema 
dei lungarni, privo di microfoni!!), il patrocinio del Comune che 
chiedeva una nostra nuova lettera con le richieste di ospitalita' gia' 
promesse, e in pratica a sei giorni dalla iniziativa ci e' sembrata una 
condizione assurda di prevedibile fallimento della iniziativa.
Non potevamo mettere a rischio, oltre la nostra faccia, anche la Vostra dolorosa fatica di essere comunque presenti.
Per
 noi la iniziativa e' solo rimandata al 2 Febbraio p.v., giorno 
memoriale della morte di Sandro, e in quella circostanza avremmo davvero
 grande speranza di potervi avere comunque con noi, anche perche' 
(parlando da militare) rinunciare a battaglie in cui si stia 
prefigurando un insuccesso e' una cosa intelligente da fare, se non 
diviene resa, e se significa poter predisporre maggiori contromisure per
 garantirsi un esito soddisfacente.
Mi auguro solo che tutta 
questa serie di impreviste difficolta' non si colleghi all'invito ad 
intervenire, ricevuto dal Comandante della Folgore appena tre giorni 
prima l'inizio della crisi.
Se aveste gia' mandato i materiali 
giudiziari provvederemo con calma a costruire quel fascicolo che 
dovevamo rendere disponibile per il 29 Settembre.
Vi allego la lettera inviata al portavoce del Comune di 
Pisa, per le Vostre valutazioni.
Perdonatemi
 ancora per questa umiliante vicenda in cui Vi ho costretti. E Vi 
chiamero' telefonicamente domani 24-9 per scusarmi ancora e 
personalmente per quanto accaduto.
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per vostra info.... quel convegno a Pisa non si è mai fatto                           
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