interessante. qualcuna/o ne sapeva qualcosa?
>
> *Storie di ordinaria rivoluzione: nessuna notizia dall'Islanda?*di
> Marco Pala
> http://lateoriadelcomplotto.blogspot.com/2011/07/nessuna-notizia-dallislanda.html
>
> *Qualcuno crede ancora che non vi sia /censura/ al giorno d'oggi?*
>
> Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello
> che sta succedendo in Egitto, dall'altro i *mass-media non hanno
> sprecato una sola parola su ciò che sta accadendo in Islanda*?
>
> Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al
> completo; sono state nazionalizzate le principali banche
> commerciali; i cittadini hanno deciso all'unanimità di dichiarare
> l'insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto
> con la Gran Bretagna e con l'Olanda, forti dell'inadeguatezza
> della loro politica finanziaria; infine, è stata creata
> un'assemblea popolare per riscrivere l'intera Costituzione. *Il
> tutto in maniera pacifica*. Una vera e propria /Rivoluzione/
> contro il potere che aveva condotto l'Islanda verso il recente
> collasso economico.
>
> Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano
> stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci
> conduce verso un'altra domanda, ancora più mortificante: /cosa
> accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio
> dai "concittadini" islandesi?/
>
> Ecco brevemente la cronologia dei fatti:
>
> *2008*- A Settembre viene nazionalizzata la più importante banca
> dell'Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa
> sospende tutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta.
>
> *2009*- A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al
> Parlamento provocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde
> e di tutto il Governo - la Alleanza Social-Democratica
> (/Samfylkingin/) - costringendo il Paese alle elezioni anticipate.
> La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una
> legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran
> Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di *3,5 MILIARDI di
> Euro* che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente,
> per la *durata di 15 anni* e con un *tasso di interesse del 5,5%*.
>
> *2010*- I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a
> gran voce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato.
>
> *2011*- A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla
> ratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare.
> Le votazioni si tengono a Marzo ed *i NO al pagamento del debito
> stravincono con il 93% dei voti*. Nel frattempo, il Governo ha
> disposto le inchieste per determinare giuridicamente le
> responsabilità civili e penali della crisi. *Vengono emessi i
> primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri
> dell'esecutivo*. L'/Interpol/ si incarica di ricercare e catturare
> i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l'Islanda.
> In questo contesto di crisi, *viene eletta un'Assemblea per
> redigere una Nuova Costituzione* che possa incorporare le lezioni
> apprese durante la crisi e che sostituisca l'attuale Costituzione
> (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, ci si rivolge
> direttamente al *Popolo Sovrano*: vengono eletti legalmente 25
> cittadini, *liberi da affiliazione politica*, tra i 522 che si
> sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la
> candidatura, a parte quello di essere /liberi/ dalla tessera di
> qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di
> disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova *Assemblea
> Costituzionale* inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un
> progetto chiamato */Magna Carta/* nel quale confluiscono la
> maggiorparte delle "linee guida" prodotte in modo consensuale nel
> corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in
> tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottoposta
> all'approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossime
> elezioni legislative che si terranno.
>
> *Questa è stata, in sintesi, la breve storia della /Ri-evoluzione/
> democratica islandese*.
>
> -----------------
>
> Abbiamo forse sentito parlare di tutto ciò nei mezzi di
> comunicazione europei?
>
> Abbiamo ricevuto un qualsiasi commento su questi avvenimenti nei
> noiosissimi salotti politici televisivi o nelle tribune elettorali
> radiofoniche?
>
> Abbiamo visto nella nostra beneamata Televisione anche un solo
> fotogramma che raccontasse qualcuno di questi momenti?
>
> *SINCERAMENTE NO.*
>
> I cittadini islandesi sono riusciti a dare una *lezione di
> Democrazia Diretta e di Sovranità Popolare e Monetaria* a tutta
> l'Europa, opponendosi pacificamente al Sistema ed esaltando il
> potere della cittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del
> mondo.
>
> *Siamo davvero sicuri che non ci sia "censura" o manipolazione nei
> mass-media?*
>
> Il minimo che possiamo fare è prendere coscienza di questa
> romantica /storia di piazza/ e farla diventare leggenda,
> divulgandola tra i nostri contatti. Per farlo possiamo usare i
> mezzi che più ci aggradano: i "nostalgici" potranno usare il
> telefono, gli "appassionati" potranno parlarne davanti a una birra
> al /Bar dello Sport/ o subito dopo un caffè al /Corso/. I più
> "tecnologicamente avanzati" potranno fare un copia/incolla e
> /spammare/ questo racconto *via e-mail* oppure, con un semplice
> /click/ sui pulsanti di condivisione dei *Social Network* in fondo
> all'articolo, lanciare una salvifica /catena di Sant'Antonio/ su
> *Facebook, Twitter, Digg o GoogleBuzz*. I "guru del web" si
> sentiranno il dovere di riportare, a modo loro, questa fantastica
> lezione di civiltà, montando un video su *YouTube*, /postando/ un
> articolo ad effetto sui loro *blog personali* o iniziando un nuovo
> /thread/ nei loro *forum preferiti*.
>
> L'importante è che, finalmente, abbiamo la possibilità di
> /bypassare/ la manipolazione mediatica dell'informazione ed
> *abbattere così il castello di carte di questa politica
> bipartitica, sempre più servile agli interessi economici delle
> banche d'affari e delle corporazioni multinazionali e sempre più
> lontana dal nostro Bene Comune*.
>
>
>
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