Il 14/07/2011 13:15, blackman ha scritto:
> Il 14/07/2011 08:43, lilo ha scritto:
>> Il 13/07/2011 18:57, blackman ha scritto:
>>> Per questo secondo me ci vuole il -1. Dannazione.
>> mah, guarda.
>> sia sul fb che sul g+ c'e' la possibilita' di mettere _hide_ i post.
>> ieri 2 hide + 2 bloccati + 2 ignore.
>> insomma la possibilita' di avere uno stream 1 minimo filtrato c'e'
>
> Non possiedo un account FB ma visto che possiedo anche un'email gMail ho
> pensato di provare G+, che in qualche modo me lo sono immaginato come
> un gestore di mailing list per gMail... Ho scoperto ieri questa
> funzionalita' di hide di cui parli, e ne ho fatto uso come una scure :-)
>
ottimo :)
e mi correggo pure, sul fecilibro puoi solo fare un delete_post o delete
c/ segnalazione e/o blocking dell'user + reason (ti fanno _scegliere_
tra spam, contenuti vietati etc.)
invece il G+ c'e' proprio la funzione hide. che e' comodissima.
cioe', te domattina scleri perche' ti rode il culo (umanamente possibile
e pure accettabile) e io posso "scegliere" di non mostrare i tuoi scleri
a me e le mie cerchie.
ma non ti censuro. perche' Altri potrebbero amare i tuoi scleri.
e' ora che mi ci hai fatto guardare, capisco anche perche' il fecilibro
mi sta cosi' sul cazzo:
non mi piace il delete, mi sa di censura a cui + o - ti costringono.
e io non amo censurare nessuno.
a meno ceh non mi piomba la psicopatia fastidiosa, ma a quel punto
disfriend+blocking dell'account.
insomma, al FB so infami forti e subdolamente ti costringono
all'infamita' per evitare un qualcosa a cui, imo, la gente ha DIRITTO.
considera che le mie considerazioni scaturiscono da un attenzione +
profonda, il mio mirror e' questo articolo di Pinche su Ruggine n.0 (di
cui ho una preziosa copia cartacea.
il pfd sul sito:
http://collanediruggine.noblogs.org/post/2008/09/23/ladies-and-gentlemen-ruggine-0-all-hackmeeting/
), che inizia cosi':
Il mio approccio al mondo della tecnologia
è un continuo avvicendarsi di fascinazioni
e de-fascinazioni. C’è di fondo l’enorme
soddisfazione che provo ogni volta che
capisco veramente come funziona una
cosa, ogni volta che la so riprodurre e far
funzionare.
E poi c’è la routine, il lavoro che ingrigisce
anche i più sgargianti sogni, il dover
ridimensionare la tua passione alla luce di ciò
che vivi ogni giorno.
Affondare le mani nelle viscere di un
computer. Questo mi ha sempre affascinato
dell’informatica. Avventurarmi in reti di nodi
lontani. Il cyberspazio, così come lo spiega
Sterling: quel non-luogo dove si incontrano
due persone nel corso di una telefonata.
Quando ho letto per la prima volta questa
definizione ero già in grado di sapere che il
cyberspazio era una cosa paradossalmente
molto tangibile. Ciò che allontana molta gente
dall’informatica, il suo linguaggio inumano, il
suo essere così splendidamente sofisticata:
paradossalmente è questo ciò che mi attrae.
Imparare a parlare il linguaggio delle macchine,
imparare a capire come funzionano. Non
fermarsi mai a nessun assioma, sporcarsi
continuamente le mani per provare a
verificarlo. Sperimentare come un’email sia un
insieme di impulsi elettrici è come curiosare
nell’armadio dove non si deve guardare.
etc.
2° me e' successo proprio questo:
la gente ha trovato nei socialcosi un linguaggio "umano". che le ha
permesso di avvicinare un mezzo che non conoscevano e di cui avevano paura.
perche' se vai al racconto successivo, Scroogled di Cory Doctorow c'e
una citazione all'inizio:
"su di voi non sappiamo abbastanza". Eric Schmidt, CEO di Goolge
quindi se penso alla tua scelta: G+ si, FB no, per me e' ... come
dire... strana.
:)
se ripenso a lele che dice che bisogna conoscere tutti i sistemi
operativi, mi viene in mente chi vorrebbe passare a linux ma ha "paura"
che sia un OS troppo per "programmatori".
come hanno fatto a far superare questa paura? con x-Ubuntu.
il socialcoso delle distro linux
:P
e ritengo che qui sia un posto di persone *molto* coraggiose
ciao
--
-lilo
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✔patate
✔pistola
uccidere BOBBS