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Auteur: laura picchi
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À: m.ciancarella, marisa.pareto, forumlucca, salah chfouka, lista123lm, elena gaetti, info
Anciens-sujets: [Forumlucca] caso Marcucci e Lorenzini nuova causa: nota di laura picchi di aggiornamento
Sujet: [Forumlucca] corrado scieri: il ricordo personale di laura picchi alla vigilia dell'anniversario di un mese dalla scomparsa


Ho saputo da post su un gruppo di facebook dedicato a Emanuele caro Corrado che non c'eri più.
E' stata una grave perdita la tua, ma dopo un mese posso dire
che vivi ancora nella mia mente e nel mio cuore.
Vivi nel ricordo di tutti i momenti vissuti insieme a cercare di dare giustizia a tuo figlio Emanuele,
assassinato il 14 agosto 1999 nella caserma di Pisa della Folgore.
Nessuno a nessun livello ha pagato per quell'omicidio,
io ho conosciuto dalla vostra viva voce sia il vostro dolore, ma anche la voglia di non arrendersi
a silenzi, bugie e bluff.
Caro Corrado poi hai voluto far parte del Presidio permanente Marcucci e Lorenzini dell'Associazione Rita Atria,
partecipare su fb a quella raccolta di adesioni che dal 4 febbraio 2009 abbiamo fatto
per far riaprire il caso Marcucci e Lorenzini.
Con storie diverse, idee diverse
alla fine ci siamo ritrovati in un impegno comune
per la Verità e per la Giustizia.
Caro Corrado infine tu per me vivi
in quel manifesto con le parole di Sandro Marcucci,
manifesto della nostra battaglia che continua
anche per Vostro Figlio:
"
“Finché il sangue dei figli degli altri varrà meno del sangue dei nostri figli, finquando il dolore degli altri per la morte dei loro figli, varrà meno del nostro doloreper la morte dei nostri figli, ci sarà sempre qualcuno che potrà organizzare stragiin piazze, banche o stazioni, su treni o su aerei, con bombe o missili, con la certezza di rimanere impunito. Noi dobbiamo diventare “familiari” di ciascuna vittima, per poter sostenere laricerca di Verità e Giustizia per loro con la stessa determinazione dei loro parentinaturali, ma con in più la nostra freddezza e competenza professionale che ciimpedirà di cadere nelle trappole che i responsabili costruiscono sulla scarsaconoscenza dei familiari naturali delle metodiche e degli strumenti con cui sirealizzano le stragi.Vedi, Mario, noi che diciamo di aver giurato di essere pronti a dare la vita per lasicurezza di ogni Cittadino, e che abbiamo così tanto bisogno della retoricadell’eroismo e della celebrazioni dei combattenti caduti in battaglia, senza maianalizzare con che animo e con quali motivazioni e da che parte essi stesserocombattendo, e se fosse più o meno giusto ciò per cui combattevano, comepotremo
essere ancora credibili in questa rivendicazione presuntuosa di
coraggio e di eroismo se non siamo disponibili non dico a mettere in
gioco la vita, ma neppure la sicurezza di un posto, una poltrona, un
grado ed una carriera, o la stessa serenità delle nostre famiglie, di
fronte alle criminali ingiustizie che si compiono davanti a noi con la
pretesa dell’impunita’ e del nostro complice ed omertoso silenzio?Certo, noi abbiamo dato molto e pagato già molto, ma è proprio per regalare ainostri
figli almeno il senso della dignità di ciò che li abbiamo costretti a
pagare a assieme a noi, quello che oggi può dare senso a quanto abbiamo
messo in giocofinora e che abbiamo perduto.Forse abbiamo diritto di ritirarci, ma allora dobbiamo archiviare anche la nostrapresunzione di maggiore nobiltà rispetto ai nostri comandanti, ai funzionari diapparato,
ai politici ed ai pezzi delle istituzioni che collusero con la
devianza, ai più pavidi tra i colleghi che ci lasciarono soli, ai
cittadini che pur consapevoli delrischio delle nostre battaglie non ci hanno mai pienamente accolto e riconosciuti.Se ci ritiriamo ora non siamo migliori di loro, perché come ciascuno di loroavremmo messo un limite ai prezzi che siamo disposti a pagare, ed allora quelleaffermazioni così orgogliose con cui dicevamo “costi quello che costi” nonavrebbero più senso.Io ho solo bisogno di sapere, e di saperlo ora, se dovrò essere solo nella miaricerca o se saremo ancora insieme, anche se sono perfettamente cosciente chequello che ti sto chiedendo e’ di dare un calcio ad una serenità faticosamentericonquistata, forse, e di mettere in gioco la vita, e Dio non voglia, la sicurezzaanche dei nostri cari. Sei libero di scegliere, ma non di tergiversare ancora, amico mio. Mario
Ciancarella riprese a lavorare con Sandro marcucci e terminarono la
loro controinchiesta sulla strage di Ustica che sta al link:http://www.strageustica.altervista.org/IMPOSSIBILE%20PENTIRSI%20ebook.pdf
Grazie Corrado per tutto quello che mi hai insegnato! Laura Picchi