DOVE LORO DISTRUGGONO,
NOI RICOSTRUIAMO !
Con questo slogan, oltre che a riassumere quanto fatto nei primi giorni
di occupazione di via Boccaccio 6, intendiamo lanciare una campagna di
ampio respiro sulla città che inchiodi le Istituzioni alle
responsabilità dirette e indirette che esse hanno sui continui sgomberi
avvenuti in città, simboli di una politica basata sull’uso di
manganelli, celerini, ruspe e porte murate. Una politica distruttiva e
repressiva, a cui non ci stancheremo mai di opporre la nostra forza
creativa, in grado di produrre dal basso e in modo autogestito progetti,
idee, riempire e colorare spazi, tessendo relazioni tra i soggetti,
creando ambiti di confronto.
In questi giorni successivi allo sgombero di via Durini 19 e
all’immediata occupazione di via Boccaccio 6 ne abbiamo sentite un po’
di tutti i colori. Sapevamo che tornare nella nostra vecchia sede
avrebbe sollevato un vespaio mediatico e ci siamo inizialmente posti in
ascolto. Ora è giunto il momento di prendere parola e porre
all’attenzione della cittadinanza alcune considerazioni.
1) Nonostante lo sgombero dello stabile di via Durini, su cui
vigileremo in attesa che comincino i fantomatici lavoro di
riqualificazione, i progetti sociali attivati dalla F.O.A. Boccaccio in
quartiere proseguono. La scuola di italiano per migranti prosegue negli
stessi giorni e negli stessi orari presso la CUB di via Piave 9. Il
laboratorio creativo per bambini prosegue il mercoledì pomeriggio presso
i giardinetti di via Azzone Visconti. Il cineforum che solitamente era
ospitato all’interno del cortile lo abbiamo spostato nel piazzale
antistante lo stabile, tutti i giovedì sera
(http://boccaccio.noblogs.org/post/2011/07/11/cineforum-in-quartiere-di-nuovo-in-via-durini/).
Insomma lo sgombero non depotenzia in alcun modo l’attività sociale e
culturale del nostro collettivo, che anzi si diffonde in città e si
appropria di nuovi spazi di socialità e di confronto con la
cittadinanza. Questo è il nostro modo di “fare politica” in maniera
autonoma, sviluppando progetti sul territorio e dando loro continuità.
2) Il ritorno in via Boccaccio pone all’attenzione di tutti un dato di
fatto ineludibile: la presunta riqualificazione dell’area, motivazione
che tre anni fa la proprietà (Immobiliare San Gerardo) portò a supporto
dello sgombero, non è mai avvenuta. Gli unici interventi effettuati sono
stati di natura distruttiva, al fine di rendere inagibile lo stabile
(distruzione dei tetti e rimozione di ogni infisso) e vanificare i
quattro anni di recupero che il collettivo a proprie spese aveva portato
avanti tra il 2004 e il 2008. Abbiamo realizzato un video che denuncia
questa scandalosa situazione (http://www.vimeo.com/26328383),
riaffermando la natura politica di quello sgombero, come di tutti quelli
successivamente messi in atto nei nostri confronti (nessuno degli
stabili che nel tempo abbiamo occupato ha subito alcun piano di
riqualificazione). Ora stiamo a vedere cosa faranno dello stabile di via
Durini…
3) Sulla stampa abbiamo letto alcune affermazioni dei “nostri”
amministratori, gli stessi su cui ricade la responsabilità politica
degli sgomberi degli ultimi anni: hanno parlato Simone Villa (ass.
Sicurezza), Martina Sassoli (ass. Politiche Giovanili), Max Romeo (ex
ass. Sicurezza), mentre il Sindaco non si è espresso, intento a gonfiare
la pagliacciata dei fantomatici ministeri al Nord. Questi personaggi
sono espressione di quella classe politica che ha portato Monza
nell’attuale stato di caos (il Consiglio Comunale bloccato da mesi a
totale discapito della cittadinanza), una classe politica che ha preso
il potere attraverso una propaganda populista e leghista di cui la
popolazione non ne può più e a cui nel tempo abbiamo ripetutamente
risposto nei fatti. Le loro critiche al nostro operato, generalmente
basate sulla falsità, sono del tutto impossibilitate a superare il
superficiale obiettivo inerente alla forma e alle pratiche, non
scalfiscono in nessun modo i contenuti (antifascismo, antirazzismo,
accessibilità dei saperi, lotta alla precarietà,…) che proponiamo nelle
nostre attività. Su questi ultimi riscontriamo invece un positivo
confronto diretto con la cittadinanza e con il quartiere, che in via
Durini abbiamo sentito molto vicino anche nel momento dello sgombero.
Ora non resta che proseguire sulla nostra strada, con al fianco le
tante persone che in questi mesi hanno alimentato i percorsi che sono
partiti o hanno attraversato i nostri spazi. Settembre è vicino e
porterà con sé rinnovati stimoli, rinnovate forze per dare ancor più
corpo alle nostre rivendicazioni e a quelle di chi, come noi, si
immagina una Monza completamente diversa da quella che stiamo vivendo.
Ma l’estate è ancora lunga e la mobilitazione cominciata il 9 aprile non
intende andare in vacanza. Tante sono le iniziative in cantiere:
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FOA BOCCACCIO 003
Via Boccaccio 6