[CSSF] L'attualità della "santa follia" di Ignazio di Antioc…

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Autore: Gabriele De Blasi
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Oggetto: [CSSF] L'attualità della "santa follia" di Ignazio di Antiochia

L'ATTUALITA' DELLA "SANTA FOLLIA" DI IGNAZIO DI ANTIOCHIA





Ignazio, vescovo di Antiochia, fu l'unica vittima in Siria della persecuzione dell'imperatore Traiano all'inizio del II secolo. Nella sua lettera ai cristiani di Roma annuncia con chiarezza di aver scelto il martirio. E prega i suoi fratelli nella fede di non impedirgli di diventare "vero discepolo di Gesù Cristo": "Se quando sarò tra voi vi supplicherò di intercedere per me, non mi date ascolto. Prestate orecchio a quanto ora fermamente vi scrivo". E' un testamento biologico! Ovviamente, una così particolare ed eccezionale manifestazione di "santa follia" è assolutamente al di sopra di ogni possibilità di giudizio. Vengono, però, alla mente alcuni luoghi comuni, tipicamente italiani, sulla "indisponibilità della vita"; posizioni che potrebbero essere ridimensionate proprio dalle parole del vescovo Ignazio, che vedeva la sua morte con una libertà di coscienza su cui il Santo Uffizio nulla avrebbe potuto... Per molti secoli la Chiesa è cresciuta e si è sviluppata non avendo alcun bisogno di una simile istituzione! E Ignazio, certamente, non avrà potuto farsi forza con la nostra Costituzione, che, all'articolo 32, dice che la "legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana"! Le parole di un vescovo cristiano del II secolo sembrano allora insegnare che il primo rispetto dovuto all'uomo è quello di non violare la libertà della sua coscienza. E non sembra essere un insegnamento nuovo: fu lo stesso che Gesù diede a Pietro, in circostanze simili a quelle di Ignazio (Matteo 16,23): "Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!".                                                                                                                     (Gabriele De Blasi)






v. M. Palumbo 1, Lecce, 338 4771579, deblasi@???


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