[autorgstudbo] Beltrame, dall'emergenza infinita all'accogli…

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Dall'emergenza infinita all'accoglienza militarizzata?

Come si è concretizzata l'accoglienza dei migranti provenienti dall'area del
mediteranneo lo abbiamo visto settimana dopo settimana. La logica
dell'emergenza dilatata all'infinito, una coperta di retorica stesa a
coprire ogni problema reale e ogni contraddizione. Un'impostazione che
accomuna le politiche xenofobe e razziste del Governo di Maroni e Berlusconi
alle insufficienze conclamate di chi è chiamato ad affrontare la situazione
a livello locale. La situazione che si è venuta al creare al centro di
accoglienza Beltrame di via Sabatucci lo dimostra. Portiamo avanti i nostri
progetti a pochi metri da quella struttura e possiamo constatarlo ogni
giorno con i nostri occhi: migranti costretti a dormire sul marciapiede, che
raccontano quanto è difficile sopravvivere nel cuore dell'Emilia-Romagna se,
attraversato un mare in barcone, si è abbandonati ad un lungo vuoto
assistenziale.

Poche settimane fa abbiamo raccontato la storia di un giovane tunisino che
ha minacciato di suicidarsi proprio fuori dal Beltrame, ottenendo in tutta
risposta un paio di manette ai polsi. Due sera fa una storia del tutto
simile è finita con un altro ragazzo che si è rotto caviglia e femore,
rischiando la vita per salvare quella di un amico. A questa disperazione
sempre più manifesta come risponde il presidente della cooperativa che
gestisce il Beltrame? Chiudendo le porte ed invocando la Polizia, per
distinguere tra "buoni" meritevoli di sostegno e "cattivi" da allontanare
con la forza, se necessario. E' inaccettabile che il presidente di una
cooperativa chiamata a svolgere un ruolo così delicato prenda parola
pubblicamente, per la prima volta, non per denunciare la situazione di
estrema difficoltà in cui si trovano costretti a lavorare i suoi stessi
dipendenti, ma per appellarsi direttamente alle forze dell'ordine
contribundo, ancora una volta, alla pericolosa pratica di ridurre ogni
complessità sociale a problema di ordine pubblico. Il presidente della
cooperativa, forse, farebbe meglio a chiamare in causa pubblicamente chi ha
la responsabilità politica di ciò che accade in città da mesi affinchè si
possa finalmente uscire dal labirinto dell'emergenza infinita. E' necessario
che, a partire dal Comune di Bologna, si smetta di far finta che la
situazione del Beltrame o quella dei migranti costretti a vivere in
Montagnola non esistano:
vanno aperti percorsi concreti che riescano a rispondere a necessità
concrete, ad una realtà quotidiana e tutt'altro che emergenziale.

Scriviamo tutto essendo ben consapevoli della fatica che quotidianamente
devono affrontare gli operatori e sapendo bene che è anche grazie ai loro
sforzi personali e professionali che la situazione, ancora, non è esplosa in
tutta la sua drammaticità. Sappiamo anche, però, che la scena a cui abbiamo
assistito ieri sera non può ripetersi. Circa 25 migranti davanti alla porta
del Beltrame da un lato, una volante della Polizia e due dei Vigili urbani
dall'altro con il solo rischio di alimentare la tensione. Tensione che
rischia di aumentare anche tra le diverse tipologie di utenti o tra italiani
e migranti, vista la commistione di servizi molto differenti che si è deciso
di concentrare al Beltrame con la conseguenza di trasformare il centro in
una polveriera.

Dopo che ieri noi stessi abbiamo garantito un piatto caldo ai migranti
rimasti fuori,
per fortuna le porte del dormitorio si sono riaperte anche per loro. Ma la
prossima volta?

Vag61

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