Ho trovato la lettura di questo articolo interessante:
http://www.rivistastudio.com/editoriali/media-innovazione/perche-tua-mamma-non-usera-google/
<provocazione_1>
mentre noi stiamo qui ancora a decidere cosa farne di "facebook", il
mondo va avanti.. anni, avanti..
</provocazione_1>
<provocazione_2>
Ma in particolare ho trovato interessante la lettura di questa frase
(la fine dell'articolo):
«L’idea poi che la gente abbia timore di condividere la propria vita su
Internet non ha riscontri con la realtà. La privacy è un falso problema
inventato dai giornalisti, come la P4 e gli attacchi degli squali in
estate. Le persone non hanno paura di mostrarsi, sono terrorizzate dal
rimanere invisibili, dal fatto che nessuno le noti.»
Che finalmente mi da la risposta alla domanda che è da
TANTI anni che mi pongo, ovvero: perché la gente
condivide i cazzi propri su FB? che bisogno c'è? perché
non vedono che è "male"®?
La risposta è semplice:
in una società dove viene premiata la "visiblità dell'uno e il
protagonismo a tutti i costi", rimanere invisibili è un rischio più
sentito e più vivo, rispetto ad essere continuamente esposti per
l'eternità su internet. E quindi "io non ho niente da nascondere, ma
VOGLIO che TUTTI MI VEDANO... solo 5 minuti di notorietà, per
piacere!".
</provocazione_2>
buona riflessione
--
Lele
aka
El Dios
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