Autore: Fabio Pietrosanti (naif) Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] la repressione avanza
On 7/5/11 3:47 PM, Marco Bertorello wrote: >> Ah, ma quelli non sono script kiddies, si chiamano "sechiuriti
>> ecsperts/evangelists"...
>
> shhhhhhh! che c'ha il dominio .ch magari è lui che ha soffiato chi far bere
>
Ma sux, ci ho lavorato in ticino all'epoca facendo una startup presso
l'università della svizzera italiana (unisi.ch)!
Comunque non c'è nessuno che abbia un minimo di buon senso nel
distinguere fra ciò che è civic engagement dal puro trolling di hackeri
senza neanche idea di quello che stanno facendo.
Quello che importa non è il come, ma il risultato che si ottiene per la
società civile.
Con iniziative della minchia come 'LulzSecItaly' o 'AnonOpsItaly' quale
è il beneficio per il mondo intero che si ottiene?
Nullo.
Per di più le loro azioni vanno mediamente contro i risultati ottenuti
da chi si sbatte per fare qualcosa di buono fornendo uno strumento di
fenomenale alla classe politica, il consenso dell'opinione pubblica nei
confronti di norme repressive delle libertà individuali.
Pensaci bene, perchè non è tutt'oro quel che luccica e non basta fare
"proclama" "pro-freespeech" per essere direttamente una iniziativa
buona, consapevole e utile.