rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 6 giugno dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale
di genova, 475° or ain silenzio per la pace.
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org.
Incollo il volantino che verrà distribuito
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DA
DIECI ANNI PER UN’ORA LA SETTIMANA CERCHIAMO DI
RESISTERE SU QUESTI GRADINI
INVITANDO
I
PASSANTI A VEDERE LA REALTA’ DA UN PUNTO DI VISTA DIVERSO DA
QUELLO DEI
TELEGIORNALI
Dall’Afghanistan:
Ancora un morto italiano
Non ci uniamo
al coro ipocrita di chi ha mandato i soldati italiani ad
uccidere e ad essere
uccisi. La nostra pietà va a tutte le vittime di tutti i
conflitti. E
certamente ci sentiamo più vicini al
al
gruppo più debole ed indifeso, quello dei civili.
Chiediamo invece il ripristino della legalità costituzionale
con
il ritiro immediato dei soldati
italiani
dall’Afghanistan
e la cessazione dei bombardamenti
sulla Libia; e chiediamo che le immense somme di denaro usato
per uccidere
vengano destinate ad usi
civili e solidali.
Da Corfu: Freedom Flottilla –
Commento di Vauro
Inizia
oggi il mio «diario di bordo»
anche se il termine è
improprio visto che a bordo ancora non sono. La «Stefano
Chiarini» è alla rada
a Corfù. Le altre navi della Freedom Flotilla sono ancorate in
diversi porti
greci e via via gli attivisti provenienti da tanti paesi
diversi stanno
lasciando Atene per raggiungerle. Ci sono state e ci sono
forti pressioni da
parte di Israele sul governo greco perché impedisca alle navi
di salpare alla
volta di Gaza e le autorità stanno creando non poche
difficoltà di ordine
burocratico per ritardarne in ogni modo la partenza che
comunque è ormai
imminente. Prova ne è la continua escalation della propaganda
israeliana per
screditare il valore assolutamente pacifico della Flotilla.
Ieri il ministro
degli esteri Lieberman è arrivato a dichiarare che i pacifisti
sarebbero tutti
attivisti terroristi che vanno cercando il sangue. Si va dal
sostenere che a
bordo ci sarebbero liquidi chimici altamente infiammabili per
bruciare i
commandos israeliani nel momento dell'arrembaggio(...)
Dopo gli stage seguiti da tutti
per addestrarsi a non reagire con violenza, né fisica né
verbale, all'eventuale
attacco israeliano in mare, sono stati aumentati i livelli di
vigilanza per
evitare che qualche provocatore possa riuscire ad infiltrarsi
nelle file degli
attivisti che si imbarcheranno. La totale ed assoluta
trasparenza sulla natura
pacifica della operazione della Flotilla è l'unica e la
migliore risposta alla
ostilità del governo israeliano …..
(puoi seguire ogni giorno gli
aggiornamenti Manifesto e su
www.orainsilenzioperlapace.org)
Dalla Val di Susa
- Barbara
Carissimi
…Come stiamo? Ammaccati. Piangenti
(causa lacrimogeni, come se piovesse). E tanto incazzati (si può
dire?)
All alla manifestazione di oggi eravamo oltre 60-70 mila persone
pacifiche.
Forse di più. Mamme, nonne, bambini. Ho fatto metà del percorso
accanto ad un
piccolino di tre mesi, ignaro e sorridente. Eppure i media
nazionali questa
sera ci hanno dipinti come violenti. Ci sono tanti ragazzi
feriti e tutti i
giornalisti parlano di agenti contusi (risibili codici verdi)!
Stiamo difendendo gli interessi di tutti e ci descrivono come
pericolosi,
ridicoli e ottusi egoisti….. E gli eroi sarebbero i poliziotti
che lo difendono
(che difendono il nulla o gli interessi non raccontabili di
pochi) sparando
lacrimogeni vietati e pure scaduti su gente normale, su anziani
che fanno
fatica a scappare nei boschi...
Credetemi, dire che sono indignata mi sembra fin banale.
La verità è che sono furibonda
che sono più di vent'anni che lotto pacificamente
che ho cresciuto i miei figli insegnando loro a cercare la
verità, a difendere
la dignità, a rispettare la vita in tutte le sue forme, ad amare
la propria
terra la verità è che adesso sono stanca morta
ho ancora gli scarponi ai piedi
ho sentito tutti i tiggì che la tivu mi ha passato
schiumo di rabbia
vorrei farmi una doccia e andare a dormire dicendo che tanto non
cambierà mai
nulla
e invece mi sono appesa ad internet
e andrò avanti finché non mi schianterò di sonno sulla tastiera
ma bisogna raccontare la nostra storia a chi l'ha sentita solo
mistificata.
E' (credo) un dovere morale. E al diavolo la fatica!
Vi chiedo con amicizia di fare la stessa cosa.
Fate girare il messaggio.
Cercate nella rete (benedetta essa sia!) le immagini di
questa nostra
giornata esaltante e terrbile. E diventate con noi voce,
insieme a noi.
Perché ce la faremo solo così.
Unendo le fatiche, le indignazioni, gli sconforti, ma anche i
sogni, le
passioni e gli ideali di tutti noi, gente per bene
un abbraccio grande e grazie
Barbara
(Da una lettera appesa al presidio della Maddalena
)