Date: Sun, 3 Jul 2011 14:29:19 +0200
Subject: Fwd: Giornata
From: carla.razzano@???
To: aida.bernardini@???; anissamanca@???; antonella.speranza0@???; barbara_agostini@???; violapurple74@???; ccrisafi@???; chiger@???; corinnavicenzi@???; defilippoteresa@???; mg.guidetti@???; ilarialmp@???; jane.reynold@???; laura.brustia@???; lsilva@???; luisamorgantini@???; mapi48@???; margherita.paolini@???; mde15@???; marialuisa.gizzio@???; mtbergamaschi@???; ffloris2002@???; mteresanorero@???; marisa.savoia@???; micaela@???; milvapistoni@???; nadiacervoni@???; torrifa@???; pilarcastel@???; ritamilizia@???; salva.selve@???; s.macchi@???; viamarli@???; vera.silveri@???
CC: info@???
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Javad Daneshpour <asiaticafilmmediale@???>
Date: 03 luglio 2011 12:45
Oggetto: Giornata
A: Fatemeh Behzadi <ftb1360@???>
Ciao!
Ecco il programma per la giornata di lunedì.
Diffondere!!Grazie.
javad
ASIATICAFILMMEDIALE e ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA
lunedì 4 luglio nell'ambito del festival I giardini di Luglio
Presentano
GIORNATA IRANIANA
Samina Seyed, poco più di trent’anni. Nata in Iran in un momento cruciale della storia del suo paese. Vive a Bologna. “Crediamo all’inizio della stagione fredda” è il verso finale di una poesia di Forough Farrokhzad. Le fotografie raccontano in pochi pannelli una storia allusiva: “Lo straniero ci abita: è la faccia nascosta della nostra identità”, scriveva Julia Kristeva. L’estraneità dello sguardo, del paesaggio, della figura che si avvicina e si allontana dall’obiettivo è anche la storia di un’epoca (la nostra) nei suoi momenti
più intensi. Nato a Islamabad, Abdolreza Rahnama è un apprezzato solista di tanbur, capostipite della numerosa famiglia degli strumenti a corda persiani. Le origini antichissime di questo strumento sono forse da ricercarsi ai tempi dei Sumeri. Nella colonna sonora del nostro tempo, rimane poco spazio per la raffinatezza di un rapporto sempre nuovo con la tradizione più antica. Anche il termine occidentale di “improvvisazione” è grezzo per spiegare la magia che sprigionano i concerti di Kayhan Kalhor artista di punta dell’Iran, musicista di fama universale. Nella tradizione persiana l’improvvisazione è una ‘composizione in tempo reale’ che costituisce uno dei suoi tratti stilistici più significativi: all’improvvisatore è richiesta l’assoluta padronanza del radif, il repertorio tradizionale trasmesso di generazione in generazione (inserito dall’Unesco tra i capolavori del patrimonio ‘immateriale’ dell’umanità). Solo successivamente il musicista può giungere allo stile personale e inconfondibile che si manifesta nell’improvvisazione. Un concerto come questo diviene allora un’opera d’arte unica e irripetibile per apprezzare lo stile e la potenza espressiva di tre ‘compositori in tempo reale’. Kalhor suonerà nella prima parte il kamancheh, strumento tradizionale ad arco di cui è sommo interprete, accompagnato da Ali Bahrami Farad e Mohsen Kasirossafar, rispettivamente al santur (strumento a corde) e alla percussione (zarb). Nella seconda parte lo vedremo allo shahkaman, strumento da lui ideato, ampliamento e variazione del suo diletto kamancheh. Nell’ambito della giornata in programma anche due proiezioni dedicate all’Iran. Il documentario di Firouzeh Khosrovani 1001 Iran cerca di avvicinarsi all’Iran contemporaneo, un paese complesso, con un profondo divario tra la società e la classe dirigente, che non rappresenta il comune sentire. Una realtà non riassumibile in visioni schematiche, parziali e monolitiche. In To be and not to be di Frank Scheffer, il regista segue il compositore Nader Mashayekhi che torna dopo trent’anni a Teheran e lotta strenuamente per fondare la sua Teheran Philarmonic Orchestra. In allegato la cartolina elettronica dell'evento con tutte le informazioni.
Vi aspettiamo!
Javad Daneshpour
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