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Aihe: [autorgstudbo] Oggi: "Strage", con Loriano Macchiavelli e Valerio Evangelisti
Nell'ambito del Festival sociale delle culture antifasciste 2011:

A Vag61 in via Paolo Fabbri 110

LUNEDI’ 27 GIUGNO’011 alle 20,30

“Io non dimentico”: presentazione di ‘Strage’, con Loriano
Macchiavelli e Valerio Evangelisti

Nell’ambito del Festival sociale delle culture antifasciste 2011, a
Vag61 la presentazione del romanzo ‘Strage’, sul 2 agosto 1980, con
l’autore Loriano Macchiavelli, lo scrittore Valerio Evangelisti e
Luciano Nadalini (curatore, insieme a Gilberto Veronesi, del libro
fotografico “Bologna e gli anni delle stragi”, della Collana Archivi
Fotografici per la casa editrice Camera Chiara Edizioni). L’attrice
Mavi Gianni leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Durante la serata: aperitivo, cena sociale e mostra fotografica sulla
strage alla stazione di Bologna (a cura della redazione di Zic.it).

NB: a causa di alcuni problemi organizzativi la serata si svolgerà a
Vag61 in via Paolo Fabbri 110 e non al mercato di via Bentivogli, come
precedentemente indicato.

Link: http://vag61.noblogs.org/post/2011/06/16/io-non-dimentico-presentazione-di-strage-con-loriano-macchiavelli-e-valerio-evangelisti/

> Il testo che Mavi Gianni leggerà aprendo il reading:


«Chi furono i responsabili della Strage alla Stazione il 2 agosto
1980?… Le Brigate Rosse», questa risposta torna più volte nelle
interviste pubblicate sul sito di Repubblica raccolte fra i ragazzi
che siedono sui gradini in Piazza Nettuno, sotto il Sacrario dei
caduti della Guerra di Liberazione e a pochi passi dalla lapide che
commemora le vittime dell’ Italicus e del 2 Agosto. Sono tutti
bolognesi, e dimostrano di avere molte incertezze su una vicenda che
ha sconvolto Bologna e l’ Italia intera. Hanno meno di trent’ anni,
sono nati dopo la data della strage, ma mostrano lacune che non sono
soltanto capitoletti di storia dimenticati. Molti attribuiscono la
responsabilità all’ “estremismo di sinistra”, alle Brigate rosse,
qualcuno soltanto all’estrema destra, nessuno fa i nomi di Francesca
Mambro e Giusva Fioravanti. La commemorazione che si è ripetuta con la
stessa ritualità per 30 anni, non ha lasciato un segno evidente nella
prima generazione che non ha visto quel dramma con i propri occhi.

Il 2 agosto 1980, alle 10.25, nella sala d’aspetto di 2° Classe della
Stazione di Bologna Centrale, in un assolato sabato d’estate, un
ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplode
uccidendo ottantacinque persone e ferendone oltre duecento. Le vittime
sono normali cittadini che affollano i binari del nodo ferroviario più
importante d’Italia, in un giorno di partenza per le vacanze estive.

Mani fasciste, poi coperte dai vertici della Loggia massonica P2,
causano morte, terrore e distruzione, tante vite travolte, tanti sogni
spezzati, tante speranze svanite in un attimo.

Quella alla stazione di Bologna è la più grande strage italiana in
tempo di pace.

Tra il 1969 e il 1984, in Italia, sono avvenute otto stragi politiche
dalle caratteristiche comuni: tutte hanno visto coinvolti personaggi
appartanenti alla destra eversiva, in tutte sono emerse protezioni,
connivenze, responsabilità di appartenenti agli apparati dello Stato,
tutte sono rimaste per molto tempo senza spiegazioni ufficiali, senza
colpevoli e senza mandanti.

Si è fatto di tutto intorno alle stragi di Piazza Fontana, di Brescia,
di Bologna, di Ustica…

Di tutto per non scoprire la verità…

Di tutto per coprirle coi silenzi, le omissioni, i depistaggi…

Nel nostro paese si continua a respirare l’aria viziata dai troppi
segreti di Stato.

Quell’aria viziata, ha spalancato le porte a un nuovo, pericoloso,
vento di destra…

Il “consenso di massa” alle odierne forme del fascimo ha fatto breccia
in quella massa anonima di giovani, sulla cui “terribile solitudine” e
“drammatica indifferenza” continua a scrivere (inascoltato) solo
qualche vecchio poeta.


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