Re: [Intergas] Intergas dice SI a Acqua pubblica e stop al N…

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Szerző: robirespinti
Dátum:  
Címzett: Elisa Orlandotti, intergas
CC: Lista per il Gruppo Comunicazione di InterGAS
Tárgy: Re: [Intergas] Intergas dice SI a Acqua pubblica e stop al Nucleare 7 giugno teatro Elfo Puccini
Interverrà anche il Sindaco Giuliano Pisapia
intervenite Numerosi
e invitate i vostri amici ad intervenire

MARTEDì 7 GIUGNO

Teatro Elfo Puccini, Milano, Corso Buenos Aires 33, ore 20.30

acqua pubblica

Parigi, Berlino, Madrid... Ita lia!

stop al nucleare

Partecipano:

Anne Le Strat Vicesindaco di Parigi e Presidente Generale

di Eau de Paris, protagonista della ripubblicizzazione

delll’acqua parigina

Jaime Morell Sastre Presidente spagnolo della associazione

AEOPAS che riunisce aziende pubbliche dei servizi idrici

Heidi Kosche del Berliner Wassertisch che a Berlino ha

sostenuto il referendum, vinto a stragrande maggioranza

che ha aperto a strada alla ripubblicizzazione

Mario Agostinelli per il Comitato referendario fermiamo il

nucleare interverrà sulle nuove energie.

Conclude Emilio Molinari per il Comitato Provinciale 2SI per

l’acqua bene comune.

Conducono la serata Giovanna Procacci e Silvano Piccardi

del Comitato Milanese Acquapubblica.

Musiche sull’acqua eseguite al pianoforte dal maestro

Antonio Ballista

www.acquabenecomune.org www.contrattoacqua.it

www.referendumacqua.it www.fermiamoilnucleare.it

Per realizzare la campagna referendaria

abbiamo bisogno del contributo di tutti.

Aiutaci a sostenere la campagna referendaria, a informare dei rischi che ricadranno sui

milioni di cittadini se i Comuni saranno espropriati della gestione dell’acqua affidandola agli

operatori del mercato e se verrà consentita la costruzione di centrali nucleari

Effettua un bonifico su Banca Etica, IBAN IT42A 05018 01600 000000137066, causale

Referendum acqua Milano e provincia

Acquista una foto d’autore sul sito www.fotografiperlacqua.com, una vasta scelta

di fotografie che sono state donate al Comitato per sostenere i referendum

Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si elimina il “cavallo di Troia”

che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici: si impedisce di fare profitti

sull’acqua.

“Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici

locali di rilevanza economica. Abrogazione”

Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, cosi come

modificato dall’art.15 del decreto 135/2009 (c.d. Decreto Ronchi) relativo alla

privatizzazione dei servizi pubblici locali, compreso quello idrico.

“Nuove centrali per la produzione di energia nucleare.

Abrogazione parziale di norme”

Si propone l’abrogazione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito

con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per

effetto di modificazioni e integrazioni successive, ...

“Determinazione della tariffa del servizio idrico

integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.

Abrogazione parziale di norma”

Si propone l’abrogazione dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d.

Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone

che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto dell

’“adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

Primo Quesito

terzo Quesito

SECONDO Quesito

Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal

Governo che impone agli Enti locali di consegnare definitivamente al mercato i servizi idrici di

questo Paese.

Abrogando queste norme si determina l’impossibilità di costruire nel territorio nazionale

impianti di produzione di energia nucleare. La sorte di questo quesito è per ora sospesa. La

strumentalità delle norme inserite all’interno del decreto omnibus per impedire il referendum

porterà con ogni probabilità la Corte di Cassazione a confermarne lo svolgimento.

Il 12 e 13 giugno ai re ferendum vota sì

i quesiti referendari su acqua e nucleare

----- Original Message -----
From: Elisa Orlandotti
To: intergas@???
Cc: Lista per il Gruppo Comunicazione di InterGAS
Sent: Thursday, June 02, 2011 11:13 AM
Subject: [Intergas] Intergas dice SI a Acqua pubblica e stop al Nucleare




Ciao a tutti
qui di seguito il comunicato stampa inviato stamane con le opportune modifiche a 600 giornalisti/redazioni. Tra un paio di giorni mettetelo pure su siti/fb e quant'altro :)
bascio
Em














Con preghiera di pubblicazione
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Intergas
dice SI a
Acqua pubblica e stop al Nucleare






Intergas, coordinamento dei Gruppi d’acquisto solidale di Milano, invita le elettrici e gli elettori a votare sì ai referendum del 12 e 13 giugno per abrogare l'obbligatorietà della privatizzazione della gestione dei servizi idrici e del profitto del 7% per i privati e la legge che prevede la costruzione di centrali nucleari in Italia. Si tratta di due temi a nostro parere di grande importanza per quanto riguarda il diritto alla vita e alla salute, la democrazia e la convivenza civile, la protezione dell'ambiente e la difesa dei beni comuni.




L'acqua è essenziale per la vita: deve essere garantita in quantità sufficienti anche a chi non può pagarla; non va inquinata, non va sprecata e va gestita con intelligenza e amore, sapendo che è una risorsa preziosa e sempre più scarsa (le guerre dell'acqua sono già una realtà).
I privati, che spesso sono multinazionali, hanno già dimostrato di non sapere e non voler fare tutto questo: il loro obiettivo è il profitto, quindi riducono gli investimenti sulla manutenzione degli impianti (con gravi danni per le reti "colabrodo" di molte zone d'Italia e quindi crescita degli sprechi) e aumentano i costi delle bollette in modo indiscriminato, tagliando la fornitura a chi non può pagare e rincarando le tariffe se gli utenti riducono i consumi (è successo in Toscana).
E’ molto più efficiente e rispettosa dei diritti delle persone e dell'ambiente una gestione pubblica partecipata che garantisca a tutti l'accesso all'acqua, incoraggi il risparmio con tariffe progressive in base al consumo, riduca gli sprechi e l'inquinamento con una corretta gestione del ciclo dell'acqua e con l'informazione agli utenti.
In molte città del mondo, per esempio Parigi e Berlino, si sta tornando dalla gestione privata a quella pubblica e lo stesso esempio di Milano dimostra come una corretta gestione pubblica possa essere efficiente, equa e virtuosa anche dal punto di vista economico.




Il ritorno al nucleare è una scelta scellerata e il recente incidente di Fukushima lo conferma: non esistono centrali nucleari sicure. Non è stato risolto il problema delle scorie, che non sappiamo come stoccare le scorie (esse restano radioattive per decine o centinaia di migliaia di anni), l'impatto economico ed ecologico è pesantissimo e incalcolabile; l'uranio, inoltre, è un combustibile in via di esaurimento e la cui estrazione comporta costi sociali e ambientali altissimi.
Nucleare civile e nucleare militare sono strettamente connessi: il primo alimenta il secondo visto che conviene utilizzare l'uranio impoverito in guerra, violando peraltro le risoluzioni Onu (cfr rapporto agosto 2002), invece che cercare di smaltirlo a costi estremamente elevati.
Il nucleare implica una gestione centralizzata, militarizzata, "segreta" e antidemocratica dell'energia, come dimostrano le falsità e le mezze verità che seguono regolarmente gli incidenti nucleari, molti dei quali non vengono nemmeno divulgati.




E' importante che le persone esercitino il diritto democratico di scegliere quale futuro vogliono sulla base di una corretta conoscenza. Purtroppo l’accesso all’informazione e la possibilità di partecipazione vengono ostacolati in tutti i modi da un governo che, alfiere dei forti interessi economici coinvolti in questi settori, ha impedito per oltre un mese l’informazione istituzionale che la Rai avrebbe dovuto dare per legge dal 4 aprile, spreca oltre 300 milioni di euro separando le elezioni amministrative dalle votazioni per i referendum nella speranza che non venga raggiunto il quorum e cerca di cambiare le carte in tavola dal punto di vista legislativo per evitare a ogni costo la consultazione popolare. Fortunatamente la Corte di Cassazione si è pronunciata per il mantenimento del referendum sul nucleare, con le correzioni del caso.


E’ evidente che una vittoria dei sì della maggioranza delle cittadine e dei cittadini segnerebbe la fine di un’epoca, quella della privatizzazione e della mercificazione generalizzata che hanno aumentato a dismisura la ricchezza e il potere di un’élite economico-politica mentre impoverivano tutti gli altri; riproporrebbe con forza, inoltre, il tema dei beni comuni gestiti in modo partecipato.




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fine comunicato














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