Autore: Silverio Tomeo Data: To: social forum Oggetto: [Lecce-sf] comunicato unitario antifa
Comunicato-stampa
Sabato 4 giugno è previsto a Lecce un concerto degli ZetaZeroAlfa , la band ufficiale dei neofascisti di Casa Pound, e questa circostanza preoccupa le realtà associative antifasciste che si esprimeranno con la più ferma vigilanza democratica in città.
Si tratta di un gruppo musicale capeggiato da quel Gianluca Iannone che si ispira al primo fascismo squadrista e vaneggia di un "fascismo del terzo millennio". I contenuti delle loro canzoni sono un esplicito invito alla violenza, all'aggressione dell'altro, con frammiste generiche richieste sociali e frustrazioni antidemocratiche.
Il concerto pubblicizzato sul web è sinora semiclandestino per luogo e orario, e sarà occasione di un raduno al'insegna dell'apologia di fascismo. Rimarchiamo il silenzio e le coperture di queste iniziative anche da parte della politica e delle istituzioni.
Coordinamento antifascista salentino
(Include partiti e sindacati, associazioni comitati e collettivi, a partire dall'ANPI, sino a CGIL, COBAS, CAOS, SEL, Fed. Della Sinistra, Giovani democratici, Lecce 2.012, UDU, spazio sociale ZEI, ARCI,e altre realtà di Lecce e provincia, alcune ancora di attesa di conferma, altre da aggiungere, ma senza mettere la sfilza basta nelle "grandi occasioni" mettere coordinamento antifa...certo bisognerà pensare anche di non rincorrere soltanto le iniziative provocatorie di Blocco studentesco, Casa Pound e Forza Nuova, oltre Gioventù Nazionale di Storace, che hanno sedi a Lecce e nei paesi, e che tentano di catturare la gioventù smarrita nelle loro fedi psicopatologiche fascistoidi, all'ombra di politici di riferimento del bel mondo berluskoide, da Saverio Congedo alla Simona Manca e da Mantovano a chissà chi altro...bisognerebbe anche saper programmare momenti di riflessione e inziativa: stamane ad esempio ci siamo visti al banchetto dell'anpi e altre associazioni in Villa comunale, in occasione simbolica del 2 giugno, e c'è stato un bel passaggio di movimento, a dimostrazione che la città è viva e sa rispondere, e che i neofascisti non hanno cittadinanza nello spazio pubblico cittadino)