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Aihe: [NuovoLab] con le attuali linee ferroviarie si possono movimentare un milione di teu
ASSEMBLEA ASSAGENTI
TERZO VALICO, LA LITE COSTA UN MILIARDO

Genova - Un miliardo. È questa secondo il viceministro delle Infrastrutture, Roberto Castelli, la posta in gioco dell’arbitrato tra Cociv e Rfi, quel contenzioso legale «che in pratica è l’unica cosa che frena la realizzazione del Terzo valico» tra Genova e la pianura padana.
Una cifra rivelata in occasione dell’assemblea di Assagent i, l’associazione degli agenti marittimi genovesi, che ha posto al centro del dibattito la domanda: “In attesa della costruzione dell’opera, che cosa può fare Genova per essere competitiva?”. Le risposte sarebbero in uno studio commissionato alla Tls Europe dal presidente dell’associazione, Nanni Cerruti. Del resto, se le cifre del contendere sono così alte, questa è l’ennesima conferma che se si realizzerà l’opera, non sarà in tempi brevi. «In altri casi, i contractor hanno rinunciato al contenzioso, purtroppo non è successo per il Terzo valico» dice Castelli.
Analizzando le carte dell’arbitrato, emerge qualche dettaglio in più: un miliardo è la somma (300 milioni più altri 700) del risarcimento chiesto rispettivamente dai contractor della ferrovia Brescia-Treviglio e del Terzo valico nel 2007, quando l’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro cancellò la realizzazione delle due opere. I progetti vennero ripristinati nel 2008, e in effetti il consorzio Cepav 2 (composto da Eni e Saipem) per la Brescia-Treviglio ha rinunciato al contenzioso, mentre così non è stato per il Cociv (Impregilo, Cev, Civ, Condotte) con il Terzo Valico. A fronte di questo, va detto che si parla di proporzioni diverse: la Brescia-Treviglio costa 2 miliardi, è stata finanziata per 1,1 miliardi e il contenzioso era su 300 milioni. Il Terzo valico invece costa 6,2 miliardi, è stato finanziato per 719 milioni e la richiesta di risarcimento è di 700 milioni.

In attesa che si sbrogli la matassa («Rfi ha in mano una nuova contropoposta di Cociv, ma è un mese che ne sa più niente» dice il senatore Pdl Luigi Grillo) Genova può puntare su quello che c’è, sottolinea Cerruti: secondo lo studio di Tls, a fronte di una capacità delle attuali linee ferroviarie di 470 treni al giorno, nel 2007 si era raggiunto il 73% di saturazione della rete, con 342 treni giornalieri circolanti (204 merci e 138 passeggeri). Saturando la linea al 90% ci sarebbe spazio per 81 treni merci in più al giorno e con i volumi attuali del porto di Genova, quasi il 60%, circa un milione di teu, potrebbe essere spostato su rotaia. Il trasporto container a mezzo ferrovia da e per il porto di Genova si è quasi dimezzato passando dal 20% del 2007 al 12% circa di oggi. Il crollo, per gli agenti marittimi, è stato determinato da una serie di concause e innescato dall’aumento delle tariffe ferroviarie influenzate anche dall’alto costo delle manovre portuali, che di fatto hanno reso il servizio poco competitivo.


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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779