L'APPELLO
Lasciateci entrare nei Cie
Fora da i ball, giornalisti compresi.
In Italia è di nuovo censura. Dal primo aprile una circolare del
ministero dell'Interno (prot. n. 1305 del 01.04.2011) vieta alla stampa
l'ingresso nei centri di identificazione e espulsione (Cie) e nei centri
di accoglienza per richiedenti asilo politico (Cara). Il pretesto
giuridico è la dichiarazione dello stato di emergenza per gli sbarchi.
Un salto indietro di diversi anni, quando la direttiva Pisanu stabilì
che nei centri di espulsione, che allora si chiamavano Cpt, nessun
giornalista poteva entrare, se non al seguito di qualche delegazione
parlamentare. Anzi pure peggio, perché oggi la stampa non può entrare
nemmeno con i parlamentari. Chiediamo pertanto al governo di rispettare
il diritto di cronaca e l'articolo 21 della Costituzione, che sancisce
la libertà di stampa. La censura non può essere istituita con una
circolare del Viminale. I cittadini hanno il diritto di essere
informati. E la stampa di monitorare quello che succede nei centri dove
in queste ore sono detenuti migliaia di cittadini tunisini in attesa del
rimpatrio forzato.
Giovanni Maria Bellu, Raffaella Cosentino,
Gabriele Del Grande, Stefano Galieni, Cinzia Gubbini, Alessandro
Leogrande, Stefano Liberti, Antonello Mangano, Marco Rovelli
Ugo Beiso
Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal