[autorgstudbo] Dom 29/5: Sagra d’la ploma +Summer madness

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Autore: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
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To: espress, autorgstudbo, forum
Oggetto: [autorgstudbo] Dom 29/5: Sagra d’la ploma +Summer madness
DOMENICA 29 MAGGIO’011 dalle 12

Si avvicina l’estate e la quinta edizione della Sagra d’la ploma
incontra per la seconda volta Summer madness.

A Vag61, in via Paolo Fabbri 110, dalle 12 fino a sera: food, writing
& music by Audioplate Records. Si comincia alle 13 con una “bandiga”
organizzata dalla Brigata cucinieri della Cirenaica: mangiare insieme
portando il cibo da casa. Poi per tutta la giornata musica e writing,
banchetti, mostra “Vent’anni di Bologna attraverso le foto di
Mongolfiera e Zero in condotta”, ping pong e biliardino, cena...

Link: http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/13/sagra-d%e2%80%99la-ploma-summer-madness/

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LA BANDIGA D’LA PLOMA (mangiare insieme portando il cibo da casa)

Per questa edizione della Festa d’la Ploma (domenica 29 maggio), la
Brigata Cucinieri della Cirenaica organizza un pranzo sociale che si
terrà alle ore 13 nel cortile di Vag61. Il cortile di via Paolo Fabbri
110 ha un po’ le caratteristiche delle corti urbane dove si tenevano
le “bandighe” (bandiga è il termine dialettale emiliano-romagnolo che
definisce l’usanza di festeggiare, con una mangiata in compagnia, la
fine di un lavoro importante come la mietitura di un campo di grano o
la posa del tetto di una nuova abitazione).

La “bandiga d’la Ploma”, sarà una cosa per “plumoni” (cioè per senza soldi).

Si tratta di un “pranzo/buffet sociale” con cibi preparati a casa.

Ad ogni partecipante spetterà il compito di portare le vivande per
almeno 4 persone, per condividere poi il pasto fianco a fianco con gli
altri commensali.

Infatti, ogni preparazione gastronomica, nata da ricette italiane o
straniere, potrà essere scambiata con le altre.

Per i “cucinieri della Cirenaica” il cibo può essere il tramite di
occasioni conviviali e di scambi culturali. Il cibo è il modo per
entrare in contatto con altre culture (poiché mangiare il cibo di
altri è più facile che decodificarne la lingua); si presta a mischiare
culture diverse aprendo i sistemi di cucina a ogni sorta di
invenzione, incrocio, contaminazione.

Il cibo può rappresentare quell’elemento di convivialità, di scambio
di esperienze e di socialità, che serve per riconoscersi anche quando,
purtroppo per molti, si è lontani dal proprio luogo d’origine. Per le
comunità dei migranti il cibo è il mezzo attraverso cui si preservano
le origini, le tracce delle radici, a cui fare riferimento per la
conservazione della propria identità. E’ sufficiente recarsi, ad
esempio, al mercato rionale di via Albani (in Bolognina) per vedere
come attorno alle bancarelle alimentari (di carne, ortaggi, cibo
etnico) si ritrovino le varie comunità che ormai hanno scelto Bologna
come luogo in cui vivere e lavorare. Tuttavia proprio lì, e in pochi
altri luoghi, le persone possono parlare la loro lingua, scambiare
informazioni, ricordi, aiuto, tutto ciò insomma che rende la vita di
chi “non è a casa” accettabile e migliore.

Se questo evento troverà interesse, se ne potranno ripetere altri. Si
potranno concretamente sperimentare nuove forme di socialità e dello
stare insieme in maniera solidale. Sarà un modo per praticare nuove
forme di auto aiuto, in un momento in cui la crisi spinge vasti
settori della popolazione all’impoverimento e all’autoisolamento.

Noi vogliamo riprendere le potenzialità straordinarie dello stare
insieme a tavola. Vogliamo mettere in piedi un’opportunità di
relazione tra stomaco, cuore e cervello.


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