[Forumlucca] 23 maggio 2011.... di laura picchi

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Author: laura picchi
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Subject: [Forumlucca] 23 maggio 2011.... di laura picchi

Alle vittime delle Stragi del 1992 e 1993
dedicai il mio impegno a metà anni novanta, mi dissero di stare attenta che "giocavo con il fuoco e mi sarei bruciata",
poi qualcuno volle anche "mettermi in guardia" che se "continuavo ad occuparmi dei casi di Pisa un giorno potrebbe essere che qualcuno non mi fa tornare a casa".
Continuo ad occuparmi dei casi di Pisa e italiani ancora oggi e grazie all'aiuto di persone che mi sono stati amici veri,
sono anche riuscita a tornare in grado di impegnarmi a dare il mio contributo a cambiare questo status quo italiano.
A metà degli anni novanta io ero una ragazza, forse una bambina, che iniziava a battersi contro le mafie,
ero immatura e feci l'errore di combattere la mia battaglia con pochissimo studio alle spalle,
senza aver acquisito la necessaria freddezza, preparazione e professionalità. Imparai ben presto
che senza studio e ricerca il mio avversario invece era estremamente preparato, conosceva bene tutte le strade per garantisi impunità, per evitare che uscisse fuori la verità, per evitare che la gente comprenda come esso riduce le persone in stato di bisogno affinchè le possa controllare e
non sarebbe bastata la mia passione civile nemmno a fare un piccolo graffietto ai muri di gomma,
anzi rischiavo di rafforzarli i muri di gomma con i miei errori nel corso della lotta, se non avessi lavorato e continuassi a lavorare su me stessa
per essere una migliore combattente preparata sui manuali del mio avversario.
E' da prima del 1995 che accade, i nostri avversari lo chiamano "giocare con il fuoco", noi lo chiamiamo "batterci per dare verità e giustizia alle vittime dando tutto di se stessi".
Dopo quasi 20 anni c'è ancora da impegnarsi a fare il proprio possibile raccogliendo il testimone da chi ce l'ha lasciato morendo ammazzato
e alla fine della vita lasciarlo a qualcun'altro. Da Portella ad oggi le vittime sono senza verità e giustizia, da Portella ad oggi non c'è
stata volontà politica, militare, peritale e giudiziaria affinchè lo Stato processasse se stesso.
Ogni scusa è buona per ostacolare l'emergere della Verità storica, giudiziaria e politica e il potere continua ad avversare chi si batte ogni giorno
della propria vita affinchè siano tutelati i diritti della Persona Umana.
Tutto è importante: i convegni, la dedicazione di qualche strada, la musica e il teatro ma le vittime ci chiedono soprattutto
il nostro impegno quotidiano a qualsiasi prezzo per dargli Verità e giustizia indipendentemente
se saremo NOI o CHI verrà dopo di noi a riuscire a raggiungere l'obiettivo.
"Le loro idee camminano sulle nostre gambe" allora va bene che sia scritto sui cartelli,
su internet ma deve essere poi tradotto in un impegno quotidiano di tutti a fare il proprio
per quelle vittime fino in fondo, facendo i conti con la fatica, i problemi personali e di ciascuno, la storia di ognuno.
Non è questione di essere eroi o di fare più di quello che c'è possibile,
è questione di fare tutto il nostro possibile per gli uccisi, ma anche per i senza futuro, senza potere della porta accanto, del mondo tutti i giorni senza se e ma.
Se c'è tanta disperazione, solitudine, tanta gente che paga prezzi salatissimi al potere che non rispetta i diritti inalienabili,
che lavora per la propria impunità non è colpa sempre e solo degli altri,
per sconfiggere il berlusconismo dilagante trasversamente in politica
bisogna che ciascuno nel fare il proprio dovere capisca che vanno fatti eami di coscienza e autocritica,
che vanno ammessi i propri sbagli e non puntare il dito salendo sui piedistalli, ma insieme cambiare se stessi e gli altri
per costruire il futuro e un Paese migliore
di "questa Terra che amiamo, che non ci piace così come è ridotta e che vorremmo contribuire affinchè torni bellissima".

Laura Picchi Associazione antimafie Rita Atria