Autore: Antonio Bruno Data: To: referendum acqua genova, forumsege, forumsociale-ponge, ambiente liguria, Mailing list del Forum sociale di Genova Oggetto: [NuovoLab] ACQUA PUBBLICA UNA PROPOSTA DI FINANZIAMENTO SOSTENIBILE
di Corrado Oddi
ACQUA PUBBLICA
UNA PROPOSTA DI FINANZIAMENTO SOSTENIBILE
Ieri abbiamo presentato la nostra proposta di finanziamento del servizio idrico integrato in una logica di coerenza con la nostra idea di gestione pubblica dello stesso. Lo abbiamo fatto perché ci è chiaro che l'attuale sistema - che carica tutti i costi del servizio idrico, compresi gli investimenti, più la remunerazione del capitale, che vogliamo abrogare con il nostro secondo quesito referendario - non solo costituisce uno dei pilastri fondamentali dei processi di privatizzazione, ma si dimostra assolutamente fallimentare. Questi sono infatti i risultati della scelta del full cost recovery, cioè dell'avere deciso che solo le entrate tariffarie finanziano il servizio idrico: le tariffe sono cresciute in termini rilevanti (+63% dal 2003 al 2008); gli investimenti sono crollati di 2/3 dai primi anni '90 in confronto agli anni dal 2000 in poi (da circa 2 mld annui a circa 700 milioni); infine, si stima una crescita, per fortuna irrealistica, dei consumi di acqua di quasi il 20% nei prossimi 20 anni. È il bilancio di questo meccanismo tariffario costruito per accompagnare e favorire i processi di privatizzazione e di finanziarizzazione del servizio idrico.
La nostra proposta si muove invece entro un orizzonte di equità sociale e ambientale, e di efficacia economica, e lo fa perché, oltre a intervenire con una rimodulazione della tariffa, rimette in campo l'intervento pubblico, con un ruolo forte della finanza pubblica e della fiscalità. Senza adesso entrare in dettagli troppo "tecnici", basta dire che, per noi, la tariffa interviene per coprire i costi operativi del servizio più i costi degli interessi relativi al capitale derivante dall'intervento di finanza pubblica; che il costo degli investimenti è coperto in parte dal meccanismo tariffario e in parte dalla finanza pubblica e dalla fiscalità e che quest'ultima finanzia anche il quantitativo minimo vitale, fissato in 50 litri/giornalieri/abitante, in quanto diritto universale. Poi, stante l'attuale pesante situazione del nostro deficit e debito pubblico, nonché le vicende legate alla crisi economica, assumiamo il vincolo che non si produca ulteriore aggravio né del deficit né del debito, mentre l'utilizzo di risorse pubbliche dal bilancio statale viene costruito indicando maggiori entrate o minori spese corrispondenti nel bilancio delle pubbliche amministrazioni senza tassazione aggiuntiva. Ciò è reso possibile utilizzando, da una parte, come strumento di finanza pubblica il prestito irredimibile che, come noto, non prevede la restituzione del capitale prestato e paga un interesse perpetuo significativo (abbiamo ipotizzato il 6% annuo); dall'altra, indicando, a titolo esemplificativo, come voci di maggiori entrate o minori spese, la lotta all'evasione fiscale, una lieve tassa di scopo sulle bottiglie Pet, il taglio delle spese relative all'acquisto dei cacciabombardieri F35 e altre ancora. L'insieme di questa manovra produce il risultato di ridurre di circa un terzo le attuali tariffe e, contemporaneamente, di dare certezza e forte accelerazione ai circa 40 mld di investimenti di cui il servizio idrico necessita nei prossimi 20 anni. Si realizza cioè un vero e proprio Piano straordinario di investimenti che, dentro la crisi, può svolgere una positiva funzione anticiclica e creare occupazione aggiuntiva per circa 200.000 posti di lavoro.
* Fp Cgil - Comitato referendario 2 sì per l'acqua bene comune