uscito per la manifestazione di febbraio
Pur non accettando la dicotomia "Donne per bene" e "Donne per male" -
perchè non ci interessa e troviamo fuorviante parlare di restaurazione
della morale, e non è l'ultimo scandalo a farci uscire allo scperto,
non siamo mai state zitte e come sempre ci saremo per dire che
vogliamo libertà, diritti, rispetto, giustizia e lavoro per tutte le
donne.
In questa fase di profonda crisi, politica ed economica, il tema della
sessualità assume una nuova centralità; in questo contesto il ruolo
delle donne viene nuovamente determinato e strumentalizzato da
dinamiche di potere e ordini discorsivi ideologici e tradizionalisti.
Sicuramente da tempo c'è bisogno di una mobilitazione di donne contro
il governo e il suo premier e non di certo solo per gli scandali
sessuali.
Le donne italiane si collocano tra gli ultimi posti in Europa per
libertà e condizioni di vita, soprattutto in un quadro in cui il
governo combina l'adesione incondizionata all'integralismo cattolico
con quella ai dogmi del liberalismo sfrenato.
La direzione politica di Berlusconi è stata artefice feroci leggi che
agiscono sul corpo delle donne, vittimizzandolo e stigmatizzandolo: la
40 sulla fecondazione assistita, l’abrogazione della legge contro la
pratica delle dimissioni in bianco, che consente il licenziamento
delle lavoratrici in gravidanza, l’aumento dell’età pensionabile sono
solo alcuni esempi eclatanti delle politiche messe in campo dal Governo.
A questi si aggiungono i ripetuti attacchi alla legge sull'aborto; la
dequalificazione e privatizzazione delle strutture sanitarie come, ad
esempio, i consultori (vedi la proposta di legge Tarzia per la regione
Lazio), l’ostracismo contro la diffusione della pillola RU486.Tutto
questo in un paese che disinveste completamente sui giovani e sul
futuro, tagliando i finanziamenti all’università e precarizzando
selvaggiamente il lavoro. Donne e migranti sono i soggetti che
subiscono le maggiori conseguenze di questo sistema politico, vedendo
negate le garanzie fondamentali ad un’esistenza libera e dignitosa.
Non da ultimo, l’istituzione dei CIE, veri e propri Lager, in cui le
donne sono costantemente esposte alla violenza e all'arbitrio.
Gli scandali degli ultimi mesi che hanno avuto al centro la condotta
sessuale del presidente del Consiglio fanno emergere un quadro di
relazioni torbide e corrotte, in cui il ruolo della donna viene
relegato ai peggiori sterotipi espressione di un sessismo arcaico e
volgare.
D’altra parte, gli appelli che in questi ultimi giorni hanno chiamato
a manifestare si rivolgono alle donne “per bene”, madri, mogli e
lavoratrici, assumendo di fatto come prospettiva la separazione tra
donne rispettabili e non rispettabili, invocando la difesa di una
moralità univoca e astratta. Il rischio in cui incorrono queste
posizioni è di colpire e stigmatizzare indiscriminatamente chi "vende
il proprio corpo", ma non i discorsi e le pratiche sessiste
responsabili della dinamica complessiva. Invece di opporsi realmente
ad una certa idea retrograda e tradizionale della sessualità, non
fanno che riproporne, in modo simmetrico, i contenuti.
Crediamo invece che i nodi politici da rimettere al centro siano di
tutt’altra natura. Centrale è la questione della redistribuzione delle
ricchezze tra chi fa i profitti e chi sta pagando questa crisi, tra
chi possiede palazzi e chi non ha casa, tra chi si giova di stipendi
milionari e chi non ha un lavoro.
Ma crediamo soprattutto che sia giunto il momento che le donne
prendano in prima persona parola ed esprimano la propria posizione su
temi che le coinvolgono direttamente. Da tempo la sessualità delle
donne viene controllata e disciplinata, ricondotta alla mera
riproduzione e all’uso del piacere maschile, in un quadro ambiguo in
cui se da un lato le prostitute vengono criminalizzate ed emarginate
dalla società attraverso i pacchetti sicurezza e le campagne
moraliste, dall’altro, nei palazzi politici, se ne fa uso e consumo.
E' significativo che il momento di maggiore difficoltà del governo
Berlusconi sia prodotto da una questione di rapporti sociali che hanno
al centro la questione di genere. Questa volta sarebbe davvero una
straordinaria occasione per suscitare una rivolta delle donne, che
affermi l'importanza di una sessualità libera e consapevole svincolata
dalla mercificazione e dalle norme imposte, in cui decisivi siano il
riconoscimento dei desideri, la liberazione dagli stereotipi, e
l'esercizio dell'autodeterminazione.
E’ con questo sentimento che attraverseremo la giornata del 13, perché
pensiamo che sia imprescindibile una presa di parola pubblica e
determinata da parte di tutte, per costruire un nuovo immaginario che
affermi di nuovo la vera libertà delle donne.
Ci vogliono addomesticate… NOI SAREMO INDISPONIBILI E RIBELLI!
centrodonnal.i.s.a., donnedasud, infosex-esc, lefacinorosse,
lemalefiche, lameladieva, leribellule, luchaysiesta
Il giorno 08/mag/11, alle ore 10:05, Thomas Fossati ha scritto:
> On May 7, 2011, at 11:25 PM, mina wrote:
>> ma che non mi faceva alcun effetto che una decidesse per ic azzi
>> propri di guadagno etc di darla al padrone o a chichessia.
>> fine della risposta.
>
> ok, prima avevo il dubbio che non mi avessi risposto, adesso ogni
> dubbio e` fugato.
>
>>> indegni sono i meccanismi relazionali che apparentemente ti sforzi
>>> di non vedere, forse per riuscire a inquadrare il tutto nel tuo
>>> schema interpretativo postporno postfemminista. :-P
>>
>> saranno pure indegni e deprecabili ma continuano a non essere
>> affari tuoi nè miei.
>
> premesso che l'agenda degli affari miei non me la faccio scrivere da
> nessuno, mi rimane una curiosita` residua.
>
> e cioe` se questo atteggiamento di "perdita della morale" -- come
> l'ha definita xDxD in un'altra mail -- o forse meglio di "censura
> della funzione critica" attorno alle questioni riguardanti il corpo
> e la sessualita`, per cui se sono implicati uno o piu` corpi e
> annessi desideri si debba girare di la` lo sguardo e lasciare che la
> cupa tenebra cali, sia un approdo individuale (individualista ?) di
> mina, o piuttosto una posizione politica elaborata e condivisa dal
> pensiero post-femminista.
>
> e in caso negativo, se comunque c'e` qualcuno, post-femminista o no,
> in lista che ci si riconosce a titolo personale, e con quali
> argomenti.
>
> ciao, t.
> _______________________________________________
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> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting