Autore: Silverio Tomeo Data: To: social forum Oggetto: [Lecce-sf] PEPPINO IMPASTATO. PER NON DIMENTICARE
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LUNEDÌ 09 MAGGIO - ORE 17:30
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PEPPINO IMPASTATO. PER NON DIMENTICARE
Lecce 9 maggio Officine Cantelmo ore 17.30 presentazione alla stampa
Iniziativa promossa da: lecce 2.0dodici, Circolo Zei – Spazio Sociale,
Terra
del Fuoco Mediterranea, Giovani Democratici – Lecce, Libera – Lecce, Libera
Terra Puglia Mesagne, Ass. Nomeni per Antonio Montinaro
Perchè ricordare Peppino Impastato? Perchè è ancora importante riflettere
sulla sua vita e sulla sua morte?
Perchè l’Italia è un Paese che più di altri vive schiacciato in un eterno
presente: prigioniero della cronaca, anche la più stucchevole e oziosa;
orfano
di una memoria collettiva, nutrimento prezioso per la formazione di una
cocienza
nazionale; Condizioni che impoveriscono lo spirito civico e indeboliscono le
comunità.
Se oggi Peppino fosse ancora con noi continuerebbe a essere una voce contro:
la
rassegnazione dei tanti abituati a convivere ogni giorno con una cultura
mafiosa; l’inadeguatezza della politica a selezionare rigorosamente i propri
rappresentanti nelle isituzioni; la pigrizia di un sistema informativo poco
coraggioso nel giornalismo d’inchiesta; la pratica perversa del mercato del
voto; la smemoratezza di una classe dirigente spesso dimentica di un paese
dove
la criminalità e la prima impresa per fatturato, dominus di larga parte del
territorio nazionale.
Per questo è fondamentale ricordare quello che è stato, quello che ha detto,
quello che ha fatto: perchè le nostre condizioni di oggi, pur di fronte a
tanti
successi raggiunti nella lotta al crimine grazie al lavoro di magistratura e
forze dell’ordine e al coraggio di tante figure della società civile, ci
costringono a non voltarci dall’altra parte, a non deflettere nella tutela
delle legalità, a ribadire ogni giorno l’importanza dell’osservanza delle
regole, a considerare l’onestà, il coraggio, la coerenza virtù civiche e non
anacronistici valori, a difendere l’interesse pubblico non solo
dall’aggressione criminale ma anche dalle pericolose compromissioni.
Come ha scritto Franco Cassano “per la qualità della vita pubblica di un
paese, ed in modo particolare del nostro paese, è necessaria un’élite di
persone capaci e coraggiose per le quali la parola testimonianza evoca la
capacità di fare onore alle proprie idee”. Peppino Impastato è stato una di
quelle persone.
Lunedì, anniversario della sua morte, il suo ricordo Peppino servirà a noi
tutti per aggiornare il nostro vocabolario civico. Per ripassare le regole
essenziali di una cittadinanza consapevole.
Per farlo abbiamo pensato di rivedere insieme degli spezzoni del film che ha
avuto il grande merito di socializzare ai più questa sua vita esemplare “ i
cento passi” di Marco Tullio Giordana; di riproporre approfondimenti
giornalistici a lui dedicati; di rileggere alcune sue poesie; di ascoltare i
pensieri di chi lavorò sulla carte processuali per capire meglio come si
tentò
di depistare l’indagini sul suo assassinio; di riflettere sul rapporto tra
criminalità organizzata e territorio nella nostra provincia; di come
affermare
una cultura della legalità unico antidoto al virus criminale.
Hanno così accolto l’invito a stare con noi
ANTONIO MARUCCIA, magistrato, estensore della relazione della Commissione
Parlamentare Antimafia sulla morte di Peppino Impastato, Commissario
Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni
confiscati
alle organizzazioni criminali;
MATILDE MONTINARO, sorella di Antonio Montinaro, agente di scorta di
Giovanni
Falcone morto nella strage di Capaci, che lavora da anni per ricordare il
valore
delle tante vittime cadute in difesa dello Stato attraverso l’associazione
NOMENI;
FABIO ZULLO, responsabile di Libera terra, cooperativa sociale fondata da
giovani pugliesi per il riutilizzo dei beni confiscati alla SCU;
ROSARIO TORNESELLO, giornalista, caporedattore di Lecce del Nuovo Quotidiano
di
Puglia, autore di libri sul fenomeno criminale nel Salento, l’ultimo dei
quali
Tacco e Tabacco dedicato al business del contrabbando delle sigarette nel
brindisino;
DON RAFFAELE BRUNO, cappellano del carcere di Lecce, figura simbolo
dell’associazione Libera in puglia.
Coordinerà gli interventi DANILO LUPO, giornalista di Telerama, che ha
firmato
inchieste molto interessanti rivelando aspetti poco noti del fenomeno
criminale
nel Salento.
MARGHERITA MACRI’ ci accompegnerà leggendo alcune poesie scritte da e per
Peppino.